29 ottobre 2017

IL PUNTO DI MARCO ZACCHERA, EX SINDACO DI VERBANIA. SICILIA, 28.000 LAVORATORI FORESTALI SPESSO NULLAFACENTI E CHE ANZI SEMBRANO AVERE RESPONSABILITÀ DIRETTE NELL’APPICCARE GLI INCENDI CHE ANCHE QUEST’ANNO HANNO FLAGELLATO LA REGIONE


27 ottobre 2017
La grande partecipazione popolare al referendum in Veneto e la considerevole adesione anche in Lombardia sottolineano con chiarezza un malessere e un desiderio di autonomia profondo che a Roma non si dovrebbe sottovalutare.
La partecipazione popolare è stata importante e  “conta” molto di più - per l’oggi e per il domani – di un semplice voto di Consiglio regionale come ha fatto  l’Emilia Romagna.
Peccato che ci si sia dimenticati un pò tutti di come la riforma costituzionale del 2001-2006 voluta dal governo Berlusconi (stracciata poi dalla poca adesione a un referendum indetto dalla sinistra solo per affossarla) avrebbe anticipato di 15 anni quello che oggi si chiede.
ZAIA e MARONI hanno comunque vinto soprattutto un referendum comunicativo, di “messaggio”, dimostrando di stare dalla parte della “pancia” dei loro cittadini ed è stata questa per loro (e per la Lega Nord)  la più importante delle vittorie.
E’ esattamente il contrario di quanto sta avvenendo in casa PD.
Le dimissioni dai democratici del presidente del Senato PIETRO GRASSO ne sono l’ennesima conferma dopo l’approvazione-lampo della nuova legge elettorale a colpi di voti di fiducia di una maggioranza in cui ufficialmente è entrato a puntellarla quella brutta persona che è DENIS VERDINI immagine simbolo di come si sia ridotta la politica italiana.
Sottozero anche la credibilità di MATTEO RENZI che prosegue a colpi di smargiassate. Domenica prossima in Sicilia credo subirà l’ennesima legnata che d'altronde si è andata a cercare e,. dopo aver dato ovviamente la colpa agli altri, speriamo che per un paio di giorni resti zitto.

STRABUTTANISSIMA SICILIA

In vista delle elezioni siciliane del 5 novembre vi consiglio la lettura di un godibilissimo libretto di Pietrangelo Buttafuoco (“Strabuttanissima Sicilia, quale altra rovina dopo Crocetta?”) in cui il brillante autore catanese esamina con lucidità ed ironia la situazione siciliana.
Un testo scanzonato e divertente ma anche profondamente vero che in fondo sconsiglia all’aspirante governatore Nello Musumeci di vincere le prossime elezioni regionali stante l’impossibilità di governare una situazione da manicomio.
Nello Musumeci (che è un mio carissimo amico personale e che credo sia persona molto seria) dovrebbe infatti  vincere – stando ai sondaggi - alla guida di una coalizione di centro-destra e si ritroverebbe a governare una regione con otto miliardi di debiti, beni pignolati, un numero imprecisato di dipendenti, province regionali prima esistenti poi soppresse e poi ricostituite in un groviglio di competenze e contraddittorie sentenze del TAR e, dulcis in fundo, 28.000 lavoratori forestali spesso nullafacenti e che anzi sembrano avere responsabilità dirette nell’appiccare gli incendi che anche quest’anno hanno flagellato la regione.
Leggo che nel solo paese di Pioppo (PA) ci sono 383 lavoratori forestali su 2.000 abitanti e ben 437 a Solarino (Siracusa) dove però gli abitanti sono 8.000 quando - a titolo di paragone - nell’intero Piemonte i lavoratori forestali sono in tutto 406.
Vale quindi la pena di prendersi tutta questa responsabilità? Vedremo forse Musumeci all’opera, anche se la proposta di Buttafuoco – per nulla peregrina - è di decidere di operare come la città di Detroit, negli USA, ovvero dichiarare ufficialmente fallimento e poi ripartire da zero ma senza più obblighi contrattuali e pendenze.

Musumeci può farcela perché il centro-destra è unito (almeno sulla carta) anche se  non sono mancate le motivate proteste interne per alcuni candidati in odore di contiguità mafiosa proposti per Forza Italia dal vicerè siciliano di Berlusconi, il coordinatore di FI ed ex ministro Miccichè. Inoltre la coalizione ha attratto (ma ci guadagnerà?) vistose frange di centro  che hanno fiutato l’aria e prontamente lasciato il PD.
Per non sbagliare, però, il “centro” per l’occasione si è comunque scisso in numerosi gruppi e gruppetti e pensate che mentre Alfano appoggia il candidato ufficiale del PD alcuni suoi diretti luogotenenti sono con Musumeci, ma senza reciproche scomuniche: qualcuno di loro vincerà di sicuro e gli altri “traghetteranno”.
Un ragionamento serio andrebbe comunque finalmente fatto – e questo a livello nazionale – sulle conseguenze della “autonomia” siciliana che si è tramutata in una incredibile voragine finanziaria dove tutti hanno responsabilità (ma proprio per questo alla fine nessuno è mai colpevole) ed a cui si è aggiunto l’ultimo strampalato e caotico quinquennio del governatore Crocetta.
“Una macchietta impazzita” sostiene Buttafuoco, riportando tutta una serie di incredibili esempi di malagestione conditi con atteggiamenti surreali  che solo in terra siciliana possono essere possibili dopo un valzer di 41 (quarantuno!) assessori cambiati in pochi anni oltre all’arresto del suo medico personale da lui direttamente promosso ad assessore alla sanità.
Cose di sui si parla poco augurandomi (ma ne ho qualche perplessità) che il centro-destra sia davvero in grado e voglia dare una effettiva sterzata a una situazione perlomeno catastrofica.

