30 agosto 2017

MADONIE: È ALLARME PER I FAGGI, DECINE DI ESEMPLARI DISTRUTTI DAL CALDO. FOTO

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Il gran caldo di quest’estate nuoce alla salute dei faggi delle Madonìe. Si registra una morìa di decine e decine di esemplari nella catena montuosa del palermitano che sfiora i duemila metri. La segnalazione giunge dal naturalista Giuseppe Ippolito, guida della società per il turismo naturalistico “Artemisia”. “Da trent’anni percorro in lungo e largo i boschi della Sicilia – dice Ippolito - ma non mi era mai capitato di vedere faggi ridotti in queste condizioni.  Le chiome sono inaridite, i giovani fusti piegati senza vita per terra, in mezzo a piante ancora in salute". Le piante morte si trovano nel piano della Principessa, ad una quota compresa fra 1750 e 1850 metri. Siamo esattamente sotto la seconda vetta delle Madonìe, il pizzo della Principessa (1977mt) e proprio di fronte Pizzo Carbonara, la cima più alta di tutto il complesso montuoso (1979 mt). Fa caldo in pieno giorno sulle Madonìe, ma appena il sole tramonta ecco che la temperatura cala in maniera considerevole e gli escursionisti devono indossare il maglione. Ma è un fresco relativo e passeggero, non bastevole per mantenere in perfetta salute i faggi. “La siccità estiva del piano mesofilo di Sicilia, l'esiguità del suolo e l'ambiente carsico rendono localmente estreme le condizioni di sopravvivenza per le faggete più meridionali d'Europa. L’acqua sulle Madonìe staziona per pochissimo tempo, viene inghiottita dal terreno modellato da doline e inghiottitoi. In altre stagioni – continua Ippolito – in piena estate le cime delle Madonie erano oggetto di frequenti acquazzoni che garantivano una certa umidità al terreno, quest’anno non è stato così”. Alcun campioni di faggio sono stati per essere esaminati all’Osservatorio per le malattie delle piante. “Non vado sulle Madonie da qualche mese – dice Tommaso La Mantia, docente di Agraria dell’Università di Palermo ma non mi stupirei che la ragione fosse l'aridità, anche se poi "ne approfittano" degli agenti biotici. Purtroppo il sospetto che la causa sia il gran caldo è fortissimo, ho visto le piante della macchia mediterranea, notoriamente resistenti,  morire per la mancanza d'acqua". Il faggio è un’essenza tipica di Alpi e Appennini. E’ diffuso nell’emisfero boreale, tra Europa, America. Giappone e Cina. La Sicilia rappresenta una stazione di primario interesse dal punto di vista fitogeografico poiché è il punto più estremo a sud del suo areale di diffusione. 
(di Mario Pintagro – foto di Giuseppe Ippolito)
29 agosto 2017

Fonte: palermo.repubblica.it




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