di Guido Ruotolo
I mandanti e gli esecutori dei roghi del 2017 potrebbero essere quelli che vivono della industria della catastrofe, come gli stagionali forestali, quelli che si occupano delle aree interessate alla riforestazione
«Sono due settimane che impegniamo
sul monte Morrone, tre, quattro mezzi aerei antincendio. Questo è un
anno di incendi “anomali”. Abbiamo trovato inneschi ovunque». Parla il
prefetto Bruno Frattasi, capo del Dipartimento dei Vigili del fuoco del
ministero dell'Interno. E accenna agli incendi sul monte Morrone, in
Abruzzo. Il procuratore di Sulmona, Giuseppe Bellelli, è convinto che
«questi ripetuti incendi sono alimentati da interessi criminali»: «Siamo
ancora nella fase della raccolta dati, degli elementi informativi e
tecnici. Verificheremo tutte le ipotesi, convinti che potremmo trovarci
di fronte a interessi criminali multipli». Secondo indiscrezioni uscite
sulla stampa locale, gli inneschi ritrovati sul monte Marrone sono
simili a quelli del monte Giano, in provincia di Rieti.
Lancia un appello disperato
l'architetto Francesco Bellardi: «Da sabato 19 agosto brucia il Monte
Marrone, che fa parte del Parco nazionale della Majella, uno splendido
parco in cui sono presenti numerose zone di riserva naturale integrale,
con numerose specie protette sia animali che vegetali, frutto di decine e
decine di anni di Protezione d di ripopolamento. Al momento sono andate
letteralmente in fumo 900 ettari. Migliaia di animali arsi vivi,
selvatici e non, come le mucche nei pascoli. Centinaia gli animali
riversati nel centro abitato, come i lupi. Grazie da una semplice
persona con il cuore a pezzi».
Il
fuoco continua a divorare mezza Italia. E solo da oggi inizieremo a
respirare con le piogge in Lombardia, in Veneto e poi a scendere fino al
centro-sud. Ma il caldo e la siccità hanno solo favorito i progetti
criminali di bruciare montagne e boschi. Dal 15 giugno al 30 agosto
quasi 88.000 incendi hanno distrutto decine di migliaia di ettari di
vegetazione. Finora oltre trenta piromani sono stati arrestati. Quasi
tutte le procure della Sicilia, Calabria, Campania, Lazio, Puglia,
Abruzzo hanno fascicoli aperti. Si indaga per disastro ambientale. Si
sospettano precisi interessi criminali. E colpiscono certe «anomalie».
Non è un mistero che in Sicilia sono
stati arrestati dei vigili del fuoco volontari piromani che con gli
incendi lavoravano e dunque guadagnavano. O anche che le ipotesi
investigative per i roghi sul Vesuvio coinvolgono disoccupati
organizzati legati a progetti per le bonifiche delle aree incendiate.
Insomma, i mandanti e gli esecutori dei roghi del 2017 potrebbero essere
quelli che vivono della industria della catastrofe, come gli stagionali
forestali, quelli che si occupano delle aree interessate alla
riforestazione. I professionisti degli interessi speculativi classici.
La nostra legislazione è molto severa
ma dei buchi nelle strette maglie della rete ci sono sempre. Il Catasto
delle aree incendiate, per esempio, che tutti i comuni dovrebbero
tenere aggiornati e invece in parte sono “vecchi”.
«Quello in corso è un anno molto
critico. Per certi versi anomalo. E non possiamo permettere che si
ripeta». Il prefetto Frattasi, capo del Dipartimento dei Vigili del
fuoco, dati alla mano, spiega che il 2017 è il peggior anno del
decennio, superando anche quello critico del 2007. Il generale dei
carabinieri-forestali, Pino Giove, ipotizza che «il caldo e la siccità
abbiano favorito i disegni criminali di bruciare mezza Italia». Anomali
questi incendi. Piromani, persone che vivono un disagio mentale. Ma
soprattutto speculatori criminali. Quasi quindicimila incendi nel Lazio,
quattordicimila in Sicilia, tredicimila in Campania, dodicimila in
Puglia.
01 Settembre 2017
Fonte: notizie.tiscali.it
Il vero criminale è chi CALUNNIA !!! Come questo ASINONE che ha scritto solo minchiata.
RispondiEliminaAutista. Salvatore Claudio Proietti.
I lavoratori AIB sono pagati la stessa cifra a priscindere dagli incendi , percepiscono la stessa cifra anche quando non ci sono incendi in corso , per cui l'interesse economico nel fare il piromane dei lavoratori forestali è paria ZERO ...... SPERO CHE SIA CHIARO CHE IL LAVORATORE FORESTALE DURANTE L'INCENDIO NON GUADAGNA NULLA DI PIÙ RISPETTO A QUANDO NON CI SONO INCENDI ...... perché chi scrive queste STRONZATE non si documenta prima ?
RispondiEliminaGli AIB durante gli incendi affrontano rischio , fatica , fumo , pericolo ecc ecc ..... è più facile scrivere articoli privi di conoscenza .... Poi non vogliamo essere associati ai pompieri volontari che si sono macchiati del reato di truffa per prendere 10,00 €/ora per gli incendi innescati da loro stessi .... hanno fatto danno di immagine solo ai loro colleghi pompieri ..... FEDELE B.N. D2 Catania
Bravo Fedele, la gente ignorante scrive cose ignoranti.... Vincenzo Bellini Ct.
RispondiEliminaMa certi ( giornalista ) in quale mondo vivono mi sembra la stessa cosa quando la gente mormora e poi non c'è niente di vero .
RispondiEliminaSi prega di informarsi meglio prima di scrivere c z a e .
Aib Salvatore distretto 2 Catania