di Luigi Asero 15 Settembre 2017
In fondo ce lo aspettavamo. Se il
segretario Pd Matteo Renzi chiede al governatore uscente Rosario
Crocetta di fare un passo indietro, come ha fatto, vuol dire che la sua
compagine ha un rinnovato interesse per le elezioni siciliane, non certo
per il bene dell’isola quanto piuttosto perché sanno bene, segretario e
gruppi collegati, quanto sia un test importantissimo per le prossime
elezioni politiche del 2018, benché a parole è lo stesso Renzi a dire
che “non è importante per la tenuta della maggioranza”. Ma sa bene,
Renzi, invece quanto la Sicilia sia un laboratorio politico necessario
in vista delle alleanze di governo nazionale. Per tantissimi motivi, non
ultimo per il fatto che con i suoi sei milioni di abitanti la Sicilia
rappresenta il 10% dell’elettorato nazionale.
Ecco quindi che la battaglia entra nel
vivo e nella regione che non ha saputo trovare i soldi per i disabili,
per le opere pubbliche essenziali, per le ex-nuove provincie
commissariate e immobilizzate al totale disintesesse regionale, per la
manutenzione dei suoi polmoni verdi, le foreste devastate dalla siccità e
dall’incuria e incendiate da così tanti piromani che è impossibile non
ipotizzare un ben preciso disegno criminale, ecco che quella Regione, in
scadenza temporale e scaduta nella qualità (fin dall’inizio della
legislatura a dir il vero e come spesso denunciato dal nostro giornale, e
non solo), dicevamo in quella Regione si sblocca improvvisamente
(miracolo dei santini… elettorali) il contratto per gli appena 22 mila
operai forestali regionali.
Si sblocca almeno a parole, almeno
stando all’annuncio dei sindacati che annunciano l’ipotesi di accordo
sul contratto integrativo regionale siglato oggi da Flai Cgil, Fai Cisl,
Uila Uil siciliane, con il Dipartimento sviluppo rurale e territorio e
il Comando Corpo forestale.
Parlano di fatto storico, annunciano
trionfanti quella che è soltanto una “ipotesi” appunto, che dovrebbe (e
il condizionale con questa Giunta regionale è sempre d’obbligo) essere
discusso e sottoscritto prossimamente. Giusto per arrivare al filo del 5
novembre, data che comunque andrà ci libererà di “Saro l’annunciatore”,
che a sua volta dice di essersi “liberato”. Sapesse noi!…
L’ultimo contratto integrativo dei
forestali (da non confondere con il Corpo Forestale dello Stato ora in
forze nell’Arma dei Carabinieri) risale al 2001. Dichiarano festanti i
sindacati: “Nel nuovo contratto ci saranno tutele per le donne
lavoratrici, in caso di infortunio o malattia il lavoratore non perderà
la giornata e gli operai a tempo indeterminato manterranno la
retribuzione. Si tratta di importanti conquiste -sottolineano- a
garanzia di importanti diritti“.
Scrive il quotidiano Repubblica Palermo,
con un pezzo a firma di Antonio Fraschilla: “Un altro provvedimento che
arriva a ridosso del voto, dopo le polemiche dei giorni scorsi sulle
nomine del governatore con promozioni di dirigenti del Megafono e i
contributi del Turismo”.
Dimenticavamo quasi… sapete a quanto
ammonta l’integrazione salariale? Ottanta (80) Euro. Vi ricorda
qualcosa? La compravendita è appena iniziata, vince chi sa vendersi
meglio. Ottanta euro o fritture di pesce?
Fonte: www.lavocedellisola.it
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