L’assessore all’Agricoltura, Antonello Cracolici, sostiene che gli operai della Forestale sarebbero stati avviati al lavoro a fine maggio. Siamo curiosi di sapere cosa replicheranno i 10 mila operai forestali: loro lo sanno benissimo quando sono stati chiamati e quando hanno iniziato a lavorare. Gli incendi? Si sono propagati per via aerea, dice sempre l’assessore. Che, di fatto, chiama in causa chi ha lasciato l’erba secca nei cigli delle strade e nelle aree private
Finalmente, dopo un lungo silenzio, l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, dice la sua sugli incendi che hanno devastato la Sicilia. E lo fa con un lungo post su facebook. Leggiamo insieme cosa scrive l’assessore Cracolici:
“Un signore che dichiara di essere responsabile di un sindacato (Sifos, non firmatario di contratti di lavoro) (in realtà, il sindacato in questione è il Si.F.U.S., sigla che sta per Sindacato Forestali uniti per la Stabilizzazione ndr) sponsorizzato da deputati di Forza Italia, da mesi alimenta una campagna contro l’amministrazione fomentando odio e demagogia, ha presentato un esposto alle Procure della Repubblica della Sicilia per chiedere che si proceda penalmente nei confronti miei e dell’assessore al Territorio Maurizio Croce da cui dipende il Corpo Forestale della Regione che ha la responsabilità del servizio antincendio”.
“Ciò che colpisce – prosegue Cracolici – non è l’esposto, legittimo come qualunque azione tesa a tutelare l’interesse pubblico, ma il tentativo di depistaggio che questo esposto sottende. Non si chiede di investigare verso chi accende i fuochi, che sta devastando il patrimonio vegetale e faunistico della Sicilia, ma verso coloro che di quei fuochi sono vittime, ovvero l’interesse collettivo rappresentato dagli amministratori pubblici. Questo signore attribuisce alla Regione la colpa dell’aumento dell’attività dei piromani. Cita il 2014 come anno del boom di incendi in Sicilia. Omette di dire che è stato proprio l’anno 2014, come ha ricordato il mio predecessore Nino Caleca, quello in cui venivano avviate le procedure di rilascio delle concessioni dei pascoli mediante evidenza pubblica e previa acquisizione della certificazione antimafia. Quindi dalle parole di questo ‘masaniello’ dovremmo dedurne che della battaglia di legalità condotta dall’amministrazione pubblica se ne fa una colpa e non un vanto. Si sostengono tesi ‘strampalate’ come quella che attribuisce agli assessori la colpa di avere fatto partire l’attività di prevenzione in grave ritardo”.
“Ora – leggiamo sempre nel post dell’assessore all’Agricoltura – aldilà del fatto che è disarmante assistere a ragionamenti o pseudo tali, costruiti da persone che non sono capaci a fare alcuna distinzione tra le responsabilità di gestione in capo ai dirigenti da quelle di indirizzo proprie dell’autorità politica. Ma dire che gli avviamenti dei lavoratori siano arrivati in ritardo, senza dire che per avviare le persone nei boschi occorre avere il bilancio approvato e operativo, significa mentire sapendo di mentire. Mi chiedo per conto di chi questo signore stia operando? Il bilancio della regione è stato pubblicato in gazzetta ufficiale il 12 maggio e reso disponibile nel sistema informatico, per consentire gli impegni, a fine maggio. I lavoratori stagionali sono stati avviati da quel momento. Sono stati interamente avviati tutti i lavoratori che svolgono 151 giornate e tutti quelli che fanno 101 giornate. Coloro che invece fanno 78 giornate saranno avviati dopo l’estate per quelle attività che sono compatibili con le fonti di finanziamento extra regionali. Quindi ad oggi i lavoratori sono tutti nei cantieri”.
“E’ utile ricordare e spiegare il lavoro a cui sono addetti le maestranze che operano con il dipartimento sviluppo rurale che dipende dal mio assessorato – scrive sempre Cracolici -. Essi operano esclusivamente nelle aree di demanio forestale, quindi in aree di proprietà regionale, dove svolgono attività di manutenzione del bosco, o nelle riserve gestite dal dipartimento. E’ in queste aree che viene effettuata la prevenzione con opere di pulizia del sottobosco e di creazione di barriere tagliafuoco, per prevenire il rischio che i fuochi si propaghino via terra. I roghi di queste ultime settimane, alimentati dal vento, si sono propagati non da terra ma per via aerea e non ci sono barriere taglia fuoco che in queste condizioni possano fermare le fiamme”.
“Va ribadito che gli incendi nella stragrande maggioranza dei casi hanno avuto origine in aree dove NON OPERANO I LAVORATORI del dipartimento sviluppo rurale (terreni privati incolti, cigli stradali). È evidente che questo signore, con il suo depistaggio sta alimentando il sospetto che la responsabilità dei fuochi sia di chi lavora nei boschi e non di chi non cura le aree private e le strade. Insomma temo che l’autore di questa campagna di mistificazione finisca per danneggiare i lavoratori forestali con accuse folli. Non voglio dire nulla sull’attività del corpo forestale. Su quello spero che risponderà Maurizio Croce. Ma voglio concludere con un impegno: querelerò per calunnia questo signore. Bisogna fermare questo popolo di depistatori con licenza di dire falsità, perseguendoli sia in sede penale che in sede civile. Chissà, magari gli passerà il vizietto di dire bugie”.
Abbiamo contattato i sindacalisti del Si.F.U.S., il Sindacato Forestali Uniti per la Stabilizzazione, che replicheranno nelle prossime ore.
