di Erika Intrisano
MOTTA SANT’ANASTASIA – Panico e apprensione quest’oggi a Motta
Sant’Anastasia a causa di un vasto incendio divampato nel territorio,
più precisamente nella collina dei Sieli. Il rogo, scoppiato
intorno alle 10 di stamane, dava sulla parte finale delle centralissime
via Vittorio Emanuele, via del Risorgimento e la strada Policara,
arteria che delimita l'area di campagna della città. Ad andare a fuoco
alcuni terreni caratterizzati da sterpaglia e vegetazioni situati
proprio nelle vicinanze delle abitazioni. Le fiamme, molto alte, si sono
infatti sviluppate quasi a ridosso di alcune case che sono state
evacuate per sicurezza. Sul posto sono intervenute diverse squadre dei
vigili del fuoco, che hanno lavorato senza sosta per domare il rogo ed
evitare il peggio. Per spegnere le fiamme è stato necessario il ricorso
ai canadair della flotta antincendi del Comando provinciale dei vigili
del fuoco e a un elicottero della Forestale regionale. La situazione
sembra essere al momento sotto controllo. Le operazioni di spegnimento
si sarebbero concluse intorno alle 19,00.A dare per prima l’allarme quest’oggi è stata una delle residenti di via vittorio Emanuele. La signora Mariella, la cui abitazione è limitrofa alla campagna, racconta la sua testimonianza shock a LiveSicilia. “Erano circa le 10,45 – spiega – quando ho notato i primi due focolai di fronte casa. Il primo era più distante, mentre il secondo era più vicino dalla mia abitazione. In entrambi le fiamme erano già alte. A me è sembrato di vedere la sagoma di uomini appiccare il fuoco. Chiamo subito il 112, e mi passano i pompieri a cui spiego la situazione. E facendo presente che magari poteva trattarsi di qualche contadino che forse stava incendiando delle sterpaglie. E chiedo loro di mandare una pattuglia”.
Ma dopo un’ora dalla prima chiamata, sul posto non si sarebbe ancora recato nessuno per intervenire. “Passa un’ora e quindici minuti – dice – e i pompieri non si vedono. Le fiamme del focolaio più distante da casa iniziava nel frattempo a propagarsi, mentre nel rogo più vicino alle abitazioni le fiamme continuavano ad aumentare. Chiamiamo ancora una volta i pompieri alle 11,48. Ci dicono ancora che le pattuglie erano impegnate in altri interventi e stavano provvedendo. Alle 12,12 facciamo una terza telefonata, urlando perché le fiamme erano oramai sotto casa. In preda alla paura decidiamo di recarci dai Carabinieri. L’incendio minacciava già le abitazioni”.
I vigili del fuoco “arrivano finalmente poco prima delle 13,00, dopo due ore dalle nostre chiamate e quando le fiamme erano già propagate dalla base della collina. I canadair ed elicottero che hanno domato l’incendio operando dall’alto sono arrivati dopo 4 ore”. La donna denuncia dunque un ritardo nei soccorsi. “Se fossero intervenuti prima l’incendio non avrebbe divorato tutto. Qui sono presenti degli alberi di uliveto secolari di cui sembra non importare a nessuno. Abbiamo cercato di fare il possibile per salvarli. All’arrivo dei pompieri anche io ho dato una mano a gettare acqua. Credo ci sia stata un’evidente inefficienza. E occorre che se ne parli. E’ stato come vivere l’apocalisse”, conclude.
A destare preoccupazione anche gli alberi di ulivo secolari minacciati quest’oggi appunto dalle fiamme, e delle cui condizioni al momento non si sa ancora nulla. I pompieri stanno continuando a lavorare per fare il punto sui danni procurati ai terreni e tentare di risalire a monte delle cause che hanno scatenato l’incendio.
19 Agosto 2017
Fonte: catania.livesicilia.it
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