17 agosto 2017

ROGHI IN SICILIA. SGARBI AD ANTOCI: “DIETRO AGLI INCENDI NON C’È LA MAFIA. TU NON HAI IMPEDITO CHE NEL PARCO DEI NEBRODI SIANO ENTRATE CENTINAIA DI PALE EOLICHE”. VIDEO


Duro botta e risposta tra Vittorio Sgarbi e Giuseppe Antoci

di Antonio Puglisi - 16 agosto 2017
Vittorio Sgarbi con un video postato sul suo canale Yotube , contesta le dichiarazioni rese dal presidente del Parco  sugli incendi divampati in Sicilia ed in particolare sui Nebrodi, dietro ai quali oltre ai piromani, secondo Antoci  “in parte aleggia forte il sospetto dello zampino della criminalità organizzata, la stessa alla quale il Protocollo di Legalità  ha  inferto un colpo durissimo, privandola dei proventi milionari derivanti dai fondi europei sui terreni demaniali”. “Non credo al fenomeno dell’autocombustione – precisa Antoci- 
300- 400 roghi appiccati in contemporanea, non possono essere causati solo da mani criminali”.

“La Sicilia va rispettata come ogni altra regione, al di là della solita esaltazione della criminalità, è ora di finirla,- esclama nel video il critico d’arte- dico basta ad Antoci, il presidente del Parco dei Nebrodi,  che continua a tirare in ballo la mafia anche per gli incendi”.

Sgarbi parla anche dell’attentato subito da Antoci più di un anno fa, a cui è miracolosamente scampato.  “E’ uscito vivo, quindi la mafia ha sbagliato- dice Vittorio Sgarbi – ha colpito le gomme. Al di là del sospetto sull’intimidazione, Antoci è diventato un protagonista dell’antimafia. Io ho trovato e indicato una traccia credibile che i vigili del fuoco precari, provvisori, a tempo, chiamati per le urgenze e le necessità. Se stanno in caserma non vengono pagati e sono chiamati soltanto se c’è la richiesta di un intervento, anche minore. Hanno trovato almeno in tre casi da Ragusa al nord, dei giovani vigili del fuoco provvisori che hanno appiccato il fuoco per poter andare a spegnerlo e guadagnare 10 euro all’ora”. Una disamina attenta e puntuale che sfocia nell’amara considerazione del critico  “ Che, pur di lavorare, si sia disposti a tutto”, ma che prosegue chiedendo ad Antoci “ Se conosca la legge che prevede il divieto a costruire per 15 anni nei luoghi interessati da un incendio”. “Ti serve riempirti la bocca di mafia- continua Sgrarbi –  per sputtanare la tua regione e dire che la Sicilia è sotto il controllo della mafia. Tu non hai impedito che nel Parco dei Nebrodi siano entrate centinaia di pale eoliche. Nessuno ha protetto il parco dall’unica forma di mafia che è il  denaro. Pale eoliche che sono strumenti di morte e malattia che non si muovono.  Perché nessuno ha impedito l’invasione di pale eoliche nei Nebrodi? Antoci, ti riempi la bocca e sicuramente c’è dietro la mafia. Allora mi devi spiegare la logica del richiamo alla mafia, se non per umiliare la tua terra. Rispettiamo la Sicilia , rispettiamo gli uomini e non attribuiamo qualunque atto alla mafia , scegli una strada più forte e dimmi perché tante pale eoliche nel tuo Parco dei Nebrodi?”.

Il presidente Antoci, preferisce non commentare de visu  ed affida la sua risposta agli interrogativi sollevati da Sgarbi, inserendo un post nella pagina Facebook del critico . “Volevo segnalarLe – scrive Antoci- che, all’interno dell’area protetta del Parco dei Nebrodi, non esiste neanche una pala eolica in quanto ciò è stato vietato da una apposita delibera del consiglio del Parco proprio mentre stavano proliferando in tutta la Sicilia. Noi siamo stati forse l’unico freno in Sicilia a questo che, condivido con Lei, essere uno scempio. Avuto riguardo ai roghi, io ho imputato “una parte” degli stessi alla possibile reazione alle interdittive antimafia dovute al protocollo che ha tolto tanti fondi europei sui terreni demaniali alle famiglie mafiose, restituendo dignità a tanti giovani e onesti agricoltori. Purtroppo io sono diventato noto non solo perché mi hanno fatto un attentato mafioso, che mi sogno ancora tante notti con paura, ma anche e soprattutto per il Protocollo di Legalità che ha concretamente fatto saltare un sistema milionario che Lei, da uomo intellettualmente onesto, avrà compreso. Mi dispiace che Le abbiano fornito notizie inesatte ma ci tenevo a farLe sapere che il Parco è stato presidio di legalità contro l’eolico in Sicilia e di questo ne siamo fieri. Sarò felice di ospitarLa da noi e farle vedere le nostre bellezze che racconto ovunque e che rendono questo territorio unico e stupendo dove, mi permetta di dire però, c’erano anche tante famiglie mafiose che vessavano la povera gente e che adesso sono in galera. Io sto facendo solo il mio dovere e lo sto facendo a discapito di mia moglie e delle mie tre figlie che insieme a me hanno perso la libertà. Sono certo che la notizia, che potrà facilmente riscontrare attraverso la nostra delibera, sarà per Lei motivo di compiacimento per la lotta contro l’eolico che il Parco ha fatto e continua a fare sotto la mia presidenza. Spero in una sua presa di posizione a nostro favore, riconoscendoLe da sempre il coraggio della verità che ha sempre detto senza indugi. Sono molto dispiaciuto che il Parco sia passato per quello che ha favorito l’eolico, quando invece è stato in Sicilia forse l’unico a prendere posizione contro e vietandone nel perimetro, 86 mila ettari su tre province, la sua realizzazione. Quelle piazzate infatti sono tutte all’esterno del Parco…. purtroppo. Noi abbiamo impedito questo sconcio…. E dunque facciamo parte della sua di squadra non di quella degli altri.Se magari riterrà di dare conto della nostra battaglia sull’eolico, Le sarei grato per evitare che passi il primo messaggio opposto al nostro impegno. Sono certo che ciò è frutto di informazioni sbagliate che le hanno dato e su questo non ho dubbio alcuno anche se ciò mi ha molto amareggiato. Anche secondo Antoci le pale eoliche rappresentano uno scempio al panorama della Sicilia in prima persona con l’Ente Parco ha condotto una  battaglia anche contro l’installazione del mini eolico.

Fonte: www.98zero.com





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