20 settembre 2017

ARS, CAMBIACASACCA DA RECORD: 29 IN UN SOLO GIORNO. IL BLOG: FANNO LA QUALSIASI PER ESSERE ELETTI. NA UNA VOLTA ELETTI: BYE BYE A TUTTI



Valzer dei passaggi da un gruppo all'altro per favorire la raccolta delle firme per la presentazione delle liste
di CLAUDIO REALE


20 Settembre 2017
Il gran ballo dei cambiacasacca arriva all’ultimo giorno della legislatura. Con un valzer senza precedenti, che vede 29 deputati su 90 cambiare gruppo: un’operazione nella gran parte dei casi puramente fittizia, nata solo per evitare l’obbligo di raccogliere le firme per la presentazione delle liste, con il Pd e Sicilia futura pronti a “prestare” deputati alle forze minori. A volte anche in maniera sfacciata: il movimento di Salvatore Cardinale, federato al Pd, “presta” addirittura il coordinatore e il portavoce regionale, Nicola D’Agostino e Michele Cimino, ad “Arcipelago Sicilia” di Leoluca Orlando, con una mossa talmente palese che alla fine D’Agostino ci scherzerà su. «Adesso — dice — ho la tripla tessera. A Roma sono del Pd, a Palermo di Arcipelago e a Catania di Sicilia futura ». E dire che fino a ieri era già la legislatura dei record: 90 deputati e 86 cambi, che adesso diventano quindi 115. Più di uno a testa.
L’ultima seduta, però, è surreale. Tanto che quando il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone prende in mano l’elenco dei cambi, che alla fine occuperà tre pagine del resoconto, ride: «È molto lungo». Ne fanno parte, oltre a D’Agostino e Cimino, i neo-orlandiani Gianluca Micciché (dai Centristi), Concetta Raia e Antonella Milazzo (entrambe dal Pd), Antonio Venturino (dai socialisti) e i neo-megafonisti Luisa Lantieri (da Sicilia democratica), Filippo Panarello, Gianfranco Vullo, Pippo Digiacomo e Rosario Crocetta. Tranne Crocetta, nessuno di loro si candiderà nel partito che ha appena scelto: lo faranno invece coloro che ieri hanno cambiato gruppo e schieramento, cioè i neo-forzisti Orazio Ragusa (dai Centristi), Nino Germanà e Giovanni Lo Sciuto (entrambi da Ap) e i neo-Udc Mimmo Turano (era al Misto, ma già nel partito dello scudocrociato), Pietro Alongi (da Ap), Gaetano Cani e Margherita La Rocca Ruvolo (entrambi dai Centristi) e Vincenzo Figuccia (da Forza Italia).
Poi, in una seduta che ha anche visto le dimissioni di Nino Dina, arrivano però anche tre cambi di nome per far coincidere gruppo e simbolo: i Centristi per la Sicilia (tre deputati) diventano così “Centristi per Micari”, Ap (4 deputati) diventa “Alternativa popolare Centristi per Micari” e la “Lista con Nello Musumeci #DiventeràBellissima” (3 deputati) si limita a un più breve “#DiventeràBellissima”. E dire che un quarto cambio, la fusione Sicilia futura-Psi che avrebbe coinvolto altri otto deputati, era stato annunciato dal capogruppo socialista Nino Oddo: «Serve solo per il simbolo», ammetterà poi. In Aula, però, la comunicazione non è giunta. Evitando così di rendere ancora più ricco il gran ballo dei cambiacasacca: una danza che, al gran completo, nell’ultimo giorno avrebbe avuto 37 partecipanti su 90. Bisognerà farsene bastare 29.








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