C'è un unico disegno criminoso dietro gli incendi che stanno devastando l'Abruzzo.
Ne è convinto il procuratore capo di Sulmona Giuseppe Bellelli che, in una intervista al quotidiano 'Il Centro', ha spiegato di aver riunito in un solo fascicolo le sette inchieste aperte in questi giorni di fuoco. "Dire che ci siano un'unica mano oppure più mani dietro a questi incendi per ora non è possibile. Ma una cosa è certa: c'è un unico disegno criminale. Questo lo posso dire. Abbiamo a che fare con pezzi di un mosaico che noi investigatori dobbiamo ricollegare per trovare la logica che c'è dietro".
Siamo dinanzi ad una serie di incendi dolosi, vasti e che stanno flagellando, in particolare, il territorio peligno; e c'è un filo rosso, invisibile, che tiene insieme i diversi fronti del fuoco: "Ci sono almeno tre nessi", ha spiegato Bellelli a 'Il Centro'; "il primo è temporale, il secondo è legato alle modalità d'innesco e il terzo ai luoghi. Io non vedo nulla di casuale dietro i roghi sul Morrone oppure a Prezza e in tutti gli altri posti della Valle Peligna dati alle fiamme. Ma noi investigatori dobbiamo ancora capire bene ciò che sta accadendo. Questa vicenda dev'essere interpretata nella sua complessità".
Di certo, non si può parlare di piromani, di persone malate; il procuratore capo di Sulmona ha ribadito che gli incendiari hanno un piano unico da mettere in atto, sebbene sia ancora prematuro fare ipotesi sulle ragioni che attengono alle azioni degli ultimi giorni.
Bellelli non ha mancato di sottolineare come lo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato, imposto dalla riforma Madia, abbia indebolito il sistema di Protezione civile: "Con il venir meno dei Forestali - ha ribadito - sono mancate l'esperienza, la preparazione e la competenza nello spegnimento a terra. Non voglio accusare nessuno ma gli attuali Carabinieri forestali, per legge, non possono più svolgere lotta attiva agli incendi"; con effetti devastanti, se è vero che i Vigili del Fuoco hanno straordinaria preparazione nello spegnimento dei fuochi "ma l'esperienza in montagna era patrimonio dei Forestali".
Fonte: news-town.it
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