La domanda posta da Pino Apprendi, parlamentare regionale uscente, ricandidato nella lista ‘Cento passi’ di Claudio Fava, è pesante come un macigno. Questo blog ha più volte posto il tema dei parlamentari uscenti ricandidati e agevolati, rispetto ad altri candidati alle elezioni, dalle ricche diarie parlamentari. Ma gli assessori che utilizzano anche gli “strumenti dell’assessorato…”
Scrive Pino Apprendi sulla propria pagina facebook:
“Perché un dirigente regionale, che si vuole candidare, deve dimettersi 6 mesi prima delle elezioni e un assessore candidato deve rimanere in carica, utilizzando tutti gli strumenti dell’assessorato compresa la macchina, l’autista, il carburante ecc.ecc.?”.
Le parole di Apprendi sono pesanti come macigni. Descrivono una particolare tipologia di candidati impresentabili alle elezioni regionali del prossimo 5 novembre: ovvero gli assessori regionali candidati al nuovo Parlamento dell’Isola che, a suo dire, utilizzano “gli strumenti dell’assessorato compresa la macchina, l’autista, il carburante ecc.ecc.”.
Apprendi, figura storica della sinistra siciliana – una vita nell’ex PCI, poi nel PDS, poi tra i DS, poi nel PD, oggi parlamentare regionale uscente ricandidato nella lista ‘Cento passi’ di Claudio Fava – solleva un tema che il titolare di questo blog, Franco Busalacchi, ha più volte stigmatizzato: l’utilizzazione di risorse pubbliche, da parte dei parlamentari, in campagna elettorale.
Apprendi, però, pone un tema ancora più grave. Non siamo, infatti, davanti a un parlamentare uscente ricandidato, che ha il vantaggio – rispetto ad altri candidati alle elezioni – di utilizzare, per le esigenze legate alla campagna elettorale, la ricca diaria parlamentare.
Il tema posto da Apprendi è quello di un assessore regionale in carica, ricandidato, che utilizza, per la campagna elettorale, “gli strumenti dell’assessorato compresa la macchina, l’autista, il carburante ecc.ecc.”.
Se il parlamentare uscente delle sinistra scrive ciò che scrive sulla propria pagina facebook, beh, è chiaro che sa quello che dice: e, sia chiaro, scrive una cosa a nostro modesto avviso piuttosto grave.
Con molta probabilità, siamo davanti al gioco degli equivoci: gli assessori regionali uscenti, è noto, sono in carica e lo resteranno – anche se per la normale amministrazione – fino a quando non verranno sostituiti dai nuovi assessori. Questo assicura la continuità amministrativa.
Resta da chiedersi – e infatti, per l’appunto, Apprendi se lo chiede e lo chiede – fino a che punto è corretto che un assessore utilizzi, per la campagna elettorale gli strumenti legati al proprio ruolo di Governo che, alla fine, gli assicurano un vantaggio.
Parlavamo del gioco degli equivoci: l’assessore-candidato che utilizza gli strumenti dell’assessorato potrà sempre dire:
“Sì, è vero, sono candidato all’Assemblea regionale siciliana: ma gli spostamenti fatti sono frutto della mia attività di assessore regionale”.
Qui entriamo nel campo dell’interpretazione o, se si preferisce, dell’ipocrisia.
Ricordiamo che un ex presidente della Provincia di Messina, Giuseppe ‘Peppino’ Buzzanca, esponente di centrodestra, ha subito, di fatto, la stroncatura della sua carriera politica perché, il giorno delle sua nozze, si fece ‘scarrozzare’ con l’auto blu di servizio. Gli avversari politici non gli fecero sconti nemmeno per il giorno del suo matrimonio.
Oggi assistiamo a una campagna elettorale strana. L’elemento dominante non sono i programmi dei candidati, ma i cosiddetti candidati “impresentabili” perché con problemi giudiziari. Problemi morali, giuridicamente ininfluenti, perché non mettono in discussione la possibilità di candidarsi. Solo questioni di opportunità.
Doveva intervenire la Commissione nazionale antimafia retta da Rosy Bindi, sempre per segnalare i già citati problemi di ‘opportunità’. Poi, però, non è intervenuta, c’è chi dice perché di “impresentabili” se ne riscontrano in quasi tutte le liste, e c’è chi dice per non creare problemi al candidato di centrodestra, Nello Musumeci, che, sottobanco, verrebbe sostenuto da ‘pezzi’ del centrosinistra in chiave anti-grillina.
Le stranezze rimangono comunque: grandi polemiche su “impresentabili” di qua e “impresentabili” di là. Poi, però, nessuno trova nulla da dire sul fatto che un assessore regionale, a pochi giorni dal voto – parliamo dell’assessore all’Agricoltura, Antonello Cracolici – annuncia aumenti di indennità per i circa 22 mila operai della Forestale: tutto ‘normale’… (soldi che, per inciso, dovrà trovare il futuro Governo regionale, visto che, in quasi due anni di Governo, l’assessore Cracolici ha pensato di aumentare l’indennità agli operai forestali poco prima di andare via).
In questo scenario arriva la denuncia di Apprendi. Vediamo come risponderanno – ammesso che rispondano – gli assessori regionali in carica ricandidati alle elezioni regionali del 5 novembre.
Fonte: www.inuovivespri.it
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