di Accursio Sabella
Sono il frutto di sentenze esecutive e spese non del tutto regolari. L’Ars che verrà dovrà dare il via libera.
La somma di 43,7 milioni, euro più o euro meno, dovrà quindi essere approvata dall’Assemblea regionale siciliana che, norme alla mano, con l’approvazione di fatto “legittimerà” questi debiti. Debiti nati in che modo? Le delibere di giunta sono due, perché due distinte origini hanno queste somme. La più corposa, di oltre 30,4 milioni di euro è dovuto alla voce “sentenze esecutive”. Si tratta, quindi, di soldi che la Regione dovrà sborsare per le “cause perse”, per i risarcimenti, per il riconoscimento di arretrati, per onorare i decreti ingiuntivi. Sono somme che erano entrate, pochi mesi fa, nel “mirino” del Procuratore generale d’Appello della Corte dei conti Pino Zingale che in occasione del giudizio di parifica, non a caso, aveva chiesto di rimpinguare il Fondo per i contenziosi. E proprio da quel capitolo di bilancio verranno presi questi soldi, che serviranno quindi per riconoscere i crediti vantati da normali cittadini e avvocati per spese legali, processuali e parcelle.
E tra quelle somme, ecco i quasi 13 milioni che la Regione dovrà riconoscere alla società New Energy. Una storia di lentezze burocratiche che ricadono sulle casse pubbliche. Il maxi-risarcimento andrà alla società romana che ha ottenuto solo dopo tre anni e mezzo il nullaosta per realizzare nella zona di Modica un impianto di energia alimentato da biomasse. Una storia che affonda nel 2005, quando parte la richiesta di autorizzazione. Dopo la conferenza di servizi sembra tutto ok. Poi tutto improvvisamente si ferma, almeno fino al 2010, quando arriverà il via libera della Regione: troppo tardi. La lunga attesa aveva fatto perdere alla società un finanziamento europeo da 13 milioni. Che adesso verrà restituito dalla Regione e accresce il monte dei debiti fuori bilancio. In questo caso, è chiaro, la responsabilità non può essere ricercata nel governo Crocetta, ma chiama in causa diversi governi e diversi attori.
Ma l'ultimo governo lascerà comunque altri debiti. Sono quelli derivanti da “acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa”. Altri 13,36 milioni dovuti a spese di ogni tipo, effettuate in maniera non completamente regolare: bollette dell’acqua non pagate, riconoscimento di missioni a funzionari regionali, gettoni di presenza per consigli e comitati, servizi di pulizia. Tutti debiti. Che il governo uscente ha lasciato a quello che verrà. E alla nuova Assemblea regionale che sta per nascere.
12 Novembre 2017
Fonte: livesicilia.it
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