Detto questo, visto che seguiamo le disavventure degli operai della Forestale dai primi mesi di quest’anno, proviamo a informare i nostri lettori su quanto siamo a conoscenza.
L’assessore Cracolici scrive:
“Il bilancio della regione è stato pubblicato in gazzetta ufficiale il 12 maggio e reso disponibile nel sistema informatico, per consentire gli impegni, a fine maggio. I lavoratori stagionali sono stati avviati da quel momento”.
Intanto una precisazione: le opere di prevenzione degli incendi si iniziano ad effettuare ad aprile e proseguono a maggio. Se ne deduce che la prevenzione è iniziata in grave ritardo.
Chi ha deciso di approvare la manovra economica e finanziaria regionale a fine aprile-primi di maggio? Lo hanno deciso il Governo regionale e la maggioranza di centrosinistra che sostiene lo stesso Governo regionale. Già c’è una responsabilità politica.
L’assessore Cracolici non indica il giorno in cui sono stati avviati al lavoro gli operai: e fa male: dovrebbe essere, invece, molto preciso. Infatti, l’assessore scrive che il Bilancio della Regione (che poi si chiama legge di stabilità regionale 2017 ndr) è stato pubblicato in gazzetta ufficiale il 12 maggio, mentre i “lavoratori stagionali sono stati avviati da quel momento”.
Da quale “momento”?
E’ evidente che l’assessore sa quello che dice e lo proverà di certo con le ‘carte’. si tratta, infatti, di atti amministrativi che hanno date, timbri e firme dei relativi responsabili dei procedimenti amministrativi.
Oltre agli atti amministrativi ci sono i fatti: e lì, per quanto ci riguarda, c’è qualche problema. Perché? Perché a noi – che a fine maggio ci siamo più volte informati su come precedevano le cose – risultano altre date.
Su questo punto non sta a noi rispondere: risponderanno i lavoratori.
Si tratta, nel complesso, di circa 10 mila lavoratori che sanno benissimo quando sono stati chiamati per essere avviati al lavoro: e sanno benissimo quando hanno passato la visita medica (che dovrebbe risultare dagli atti: anche questi sono atti amministrativi).
Ci sono, poi, alcune cose, nella ricostruzione dei fatti illustrata dall’assessore Cracolici, che non ci convincono.
Scrive l’assessore:
“I roghi di queste ultime settimane, alimentati dal vento, si sono propagati non da terra ma per via aerea e non ci sono barriere taglia fuoco che in queste condizioni possano fermare le fiamme”.
Gli incendi nelle aree verdi che si propagano per via aerea sono certamente pericolosi. Ma gli incendi che producono enormi danni sono quelli che si alimentano con le erbe secche e le sterpaglie che si trovano nel sottobosco, là dove non sono state effettuate le opere di prevenzione degli incendi.
L’assessore sostiene che gli enormi danni prodotti in questi giorni dagli incendi in Sicilia sarebbero stati provocati da roghi alimentati dal vento non da terra, ma per via aerea.
Anche su questo punto sarà meglio dare la parola a chi si è trovato in mezzo al fuoco e non a chi sta dietro una scrivania.
Altro argomento: gli incendi, nella stragrande maggioranza dei casi, scrive Cracolici, hanno avuto origine nei terreni privati incolti. E questo che significa? Che la pubblica amministrazione, nel suo complesso, non si deve occupare delle aree private fonte di possibili incendi? Non dovrebbero essere i Comuni, in questo caso, ad effettuare quello che si chiama intervento sostitutivo?
L’assessore scrive che gli incendi si sarebbero propagati anche a causa dalle erbe secche presenti nei cigli stradali.
Proprio questo blog, nel marzo scorso, ha denunciato la follia di chi utilizza il glifosato per disseccare le erbe nei cigli stradali!
(Per la cronaca, il glifosato è un diserbante – conosciuto anche con il nome ‘Secca tutto’ – che non dovrebbe essere utilizzato in una regione che spende 50 milioni di euro all’anno per l’agricoltura biologica!).
Abbiamo cominciato raccontando che il glifosato è stato utilizzato lungo la strada che collega Marineo con Corleone. Abbiamo chiesto ‘lumi’ all’ANAS, uffici della Sicilia. L’ANAS ci ha risposto che il diserbo era stato effettuato, per errore, con il glifosato.
Dopo aver pubblicato l’articolo (che potete leggere qui per esteso) alcuni lettori ci hanno scritto (parliamo sempre dell’articolo del 17 marzo scorso):
Salvatore Centorbi:
“In provincia di Siracusa, ed esattamente nella Maremonti, sono anni e ripeto anni che si usa il diserbante… altro che errore”.
Pietro Nicola Pipitone:
“Dove sarebbe la novità? Come dice Salvatore Centorbi sono anni che fanno così è io parlo della provincia di Trapani”.
Martino Morsello:
“È così in tutte le amministrazioni pubbliche”.
Rosario Calanni Macchio:
“È consuetudine anche sulla S.S.120 delle Madonie! Altro che errore!”.
Dunque già a marzo scorso si sapeva che le erbe dei cigli delle strade siciliane erano diventate secche (e quindi pericolose, visto che si possono incendiare).
Su questo argomento è agli atti dell’Assemblea regionale siciliana un’interrogazione firmata dal deputato regionale del PD, Pino Apprendi.
Ora scopriamo – lo dice l’assessore Cracolici – non solo che le erbe dei cigli delle strade sono state fatte seccare con il glifosato, ma anche che non sono state tolte, se è vero, come scrive lo stesso assessore Cracolici, che sarebbero tra le cause degli incendi.
Complimenti vivissimi!
Fonte: www.inuovivespri.it
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