10 Luglio 2017
Il governo Crocetta sfida la Corte dei Conti
e resta saldamente aggrappato a due delle quattro scelte di bilancio
contestate o almesno sulle quali la Corte ha chiesto spiegazioni ed
interlocuzione.
E’ stata depositata la memoria con la
quale la Regione risponde alle quattro contestazioni mosse dalla Corte
dei conti al rendiconto generale del 2016, il cui giudizio di parifica è stato sospeso dai giudici contabili,
ma su due di queste contestazioni non intende intervenire come da
indicazioni mentre sugli altri due punti ha stabilito di procedere alle
modifiche.
La linea dell’assessore all’Economia,
Alessandro Baccei, è stata condivisa in giunta nei giorni scorsi,
stamani le controdeduzioni sono state depositate alla Corte che potrà analizzare la memoria in vista dell’udienza del 19 luglio per il giudizio definitivo sul consuntivo dell’anno scorso, che sta tenendo col fiato sospeso Palazzo d’Orleans.
Intanto nel pomeriggiol’assessore Alessandro Baccei ha riferito in aula all’Ars a
nome del governo sul rendiconto dopo il pressing fatto dalle
opposizioni alla Presidenza dell’Assemblea subito dopo la sospensione
del giudizio di parifica, con il procuratore generale della Corte che
aveva chiesto addirittura la bocciatura del documento.
Baccei e il suo staff hanno deciso di
apportare le modifiche intervenendo sugli accantonamenti relativi al
‘fondo perdite società partecipate’ e al ‘fondo contenzioso’ rispondendo
così alle osservazioni dei giudici contabili. Per quanto riguarda le
partecipate la norma nazionale (d.lgs 175/2016) prevede che “nel caso in
cui i soggetti partecipati ripianino in tutto o in parte le perdite
conseguite negli esercizi precedenti l’importo accantonato viene reso
disponibile agli enti partecipanti in misura corrispondente e
proporzionale alla quota di partecipazione.
E ancora: “L’ente partecipante di
soggetti che hanno registrato nel triennio 2011-2013 un risultato medio
non negativo accantona, in misura proporzionale alla quota di
partecipazione, una somma pari al 25 per cento per il 2015, al 50 per
cento per il 2016 e al 75 per cento per il 2017 del risultato negativo
conseguito nell’esercizio precedente”. Il governo Crocetta interviene
nella misura prevista dalla disciplina nazionale “al netto, se di
importo superiore, dello stanziamento destinato per l’anno 2017 alla
ricapitalizzazione delle società in quanto utilizzabile per le medesime
finalità dell’accantonamento”.
In merito al “fondo contenzioso”,
l’intervento è “nella misura prudenziale del 50% rispetto all’importo
risultante dalla rilevazione dei contenziosi con significative
probabilità di soccombenza o con sentenze non definitive e non
esecutive, nella considerazione che i dati comunicati potrebbero
risentire, da un canto, di sottovalutazioni dovute alla possibilità di
eventuali carenze informative e, dall’altro, di sopravvalutazioni dovute
alla difficoltà di stima della probabilità di soccombenza che può avere
indotto a considerare con altre probabilità di soccombenza anche altri
contenziosi in essere; anche in caso di sentenza sfavorevole non è detto
che l’amministrazione sia condannata a pagare l’intero importo
reclamato dalla controparte; la spesa scaturente dai contenziosi in
essere si manifesterà comunque in un arco temporale superiore al singolo
esercizio finanziario”.
Nessuna modifica, invece, sugli altri
due punti segnalati dalla Corte dei Conti, col governo Crocetta che
nella sua relazione cercherà di convincere i giudici sulla solidità del
documento: si tratta degli accantonamenti per i residui perenti al 31
dicembre del 2016 e per ‘la mancata valorizzazione del fondo passività
potenziali relativo al rischio concernente i contratti derivati’.
“Il bilancio della Regione è solido e
forte. Lo ribadisco: è solido e forte”. L’ha ripetuta due volte
Alessandro Baccei, assessore regionale all’Economia, la sua opinione sui
conti della Regione Siciliana aprendo l’intervenendo a Sala d’Ercole,
all’Ars. La seduta di oggi era stata convocata per l’esposizione, da
parte del governo regionale, delle risposte alle osservazioni della
Corte dei Conti che ha sospeso fino al 19 luglio il giudizio di
parificazione del rendiconto generale della Regione, dando tempo fino al
10 luglio per esporre eventuali memorie ed al 19 luglio per il giudizio
definitivo. “I rilievi non riguardano il bilancio in senso stretto – ha
detto Baccei – il bilancio regionale non ha subito alcun rilievo,
dunque non ci sarà alcuna manovra correttiva. I rilievi riguardano il
‘prospetto del risultato di amministrazione’, che quest’anno è stato
applicato per la prima volta e che è la somma del bilancio dei fondi
regionali e dei fondi extraregionali”.
“Il procuratore generale – ha proseguito
Baccei – ha fatto alcune valutazioni riportate dai giornali, ho letto
che le spese della Regione sarebbero più alte delle entrate: non è vero,
negli ultimi due anni non è stato così. Eppure queste valutazioni hanno
dato vita a strumentalizzazioni che hanno messo in dubbio l’azione di
risanamento dei conti operata da questo governo. Dunque siamo qui per
rispondere alle osservazioni della Corte, ma anche per affermare con
forza che il bilancio è sano. Nel passato i bilanci erano caratterizzati
da circa cinque miliardi di euro di residui attivi non esigibili, da
una mole di debiti fuori bilancio, le società regionali erano in perdita
costante mentre altre erano in liquidazione da decenni senza che si
concretizzasse la loro chiusura, e c’era un contratto che permetteva ai
regionali di andare in pensione con mensilità superiori all’ultima
retribuzione”.
“Nel corso di questa legislatura abbiamo
allineato – ha detto – i costi della politica al resto d’Italia,
abbiamo messo in liquidazione le società in perdita e anche quelle che
non avevano più contratti e dunque erano senza prospettiva di crescita,
sono aumentate le entrate tributarie: nel Depf illustreremo tutte le
misure che abbiamo messo in campo per risanare i conti, sarà una sorta
di bilancio di legislatura”. “Se la Corte dei Conti accetterà le
osservazioni del governo – ha concluso Baccei – non ci sarà bisogno di
alcuna correzione della manovra”. La prossima seduta dell’Ars si terrà
giovedì 20 luglio alle ore 11.
Fonte: palermo.blogsicilia.it
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