Un durissimo atto d’accusa contro i ritardi e le inadempienze del governo Crocetta, quello diffuso ieri dai segretari regionali di Cgil e Flai, Michele Pagliaro e Alfio Mannino: “Era evidente il rischio di trovarsi impreparati al contrasto degli incendi” scrivono in una nota congiunta “se si pensa che il 14 giugno ancora non erano pronte le squadre antincendio e che solo a fine mese l’intera forza lavoro è stata immessa in servizio ma con il 50% dei mezzi non in funzione e senza la possibilità di poter disporre dei canadair. Per non parlare della finanziaria regionale che è stata approvata a maggio, ritardando fortemente la realizzazione dei viali parafuoco e i lavori di pulitura dei boschi”.
Ma oltre che sulle responsabilità
politiche, seppur gravissime, i due sindacalisti puntano il dito contro
la regia criminale che si cela dietro l’ondata di incendi che sta
devastando la Sicilia: “Oltre 3 mila roghi non sono il frutto della
casualità così come non è casuale, ad esempio, che nell’incendio di
Pioppo il fuoco sia partito contemporaneamente da 4 punti diversi, così
come a Piazza Armerina da 9 punti” denunciano all’unisono Pagliaro e
Mannino. “È quindi evidente la
strategia criminale di qualcuno che sfruttando le alte temperature e i
venti fa sì che gli incendi non si possano contrastare facilmente. Così
come deve fare riflettere che quest’anno gli
incendi siano localizzati prevalentemente in zone turistiche di grande
pregio come Cefalù, Sciacca, Monreale, San Vito Lo Capo. Va sottolineato
che è grazie all’opera dei forestali, che in questi giorni sono
sottoposti a orari di lavoro che vanno anche oltre le 12 ore a 40 gradi,
mettendo a rischio la loro incolumità fisica, che si sta cercando di
limitare la forza devastante degli incendi. I lavoratori forestali sono
in prima linea nella contrasto alla criminalità organizzata”.
Ed
è per questo che oggi Cgil e Flai si ritroveranno in piazza a Pioppo,
frazione di Monreale, dove si terrà una manifestazione cittadina: “Apprezziamo
l’iniziativa dei cittadini di Pioppo che hanno deciso di scendere in
piazza” continuano Pagliaro e Mannino “per esprimere la loro
indignazione contro chi si è reso
responsabile della devastazione del bosco di Casaboli e per reclamare
l’attenzione di tutte le istituzioni e l’opinione pubblica affinché alla
rabbia e alla indignazione non faccia seguito la rassegnazione ma vi
possa essere una reazione collettiva per colpire i criminali e
ricostruire immediatamente, per quanto possibile, quanto distrutto”.
Speriamo che questa volta le coraggiose denunce, ma anche le proposte, dei due dirigenti sindacali vengano raccolte, affinché l’anno prossimo non si torni a piangere sul latte versato.
Fonte: www.lurlo.info/it
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