Nella foto il Commisario Enzo Crimi
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Mi piacerebbe pensare che questa interessante e dettagliata nota-resoconto di Antonino Lomonaco, venisse letta da quei soggetti "tuttologi" e persino da qualche saccentone appartenente ai vertici Istituzionali incompetente in materia, che si lasciano andare in parole vuote prive di sensata competenza, volte a snaturare la vera pericolosità degli incendi boschivi e a sminuire il lavoro degli addetti, sempre attivi senza limitazioni di tempo e luogo, nonostante il rischio reale e immediato. Individui detentori di sapienza e non meglio specificate soluzioni, tutti sempre pronti a criticare e forse mai scesi in campo in modo diretto ad operare per il bene comune. Non credo che la stragrande maggioranza di questi soggetti si siano mai trovati coinvolti in quei momenti di caotica tensione nello spegnimento di incendi boschivi ed esposti ai rischi mortali che questi comportano. Non credo che abbiano mai sentito il fumo acre stringergli la gola, non credo che abbiano mai percepito il crepitio e l’energia mordente delle fiamme accalorargli o peggio bruciargli la pelle. Non credo abbiano mai provato la sensazione che l’acqua non possa placare la loro sete o cercare rapidamente e convulsamente una via di fuga dal fuoco, non credo che possano comprendere chi a fine intervento, con le labbra inaridite dal calore, possa bisbigliare: grazie a Dio, anche questa volta ce l’abbiamo fatta. Grazie per questa coraggiosa testimonianza Antonino, buon lavoro e buona fortuna a tutto il comparto antincendio forestale siciliano, ne abbiamo bisogno, vista la pericolosità di tali eventi e i precari mezzi di cui si dispone...... orgogliosamente andiamo avanti senza indietreggiare di un solo passo per il bene della nostra "Madre Natura". Ex silvis ad gloriam!
Enzo Crimi
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