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Tantissime critiche piovono sulla gestione del governo Crocetta
01 Luglio 2017
“Anche la giornata di ieri ha evidenziato, in tutta la sua
drammaticità, la grave condizione in cui versano le strutture della
Sicilia deputate alla previsione, prevenzione e lotta attiva agli
incendi boschivi e di interfaccia”.
Così il Capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio,
in una lettera indirizzata al Governatore della Regione Siciliana,
Rosario Crocetta.
Nel documento, che fa seguito a due precedenti note inviate nel mese di giugno,
si sottolinea come – nonostante la particolare situazione meteorologica
in atto e seppure all’origine degli incendi boschivi sia da annoverare
la mano dell’uomo che agisce nei territori per dolo o per colpa – ci sia
anche l’inadeguata organizzazione della Regione a fronteggiare il
fenomeno attraverso una campagna antincendio efficiente. Molte le
fragilità del sistema regionale, a partire dalle difficoltà di gestione
della Sala operativa unificata – SOUP.
La Sala operativa unificata tra le altre cose – ricorda Curcio –
dovrebbe “attribuire le priorità agli interventi da effettuare alle
criticità operative delle squadre a terra non sufficientemente
attrezzate”. Tra le altre fragilità, la “completa assenza di una flotta
aerea regionale”.
“Assenza – prosegue la lettera – che inevitabilmente impatta anche
sull’impiego della flotta di Stato che dovrebbe essere dedicata a
garantire il concorso alle Regioni e Province Autonome impegnate con le
proprie risorse a fronteggiare le emergenze più complesse e che, invece,
di fatto, sta sostituendo l’azione che è nella responsabilità Regione
Siciliana”.
Solo nell’ultima settimana a fronte di 108 richieste di concorso
aereo pervenute al Centro Operativo Aereo Unificato – COAU – del
Dipartimento della Protezione civile, 52 sono giunte dalla Sicilia che
ha quindi raggiunto in media il 48% delle richieste totali, con punte
pari anche al 67% nella giornata di ieri, venerdì 30 giugno, e al 61% lo
scorso 28 giugno.
E anche oggi, a fronte di 9 richieste complessive da parte delle
Regioni pervenute finora al COAU, 5 – più della metà – sono della
Sicilia. “Una situazione – conclude Curcio – ormai diventata critica,
cui urge assolutamente porre rimedio”.
“Purtroppo in Sicilia i nodi stanno venendo al pettine e a farne
le spese sono i cittadini di questi territori martoriati dal fuoco e
tutti coloro che sono impegnati nella lotta impari contro il fuoco a
rischio anche della vita”.
Lo dice Giuseppe Musarra, segretario regionale per la Sicilia del Conapo,
il sindacato autonomo dei vigili del fuoco. “Paghiamo i prezzo di una
regione – aggiunge – che non si è dotata di mezzi aerei di spegnimento
incendi e quindi si rischia di dover attendere tempi maggiori per
l’invio di velivoli di stato.
E paghiamo il prezzo di un Corpo Forestale dello Stato che è stato soppresso
dalla sera alla mattina per effetto della legge Madia, ma che aveva un
parco elicotteri che sino all’anno scorso veniva usato per l’antincendio
mentre quest’anno è stato ripartito tra carabinieri e vigili del fuoco
non si ha notizia del come mai tengono fermi quegli elicotteri.
L’appello che il sindaco di Chiaramonte Gulfi, Sebastiano Gurrieri ha
lanciato al suo omologo di Catania per farsi mandare qualche pompiere
in più, la dice lunga in quale condizione disperata siamo”.
“Le responsabilità dei disastrosi incendi che hanno cancellato il
bosco di Chiaramonte sono essenzialmente politiche e amministrative”.
Lo ha detto Nello Musumeci, chiedendo al presidente della Regione e
all’assessore dell’Agricoltura Antonello Cracolici di riferire con
urgenza in Aula.
“Inammissibili ritardi, inadeguatezza di mezzi, mancata
prevenzione sono l’ennesimo fallimento di una folle gestione dei
servizi antincendio regionali: qualcuno dovrà risponderne, anche
penalmente”.
Fonte: palermo.blogsicilia.it
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