del Signor Basta
Antonino Lomonaco
Lo facciamo anche per ringraziare e complimentarci con tutti gli operai forestali, sia per i lavori che fanno sia per i loro importantissimi e coraggiosi inteventi antincendio, soprattutto crediamo che è giusto che tutti sappiano in quali condizioni spesso lavorate, onde evitare stupide e sterili critiche nei vostri confronti, come accaduto per l'incendio di ieri sera a Passopisciaro.
Scrive, Antonino Lomonaco operaio antincendio boschivo presso il distaccamento di Linguaglossa.
Purtroppo, debbo sottolineare la nostra attuale ed assurda condizione di squadre forestali antincendio boschivo. Per l'inettitudine dell'intero apparato regionale e provinciale, nonché delle politiche forestali ed agricole della nostra regione, politiche che si continuano ormai da tutta l'amministrazione Crocetta, noi squadre di antincendio boschivo siciliane, ad oggi, primo luglio, non possiamo intervenire sugli incendi per ordine dei nostri superiori, perché sprovvisti degli adeguati automezzi ed attrezzi ma soprattutto perché le autorità non hanno provveduto alle necessarie visite mediche. Questi ritardi hanno la colpa della nostra vergognosa inettitudine e del rischio a cui la gran parte di noi si espone quando ugualmente, in queste condizioni fuorilegge dovute ad istituzioni fondamentali alla legalità, affrontano il pericolo delle fiamme che avanzano a distruggere ogni cosa che incontrano. Credo che anche i Sindaci dovrebbero far sentire la loro indignazione a riguardo. Gli incendi, purtroppo, come ci ricorda il Portogallo quest'anno od il Canada l'anno scorso, sono una eventualità pressante soprattutto in climi come il nostro e con una vegetazione selvatica come la nostra (macchia mediterranea) che, col triste abbandono dei terreni agricoli, si espande sempre più. Noi conosciamo bene la distruzione ed i lutti che ogni incendio rischia di portare.
In questa situazione, quando interveniamo sugli incendi lo facciamo a nostro rischio e pericolo, cioè a dire, se accade l'imprevisto non usuffriamo di nessuna copertura assicurativa ed anzi ogni imprevisto e' una colpa che ci verrebbe attribuita. Personalmente, faccio questa attività con grande passione e dedizione e, negli anni, parafrasando un famoso film, ho visto cose che chi sta nelle piazze non può neanche immaginare. Intervenire contro un incendio boschivo è una vera battaglia campale, con tutte le insidie del caso. Io, ad esempio, sono finito ben due volte al pronto soccorso per intossicazione da fumo e disidratazione e per essermi conficcato in un braccio, spaccandomi una vena, il chiodo di un filo spinato. Gli incidenti, in questo lavoro sono sempre dietro l'angolo.
Purtroppo, debbo sottolineare la nostra attuale ed assurda condizione di squadre forestali antincendio boschivo. Per l'inettitudine dell'intero apparato regionale e provinciale, nonché delle politiche forestali ed agricole della nostra regione, politiche che si continuano ormai da tutta l'amministrazione Crocetta, noi squadre di antincendio boschivo siciliane, ad oggi, primo luglio, non possiamo intervenire sugli incendi per ordine dei nostri superiori, perché sprovvisti degli adeguati automezzi ed attrezzi ma soprattutto perché le autorità non hanno provveduto alle necessarie visite mediche. Questi ritardi hanno la colpa della nostra vergognosa inettitudine e del rischio a cui la gran parte di noi si espone quando ugualmente, in queste condizioni fuorilegge dovute ad istituzioni fondamentali alla legalità, affrontano il pericolo delle fiamme che avanzano a distruggere ogni cosa che incontrano. Credo che anche i Sindaci dovrebbero far sentire la loro indignazione a riguardo. Gli incendi, purtroppo, come ci ricorda il Portogallo quest'anno od il Canada l'anno scorso, sono una eventualità pressante soprattutto in climi come il nostro e con una vegetazione selvatica come la nostra (macchia mediterranea) che, col triste abbandono dei terreni agricoli, si espande sempre più. Noi conosciamo bene la distruzione ed i lutti che ogni incendio rischia di portare.
In questa situazione, quando interveniamo sugli incendi lo facciamo a nostro rischio e pericolo, cioè a dire, se accade l'imprevisto non usuffriamo di nessuna copertura assicurativa ed anzi ogni imprevisto e' una colpa che ci verrebbe attribuita. Personalmente, faccio questa attività con grande passione e dedizione e, negli anni, parafrasando un famoso film, ho visto cose che chi sta nelle piazze non può neanche immaginare. Intervenire contro un incendio boschivo è una vera battaglia campale, con tutte le insidie del caso. Io, ad esempio, sono finito ben due volte al pronto soccorso per intossicazione da fumo e disidratazione e per essermi conficcato in un braccio, spaccandomi una vena, il chiodo di un filo spinato. Gli incidenti, in questo lavoro sono sempre dietro l'angolo.
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