Bocciata da Sala d'Ercole una norma che prevedeva di introdurre anche in Sicilia la regola che vieta di andare in lista a chi non ha saldato il debito con la Corte dei conti. Stop anche al provvedimento sui controlli delle spese elettorali
di ANTONIO FRASCHILLA
La Sicilia non ha mai recepito la norma
sui controlli delle spese elettorali: così per le elezioni regionali e
comunali nell'Isola di fatto la Corte d'Appello e la commissione
elettorale circoscrizionale da un lato, e la Corte dei conti dall'altro,
non hanno alcun potere di verifica e controllo della congruità delle
spese elettorali. Nel resto del Paese invece possono comminare sanzioni
per il mancato rispetto delle regole in materia di spese elettorali ma,
soprattutto, possono entrare nel merito in caso di evidenti anomalie: ad
esempio una dichiarazione di spesa ridicola, di poche decine di euro
per chi magari ha fatto campagne elettorali faraoniche, oppure nei
confronti di chi ha speso una cifra esorbitante. Nel resto del Paese
questi controlli avvengono, nell'Isola del tesoro no. Su pressing del
deputato dem Apprendi in Prima commissione era passata una norma
che, almeno in parte, recepiva la legge nazionale in materia di
trasparenza elettorale nella parte dei controlli della Corte dei conti.
La norma è finita nel ddl delle Province, votato da una maggioranza
trasversale in pochi minuti. Eccetto per un articolo. Indovinate
quale? "L'articolo sulla trasparenza è stato bocciato da una
maggioranza bulgara, Pd compreso", dice Apprendi, che ha continuato la
sua battaglia: "Ho presentato anche un emendamento per recepire la norma
del 1981 che prevede l'incandidabilità di chi ha condanne definitive
della Corte dei conti e non ha ancora pagato - racconta
Apprendi - ma il vicepresidente dell'Ars Giuseppe Lupo mi ha detto che
la materia era elettorale e non attinente ai testi trattati". Risultato?
Chi ha condanne e ancora non ha saldato il conto potrà ricandidarsi.
Senza questa norma chiunque si potrà ricandidare e nessuno controllerà eventuali pendenze con la Corte dei Conti. Inutile dire che sono tanti i deputati uscenti, o ex deputati che magari potrebbero ricandidarsi, che sono alle prese con condanne definitive della Corte dei conti: da Francesco Riggio a Paolo Ruggirello, da Santi Formica a Nino Dina, Francesco Cascio, Giovanni Pistorio, Cateno De Luca, solo per citarne alcuni: per carità, magari molti o tutti questi hanno saldato il conto, ma poco importa. La norma nazionale nell'Isola non ha alcun valore e comunque nessuno controllerà.
Fonte: palermo.repubblica.it
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