A Palermo un workshop sulle opportunità offerte dall’Unione europea
promosso da Caterina Chinnici. Sono quelli erogati senza il tramite di
Stato e Regioni. Il 29,38% in Lombardia
PALERMO - Italia poco capace di sfruttare le occasioni offerte dai
finanziamenti europei? In generale no, se si parla di fondi a gestione
diretta, cioè quelli erogati dalla Commissione Europea senza il tramite
di Stato e Regioni, un budget di 180 miliardi di euro potenzialmente
alla portata di tutti. Anzi, per numero di progetti vincenti il Bel
Paese è in vetta alla classifica, sullo stesso piano di Francia e
Germania. Invece è la Sicilia a rimanere indietro, esprimendo poco più
del 2% dei soggetti beneficiari su scala nazionale, nel contesto di una
macroregione sud-isole che complessivamente si ferma al 9% contro il 27%
del centro Italia e il 63% del nord. La Lombardia da sola ha una quota
del 29,38%.
I dati emergono dal laboratorio “Sicilia chiama Europa 2.0 – Workshop
sulle opportunità offerte dall’Unione Europea: i progetti europei per le
professioni tecniche” che si è svolto ieri nell’aula magna di
Giurisprudenza a Palermo su iniziativa dell’eurodeputata Caterina
Chinnici e del gruppo S&D del Parlamento Europeo in collaborazione
con gli ordini degli Ingegneri, degli Architetti e dei Commercialisti di
Palermo e con l’ordine regionale dei Geologi.
Proprio il mondo delle professioni, reduce da un lungo periodo di
flessione dei redditi, è stato al centro dell’approfondimento condotto
dagli esperti Matteo Lazzarini, segretario generale della Camera di
Commercio Belgo-Italiana di Bruxelles, e Tiziana Carlino,
europrogettista e policy advisor della Camera di Commercio Italiana di
Lione.
Ma a cosa è dovuta la performance insufficiente della Sicilia? “Per
cogliere le opportunità – ha sottolineato Caterina Chinnici – è
fondamentale sapere come strutturarsi, anche attraverso il partenariato,
come impostare una proposta progettuale, come rispondere agli avvisi
europei. Con queste azioni formative e informative vogliamo dare ai vari
operatori economici dell’Isola alcuni strumenti di conoscenza, per
esempio su standard progettuali e procedure, essenziali per poter
usufruire dei finanziamenti messi a disposizione dall’Unione Europea.
Un’opportunità economica, sì, ma anche un modo per mettere in gioco i
grandi talenti e le intelligenze di cui la nostra regione è ricca. Per
quanto riguarda i fondi diretti, la bassa percentuale di soggetti
beneficiari in Sicilia si spiega soprattutto con una poca conoscenza dei
progetti europei e con le difficoltà nel destreggiarsi tra le regole e i
criteri stabiliti dai bandi. Un dato deve fare riflettere: nel 2015
sono stati 83 i progetti finanziati a operatori siciliani, tra i quali
alcuni comuni, gli atenei di Palermo e Catania e il consorzio Arca,
mentre nello stesso periodo sono stati 831 quelli finanziati nella sola
provincia di Milano”.
Primo piano sulle chance per i professionisti, quindi, i cui ricavi
hanno subito una parabola discendente negli ultimi anni. “Dal 2007 il
calo dei redditi di ingegneri e architetti rilevato dall’Inarcassa è
stato di oltre il 30% – ha detto Giovanni Margiotta, presidente degli
Ingegneri di Palermo – e non c’è dubbio che per risalire la china sia
fondamentale puntare sul finanziamento delle progettazioni”.
Un’opinione, questa, condivisa e ribadita da Francesco Miceli,
presidente degli Architetti di Palermo, secondo il quale “conoscere le
opportunità offerte dall’UE è indispensabile per competere in un mondo
sempre più globale, che richiede competenze e creatività soprattutto
nella progettazione tecnica”.
In effetti il bilancio 2016 di Inarcassa evidenzia che solo nel 2015 il
reddito medio delle due categorie è tornato a crescere (+2,6%), e anche
qui il dato siciliano resta ampiamente inferiore a quello italiano:
appena 16mila euro annui nell’Isola, contro i 24.564 di reddito medio
nazionale e gli oltre 29mila delle regioni del nord. Solo la Calabria fa
peggio della Sicilia, con 14.595 mila euro.
Sul ruolo centrale delle progettazioni si sono soffermati anche il
consigliere dell’Ordine regionale dei Geologi Giovanni Pantaleo e
Fabrizio Escheri, presidente dei Commercialisti di Palermo, secondo il
quale “la qualità dei progetti e della spesa non è meno importante della
quantità di risorse impiegate”. In apertura dei lavori, il professore
Vincenzo Militello, del dipartimento di Giurisprudenza, ha portato il
saluto a nome del direttore della Scuola di Scienze giuridiche Enrico
Camilleri.
24 Maggio 2017 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte: www.qds.it
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