Dopo l’inferno di fiamme che ha travolto l’intera Sicilia la scorsa estate, si è molto parlato del funzionamento dei servizi di prevenzione e di quelli antincendio. Si è molto parlato anche delle figure professionali interessate, degli agenti Forestali e dei guardia boschi, ed è immediatamente saltato all’evidenza il fatto che pur essendo le varie unità dotate di mezzi, non vi erano risorse sufficienti per garantire la loro attività di salvaguardia del territorio. Infatti, proprio in occasione dei roghi dell’estate scorsa, le direzioni provinciali del servizio di prevenzione incendi hanno denunciato uno stato di inerzia da parte degli uffici regionali i quali avrebbero stanziato con estremo ritardo le somme preventivate in Bilancio (solo a giugno) e, complice un conclamato deficit finanziario, le stesse sono arrivate solo per il 50% del fabbisogno.
Così la Regione ed il suo sistema di prevenzione incendi e di coordinamento con la Protezione civile sono finite sotto la lente di ingrandimento della Procura di Palermo che ha aperto un fascicolo a carico proprio dell’ente regionale. Contemporaneamente a Messina ed Enna, le Procure hanno aperto un’inchiesta per accertare le dinamiche e l’efficienza del servizio di spegnimento dei roghi, per capire se esistono o meno delle responsabilità specifiche.
Anche da Roma la Sicilia è stata criticata non poco, rea di non avere messo a disposizione delle direzioni provinciali le risorse per far partire e manutentire i mezzi, come autobotti e camion. Adesso, in attesa dei risultati delle attività investigative delle Procure, si torna a parlare della necessità di rendere concretamente presente il servizio dei Forestali e delle squadre antincendio e dalla Regione, più precisamente dalla Commissione Bilancio, guidata dall’onorevole Vincenzo Vinciullo, arrivano delle rassicurazioni. In una nota stampa, il deputato nisseno conferma la destinazione di fondi pari a 11 milioni di euro che erano stati individuati all’interno dell’art. 23 della legge 17 marzo 2016 n.3.
La cospicua somma verrà divisa equamente tra il Corpo Forestale e l’Agenzia delle Foreste. Pertanto, al primo andranno circa 6.610.000 euro per spese di prevenzione e di interventi per il controllo degli incendi boschivi, nonché per interventi di tipo conservativo, mentre, i restanti 4.957.000,00 andranno all’Agenzia delle Foreste per garantire lavori colturali, interventi di potatura, ripulitura, diradamenti, manutenzione boschi ed altre opere di bonifica. Si tratta di somme certamente considerevoli che dovranno essere impiegate coscientemente e con onestà, sperando che la prossima estate si possa arrivare preparati per salvare quel po’ di verde che è rimasto sull’isola.
Fonte: www.lecodelsud.it
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