21 Agosto 2017
‘Se non si fanno le primarie io sono già
candidato ma lo Statuto del Pd dice che un presidente della Regione
uscente ha diritto di ricandidarsi. si facciano, dunque, le primarie. E’
una sfida che sono pronto ad accettare’. Sono le parole del Presidente
della Regione Rosario Crocetta che non ha nessuna intenzione di fare un
passo indietro e correrà nel tentativo di succedere a se stesso (leggi qui le sue ultime dichiarazioni per intero).
Ma a prescindere dalla sua dichiarata
intenzione di candidarsi che non rappresneta più una novità da tempo, il
suo insistere sulle primarie che a lungo aveva rifiutato e solo negli
ultimi mesi accolto come una soluzione lascia perplessi. Lascia
perplessi soprattutto quando mancano 75 giorni alle elezioni o almeno
alla data indicata per lo svolgimento delle regionali: il 5 novembre. Il
tempo stringe ed è troppo poco per organizzare primarie di coalizione e
poi avere ancora il marginen per indire i comizi, fare le liste e
presentare tutto per tempo.
Le
parole del governatore, quindi, alimentano una voce che circola ormai
da qualche giorno ma che non aveva avuto credito: si sta forse pensando
di rinviare le elezioni ad un data successiva al 5 novembre?
In linea puramente teorica è possibile. I
comizi elettorali non sono stati ancora convocati e la data dal 5
novembre è solo una indicazione di massima peraltro rilanciata proprio
da Crocetta durante una conferenza stampa di tutt’altra natura. Manca,
però, il decreto che ufficializza la data e dal quale non si può tornare
indietro. In teoria, quindi, la Regione potrebbe decidere una data
diversa anche perchè ci sono ancora i tempi tecnici rispetto alla data
di scadenza del mandato presidenziale che è quella del 12 novembre, data
di insediamento.
Una scelta possibile visto che tutti (5
stelle a parte fra i candidati che ‘rischiano’ di vincere o che almeno
ci puntano davvero) hanno difficoltà a chiudere il cerchio e non trovano
il candidato. Il motivo per cui fino ad ora non si era dato credito a
questa ipotesi è legato proprio a Rosario Crocetta. Perché mai il
Presidente della Regione che ha in mano la scelta della data dovrebbe
fare questa grande cortesia ai suoi avversari concedendo loro più tempo
proprio quando sono in impasse mentre lui è già in campagna elettorale?
La rinnovata ipotesi primarie è una
possibile spiegazione. Crocetta potrebbe decidere di rinviare la data se
il partito decidesse di farle queste primarie. Lui, forse, conta di
uscirne vincente e dunque di ottenere l’appoggio della coalizione. Ma in
fondo se fosse sconfitto nelle primarie sarebbe, tuttavia, una via di
fuga dignitosa. In fondo sarebbe stato sconfitto dagli apparati di
partito che non lo vogliono e che hanno portato i militanti alle urne
per qualcun’altro e non cacciato a furor di popolo dai siciliani. Magari
potrebbe anche barattare qualcosa in cambio del suo passo indietro
anche rispetto a critiche e anatemi.
Sulla strada del rinvio delle elezioni,
però, ci sono tante difficoltà. prima fra tutte una interpretazione di
legge che considera la data limite quella delle elezioni del 2012 e che,
in base al dettame regionale, porrebbe al 5 novembre il termine ultimo
per la tornata elettorale. Una interpretazione che si scontro con quella
di chi sostiene che la data utile, invece, è quella dell’insediamento
ovvero il 12 novembre. E in questo caso il rinvio sarebbe possibile. Ma
tutta questa è fantapolitica, forse!
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Fonte: palermo.blogsicilia.it
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