13 novembre 2017

FORESTALI, UN ESERCITO IN CERCA D'IDENTITA'. SI A NUOVI COMPITI

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Uila Uil Catania



Fonte La Sicilia

«Custodi nei siti archeologici». I sindacati favorevoli a Sgarbi il codacons: «Addetti alla sicurezza nelle guardie mediche»

Daniele Ditta

Palermo. C’ è chi li vorrebbe addetti alla sicurezza nelle guardie mediche e chi custodi nei musei. Le ultime due proposte di utilizzo dei forestali, lanciate rispettivamente da Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons, e da Vittorio Sgarbi, assessore in pectore della giunta Musumeci. riaprono il dibattito su una delle più discusse categorie di lavoratori della Regione. Ma rappresentano pure l’ occasione – cifre e competenze alla mano – per fare chiarezza sui forestali. Archiviata la campagna elettorale, che li ha tirati in ballo con la firma al fotofinish del governo Crocetta del nuovo contratto integrativo (fino a 80 euro in più al mese), riparte il tormentone del forestale “tappabuchi”. Ed è a questo punto che i distinguo diventano fondamentali. Partiamo dalla proposta di Tanasi. «Impieghiamo le migliaia di guardie forestali siciliane per garantire la sicurezza di medici e pazienti ed evitare il ripetersi di altri eventi di aggressione nelle guardie mediche» ha detto il segretario del Codacons, aggiungendo che si tratta «di guardie armate alle dipendenze del presidente della Regione e per questo svincolate dalla dipendenza e dalle autorizzazioni del ministero dell’ Interno come invece nel caso di carabinieri, polizia e guardia di finanza». L’ analisi del testo non può che partire dal termine “guardie forestali”. Che non sono la stessa cosa degli operai forestali. Puntualizziamo: rientra tra le guardie forestali il personale con qualifica di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria che appartiene al Corpo forestale della Regione Siciliana. Tanasi però scivola sulle “migliaia”. Le guardie forestali non sono affatto migliaia, ma circa 800. Numero inferiore a quello inserito in pianta organica, dove ne figurano 1.200. Già sotto organico, i dipendenti del Corpo forestale – reclutati solo tramite concorso pubblico, a differenza del personale avventizio (gli operai) – a stento riescono a svolgere le funzioni a loro assegnate. Difficilmente quindi potrebbero presidiare le guardie mediche. Altro capitolo sono gli operai forestali: loro sì che sono un vero e proprio esercito, per lo più composto da precari. In Sicilia se ne contano 1.331 a tempo indeterminato, più 5.301 precari a 151 giornate all’ anno, 9.588 a 101 giornate e 6.006 a 78 giornate, per un totale di 22.226 addetti.Su questi numeri s’ era già pronunciato Francesco Scoma, vice commissario di Forza Italia in Sicilia. «Ormai si è diffusa la favola, ampliata dai media e non smentita da chi avrebbe dovuto, che i forestali che operano in Sicilia sono troppi. Ben 22.226, un numero spropositato se raffrontato alle altre regioni che si affidano comunque al Corpo Forestale dello Stato». Questo il conteggio del senatore azzurro: «Basta fare un semplice calcolo per appurare che impiegando a tempo pieno questi precari sarebbero 1.283 di ex settantottisti, 2.648 di ex centunisti e 2.190 di ex centunisti, per un totale di 6.122 lavoratori a cui aggiungere i 1.331, già a tempo indeterminato, per arrivare a 7.453, in linea se non inferiore ad altri Stati o Regioni con cui si è fatto un confronto errato». Secondo Scoma invece serve «riorganizzare meglio i forestali e soprattutto impiegarli con criterio e nei tempi giusti prima che arrivi la stagione estiva». Per mettere ordine al settore, la Uil rispolvera la proposta unitaria di riforma avanzata dai sindacati: «Non rivendichiamo uno stipendificio, ma una legge che realizzi le potenzialità di lavoratori in grado di migliorare la qualità della vita nella nostra Isola producendo le risorse per l’ autosostenibilità del settore e salvaguardando il grande patrimonio forestale demaniale regionale, un tesoro da 256mila ettari». Così Claudio Barone e Nino Marino, segretari di Uil e Uila Sicilia, che plaudono a Sgarbi e alla sua soluzione d’ impiego dei forestali. «Se sono troppi – ha dichiarato il critico d’ arte al nostro giornale – mettiamoli a fare la guardia ai musei, ma non possiamo togliere il lavoro alla gente, bisogna inventarsi qualcosa per riusare quelle persone. Leggo che alcuni di loro danno fuoco alle foreste: quelli vanno messi in galera». Forestali custodi dei musei? «Uno svarione» secondo Salvatore Ferrara, presidente del Movimento antincendio boschivo (Mab), comitato di operai forestali siciliani. «Per i musei – precisa – servono competenze che noi non abbiamo. Altra cosa è l’ impiego nei siti archeologici, già previsto in una norma regionale: la legge 9/2013 parla di “manutenzione urgente aree verdi di siti archeologici”. Ebbene, malgrado le nostre richieste, finora è stata applicata raramente».Torniamo un attimo a Sgarbi. Per il futuro assessore, i forestali «non vanno eliminati ma spostati ad altre funzioni». Parole che offrono il destro a Ferrara per rilanciare un’ altra proposta di legge, quella elaborata dal Mab: «Attualmente, tra antincendio e manutenzione idraulico-forestale, siamo concentrati solo nei boschi demaniali. Occorre stabilire il numero effettivo degli operai da impiegare nei boschi e destinare i restanti, come dice Sgarbi, ad altre funzioni. Qualche esempio? Siti archeologici, ville e giardini comunali, strade provinciali. Il potenziale che abbiamo è enorme».
daniele ditta



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1 commento:

  1. Sul togliere le pale eoliche dei Nebrodi ( MESSINA ) non credo che sia così facile ...... sono in funzione da almeno 7 o 8 anni ...... Fedele B.N. D2 Catania

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