11 luglio 2017

CAOS CONTI. DISABILI, PRECARI E PARTECIPATE. FINANZIARIA VERSO L'IMPUGNATIVA


di Accursio Sabella
PALERMO - In uno dei casi, il Ministero per l’Economia e le Finanze ammette di “non comprendere la portata della norma considerata anche la mancanza di elementi informativi”. La norma, è solo una di quelle dell’ultima Finanziaria regionale che la Presidenza del Consiglio dei ministri si prepara a impugnare. Mutilando, così, l’ultima legge di stabilità siciliana. 

Solo l’ultimo guaio relativo ai conti della Sicilia, dopo la mancata parifica di pochi giorni fa. La norma della quale il Mef non comprende portata ed entità è relativa al “ripiano del disavanzo dell’esercizio finanziario 2014” e prevede le procedure di rideterminazione “per gli anni 2016, 2017 e 2018”. 

Altra norma in bilico è quella che ha previsto un accantonamento da 162 milioni: soldi congelati in attesa, scrive il Mef, “presumibilmente”, all’accordo tra Stato e Regione “in corso di definizione”. Proprio per questo, non essendo l’accordo ancora perfezionato, non è possibile considerare quelle somme. Altra norma cassata è legata a questa: tolto l’accantonamento, le somme vanno ridistribuite ai capitoli dalle quali erano state “sospese”: tra questi, i capitoli relativi ai Comuni, ex Province, Forestali. "Gli accantonamenti - ammonisce poi il Mef - sono operati a valere su tipologie di spesa con rilevante impatto a livello economico e sociale". 

Sotto osservazione anche la norma sulla liquidazione degli enti: da questa, potrebbero venir fuori spese previdenziali che non sono state previste dal governo. Dubbio anche il trasferimento del personale degli enti in liquidazione alla Resais. Stop del ministero anche alle deroghe sulle assunzioni. In particolare, il Ministero dell'Economia fa riferimento alla norma che prevede, per le società partecipate, l'obbligo di attingere all'albo nel quale confluiscono i lavoratori delle aziende in liquidazione (tra queste, Sviluppo Italia, Sicilia patrimonio immobliare, Iridas). 

Alt del governo Gentiloni anche all'operazione che prevede l'acquisto degli immobili da parte del Fondo pensioni. Una norma fortemente censurata anche in occasione dell'ultimo giudizio di parifica. Secondo il Ministero mancherebbe anche la copertura finanziaria dell'operazione. Dubbi anche sui soldi che dovrebbe mettere a disposizione Irfis. 

In bilico poi i 63 milioni di euro per il Fondo regionale per la disabilità: quei soldi non sono “certi”, secondo il Ministero dell’Economia, perché rimandano anche questi all'accordo Stato-Regione. 

Censure anche su lavoratori socialmente utili e Asu: mancherebbe la copertura finanziaria per il loro utilizzo per gli anni 2020 e 2021. Stop anche alla norma che prevede l’utilizzo da parte del Ciapi dei lavoratori degli ex sportelli multifunzionali e dubbi sul riutilizzo dei lavoratori dell’Associazione regionale allevatori. 

E la censura più dura è forse quella in conclusione. E riguarda il prospetto generale delle entrate e delle spese. "In assenza di una relazione tecnica - scrive il Mef - non si rende possibile riscontrare come si sia pervenuti alla quantificazione delle minori spese finali, delle correlate minori entrate Iva pari a 25 milioni, nonché delle minori spese finali, pari a 162 milioni. In ogni caso - aggiunge il Ministero - si rileva che gli effetti finanziari non risultano suffragati dai necessari presupposti giuridici e pertanto non possono costituire idonea copertura ai fini della manovra finanziaria per il triennio 2017/2019". E così, il Ministero chiude la sua nota parlando di "fondati presupposti per procedere all'impugnativa avanti alla Corte costituzionale". Una impugnativa che potrebbe arrivare già nelle prossime ore.
10 Luglio 2017

Fonte: livesicilia.it





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