di Raffaella Pessina
Tante emergenze da affrontare,
fil rouge la totale discontinuità con Crocetta. L’Assemblea regionale,
invece, si insedierà l’11 dicembre
PALERMO - I nuovi Governo e Parlamento cominciano a prendere forma.
Alle 11 di oggi, vi sarà il passaggio di consegne tra il Presidente
uscente della Regione siciliana, Rosario Crocetta e il nuovo Presidente
Nello Musumeci. La prima cerimonia ufficiale si terrà nella Sala Alessi
di Palazzo D’Orleans, sede della presidenza della Regione. A partire da
oggi, quindi comincia il crono programma di quelli che saranno tutti gli
adempimenti per rendere funzionanti e, si spera, operativi sia il
Parlamento che la giunta di governo.
La cerimonia di insediamento dei parlamentari avverrà il prossimo
11 dicembre. L’Assemblea sarà composta da 70 deputati e non più 90 per
effetto dell’applicazione della legge taglia-deputati e ci si chiede se
verrà smontata qualche postazione per non vedere banchi vuoti in Aula.
Nella stessa giornata di insediamento dei neo deputati si procederà
all’elezione del presidente dell’Assemblea regionale, che secondo i
rumors dovrebbe essere il forzista Gianfranco Miccichè, che era tra i nomi del listino del Presidente eletto.
Insieme a lui Bernadette Grasso, Roberto Di Mauro (Popolari
e autonomisti), Giusy Savarino, (Diventerà bellissima), Mimmo Turano
(Udc), Elvira Amata (Fratelli d’Italia). Dopo l’elezione del
Presidente, all’Ars si dovrà comporre il consiglio di Presidenza con i
segretari ed i deputati questori. Poi sarà la volta dei presidenti di
Commissione e si dovranno formare i gruppi parlamentari. Si presume che
tutte le procedure di assegnazione degli incarichi possano concludersi
prima delle ferie natalizie, per poi cominciare a lavorare sul serio da
gennaio 2018. Parallelamente vi sarà la nomina da parte del Governatore
dei componenti della Giunta. Come si ricorderà, prima delle elezioni, e
per cementare l’alleanza di Centrodestra, si era parlato di Gaetano Armao come vice presidente e assessore regionale all’Economia, di Roberto Lagalla, di Vittorio Sgarbi,
quest’ultimo presumibilmente ai Beni Culturali e di Totò Cordaro. E se
Forza Italia si potrà ritenere soddisfatta, anche gli altri alleati di
Musumeci vorranno sedere su qualche poltrona assessoriale: ci sono i
popolari e autonomisti di Saverio Romano e l’Udc di Cesa.
Chiede un assessorato per la Lega di Noi con Salvini, Alessandro Pagano:
“Non abbiamo cercato il listino, ma quell’accordo elettorale ora è un
accordo politico da mettere a frutto”, spiega Pagano che ha candidato se
stesso al ruolo di assessore. Insomma i nomi sono molti e la partita è
ancora aperta. Di certo è il fatto che, appena insediato, il Presidente
si dovrà dare da fare per porre rimedio alle tante emergenze rimaste in
sospeso in Sicilia: lavoro, formazione, sanità, sono solo alcuni degli
aspetti, senza considerare i provvedimenti per ridimensionare i
privilegi della “casta” di Palazzo dei Normanni. Musumeci ha dichiarato
il giorno della sua elezione di voler ridare credibilità alla politica,
alla luce della percentuale di coloro che si sono recati a votare in
Sicilia, circa il 46 %. “Il mio primo compito da Presidente della
Regione sarà quello di recuperare oltre il 50% di siciliani che ha
deciso di non votare”.
Pubblicato il 18 novembre 2017 - © RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte: www.qds.it
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