Dalla pagina Facebook
della Uila Sicilia
Uil e Uila si mobilitano anche a Messina a sostegno dell’iniziativa: “Due firme per far bene al mio Paese”. In tutte le sedi sindacali è possibile sottoscrivere due proposte di legge per il sostegno alla genitorialità e la modifica di alcune norme in materia di Naspi e Ape sociale. La petizione, lanciata dall'organizzazione dei lavoratori agroalimentari Uil con il segretario generale Stefano Mantegazza e fatta propria dallo stesso leader nazionale del “Sindacato dei Cittadini” Carmelo Barbagallo, è stata discussa oggi in città dall'organizzazione sindacale. Hanno preso parte alla riunione i segretari generali Uila Sicilia e Uil Messina, Nino Marino e Ivan Tripodi, il segretario territoriale organizzativo Uil Pasquale De Vardo, i direttori del patronato Ital e del Caf Uil Nunzio Musca e Nino La Bianca, i rappresentanti della Uila peloritana Eugenio Aliberti, Natale Maio e Giuseppe Musca.
La prima proposta mira alla modifica di alcune norme in materia di Naspi e Ape sociale. Riguardo la Naspi si vuole correggere due gravi penalizzazioni introdotte con i decreti attuati del Jobs Act: la riduzione dell’assegno di disoccupazione dopo i primi tre mesi e il tetto alla contribuzione figurativa, fissato in mille 820 euro lordi mensili, che ha pesanti ricadute per chi ha una retribuzione superiore. Per quanto riguarda l’Ape sociale, l’obiettivo è di ridurre, da 30 a 20 anni, il minimo contributivo per accedervi e, soprattutto di estendere la possibilità di usufruirne anche ai lavoratori stagionali, agli operai agricoli e agli operatori della pesca che ne sono stati esclusi.
La seconda riguarda il sostegno alla genitorialità, all’occupazione femminile, alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per madri e padri. La Uila propone di riconoscere alle lavoratrici un’indennità pari al 100 per cento della retribuzione per tutto il periodo di congedo di maternità obbligatorio e, al termine del congedo, la possibilità di lavorare part-time, fino al compimento del primo anno di età del bambino, usufruendo di un’integrazione salariale al 100 per cento a carico dell’Inps. Si chiedono, inoltre, 30 giorni di permesso interamente retribuiti per il padre, da usufruire nei primi mesi di vita del bambino e la possibilità, per entrambi i genitori, di utilizzare il congedo parentale, incrementando la retribuzione dal 30 al 50 per cento.
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