di Elena Giordano
CATANIA - “L’unica novità in Sicilia”. E’ questo il
tormentone portato Catania da Matteo Salvini, oggi in città per la
presentazione della lista che porta il suo nome. Accanto a lui, oltre i
sindaci di Motta Sant’Anastasia Anastasio Carrà e di Acicastello Filippo
Drago, il deputato nazionale Angelo Attaguile, componente, tra l’altro,
della Commissione nazionale Antimafia. Il leader della Lega, accolto
dai suoi fedelissimi, ha sottolineato la sua stima per il candidato
Nello Musumeci che definisce “una persona per bene e che stimo”
prendendo le distanze, in più occasioni, “dagli altri”, ovvero “dalle
forze politiche alleate che in casa loro possono fare le scelte che
vogliono”. Viene sorpreso, però, dalle domande dei giornalisti sui
cosiddetti impresentabili “ragazzi io sono qui per parlare di progetti,
di programmi e di Sicilia, non faccio l’avvocato o il magistrato, il
nostro no a persone discutibili parla chiaro, non mi interessano le
vicinanze dei clan, persone che portano due o tre mila voti in una
volta, noi siamo qui per combattere la mafia quartiere per quartiere. Se
gli altri fanno scelte sbagliate come stanno facendo gli altri partiti
con le loro liste non è un problema nostro, sceglieranno i siciliani, il
resto non ci riguarda.
E ripete “non siamo interessati ai pacchetti di voti, chi viene con noi non deve avere avuto neanche una contravvenzione”. Lavoro “perché un siciliano su due è disoccupato”, trasporti, legalità, immigrazione e buona amministrazione sono i temi affrontati dall’europarlamentare ai piedi dell’Etna, che prende ad esempio le “sue” regioni leghiste Veneto e Lombardia “perché è quello che vogliamo portare in Sicilia, un modello di buona amministrazione che nessuno è stato in grado di attuare, tutti a parole hanno parlato tanto, la Lega in Sicilia non ha mai governato. E’ la prima volta che ci mettiamo piede grazie a questi nostri amici e abbiamo un’idea chiara su come rilanciare il lavoro, l’agricoltura, la pesca e fare una campagna elettorale diversa dagli altri, che invece fanno solo passeggiate”. Promette un viaggio in treno “qui la Trapani -Ragusa si fa in tredici ore – spiega – contiamo di entrare in Consiglio regionale per fare un po’ di pulizia”. Dimentica però, l’onorevole Matteo Salvini, che i siciliani hanno un Parlamento e non un “Consiglio”, l’Ars, che ben si distingue per regole e procedure dalle regioni a Statuto ordinario. In ultimo sui Cinque Stelle va giù pesante “il problema dei grillini è che gridano onestà e, invece, tra firme false, avvisi di garanzia e rinvii a giudizio hanno i loro problemi. Noi, offriamo ai siciliani onestà sicuramente, ma anche capacità e concretezza nel fare le cose”. E su Matteo Renzi “ha finito, ha fallito. Ha governato per mille giorni e non ha combinato nulla. Quindi il problema non è Renzi così come il problema non é Crocetta. Vorrei trovarne uno di siciliano che vota ancora per Crocetta. Forse i suoi parenti".
17 Ottobre 2017
Fonte: catania.livesicilia.it
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