RENZI E’ DAVVERO UN CLOWN 
Credo che poche frasi di Renzi abbiano irritato di più gli italiani che seguono - per necessità o per virtù -  le vicende bancarie. Sostenere che “tra banche e cittadini, noi stiamo dalla parte della difesa dei risparmiatori” suona bestemmia per quanto si è visto negli ultimi anni sotto il suo governo che ha lasciato sul lastrico centinaia di migliaia di piccoli risparmiatori.
E’ blasfemo che Renzi sostenga oggi (ma tutti hanno capito che sono davvero battute da clown, versione più gentile di pagliaccio ) che il suo governo abbia difeso azionisti e correntisti dalla grande truffa bancaria di questi anni ed è puerile e vergognoso da parte di Renzi, Boschi & Compagnia farsi ora indesiderati difensori d’ufficio di chi hanno contribuito a rovinare. 
Siccome gli artisti si replicano anche nell’opera buffa, che senso ha poi il dire – DOPO i referendum lombardo-veneti, non prima! – che bisognerebbe devolvere alle regioni 30 MILIARDI di imposte l’anno quando fino a ieri - stando al governo - Renzi non è stato capace di devolvere e risparmiare un euro?
Che senso hanno queste smargiassate, promesse non mantenute, queste sue continue cadute di credibilità? Una persona intelligente (?) come Matteo Renzi pensa davvero che la gente – disillusa – creda ancora a quello che dice, anche se è così ampiamente ripreso e leccato dai media? Il personaggio lo si è misurato anche da queste affermazioni demagogiche che mi auguro siano lette, ascoltate, recepite e soprattutto ricordate.
D'altronde Renzi sostiene anche che IL PD con lui andrà al 40%, un po’ come Berlusconi che giura che Forza Italia trionferà e sarà il primo partito.
Auguri a tutti, ma mi auguro solo che alla fine i due compari non si accordino proprio per sostenersi a vicenda come invece tempo succederà.

CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA

Aumentare l’IVA è considerato un dramma per l’immagine di chi governa, quasi una dichiarazione di resa e quindi si cerca di rinviarla sine die ma – per tenere i conti sotto controllo e rispettare gli impegni europei – la si sterilizza - ovvero si rinvia - di anno in anno coprendo il fabbisogno dello stato con iniziative estemporanee o (come quest’anno) aumentando fortemente il deficit.
Eppure bloccarla ha rappresentato un costo di quasi i ¾ della manovrina d’autunno.
E’ un inesorabile passaggio del cerino acceso a chi verrà (“tanto poi saranno cavoli loro”) e intanto si tira avanti un altro anno. L’ IVA congelata “cuba” ormai per 70 miliardi di euro e rinviarla ogni anno comporta un salasso visto che non si ha il coraggio di tagliare spese e trasferimenti e il deficit dello stato cresce sempre di più.
Correva l’anno 2011 quando l’allora premier Monti volle evitare  i risparmi previsti da  Tremonti e di  Berlusconi  decidendo  un aumento dell’IVA, idea  poi “congelata” per motivi elettorali con palliativi e creando altro deficit. Così - di anno in anno -  la frana si estende con gli interessi sugli interessi.

SBARCHI

Se arriva una nave con a bordo solo oltre 200 minori non accompagnati e senza documenti, possibile che nessuna Procura si chieda se alle spalle di questi sbarchi non ci sia una ben organizzata filiera criminale?
Ma come è mai possibile che DA SOLI questi bambini abbiano attraversato il mare e il deserto, possibile che i genitori li abbiano davvero abbandonati (o venduti)?
Quale terribile sfruttamento sta dietro a questa prova evidente dei connotanti delinquenziali legati a questi sbarchi? Ma non c’è più cieco di chi non voglia vedere.

Un saluto a tutti

Marco Zacchera

Fonte: www.marcozacchera.it





1 commento:

  1. Questo Signor Politico del Piemonte si preoccupi di chi appicca il fuoco nella sua regione , e quando parla dei forestali Siciliani si dovrebbe documentare meglio , non siamo 28.000 e il nostro territorio e diverso dal Piemonte , visto che ha una laurea alla Bocconi ( per quanto riguarda la Sicilia è del tutto ignorante ) ..... I lavoratori forestali il fuoco lo spengono ..... si documenti e poi parli ..... Fedele B.N. D2 Catania

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