di Raffaella Pessina
Ricchezza e occupazione: Sicilia fanalino di coda. Crocetta: “Non mi
dimetto”. Romano (Fi): “Il potere deve rispondere del suo operato”
PALERMO - Il rapporto Eurispes presentato ieri a Palermo,
fotografia sotto il profilo sociale, economico e strutturale
dell’Italia, ha confermato che la Sicilia, insieme con la Sardegna, è il
fanalino di coda del nostro Paese.
Saverio Romano, di Forza Italia, intervenuto alla presentazione,
ha sottolineato come “occorra individuare nuovi modelli di sviluppo
capaci di incidere sul lavoro e sulla produzione. La politica - ha
proseguito - deve interrogarsi sulle azioni mancate e sulle proposte
immediate da attrezzare perchè quella attuale è una fase di emergenza”.
Romano ha concluso dicendo che “serve una riforma vera della burocrazia e
dell’amministrazione pubblica: il potere deve rispondere delle sue
scelte e del suo operato. Il potere è anche e soprattutto
responsabilità’’.
Una critica neanche tanto velata alla politica del presidente Crocetta, che viene criticato anche dal Movimento Noi con Salvini per bocca di Alessandro Pagano,
in occasione della festa dell’Autonomia. “Crocetta ha pensato bene di
reclutare e premiare - ha dichiarato Pagano - con un attestato fotocopia
e prestampato, quasi tutte le aziende siciliane, molte delle quali
ignare dello spot auto celebrativo cui sono state costrette ad
assistere. Un Crocetta che si è assunto i ‘meriti’ di aver portato la
Sicilia fuori dalla crisi, nello stesso giorno in cui usciva la notizia
che il rendiconto del 2016 al vaglio della Corte dei Conti lo inchioda
nel suo fallimento. La Sicilia rimane purtroppo Cenerentola d’Europa,
per i dati sulla disoccupazione soprattutto quella giovanile, sul Pil,
sul reddito pro capite, sulla rete infrastrutturale e ospedaliera,
sull’utilizzo dei fondi europei. Al top invece per la povertà assoluta,
per le tasse, per la fuga dei giovani”.
Di tutt’altro avviso il presidente della Regione,
che in occasione della cerimonia dei vent’anni dell’Ismett ha detto ai
cronisti di non aver mai pensato alle dimissioni anticipate: “Mi sembra
un lapsus freudiano nell’ambito dei desiderata di qualcuno”. Ed ha
aggiunto: “Sono al lavoro, non possiamo avere sei mesi di campagna
elettorale. Bisogna fare le gara d’appalto per le opere finanziate dal
Patto per la Sicilia e i bandi europei. Sarebbe assurdo bloccare la
ripresa dell’isola perché c’è la campagna elettorale”.
Sul collegato alla Finanziaria che andrà in Aula questa settimana
Crocetta ha espresso qualche perplessità sulla reale volontà del
Parlamento di approvarlo. “Bisogna capire quale sia la vera volontà
dell’Assemblea regionale, se abbia realmente intenzione di portare
avanti il collegato. “è chiaro - ha continuato - che non posso
affrontare un lungo lavoro d’Aula, ho impegni istituzionali e
amministrativi importanti per la Sicilia e i siciliani”.
A proposito di “collegato”, i rappresentanti di Cgil funzione pubblica, Sadirs, Uil, Cisl, nel corso di un incontro con il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ieri pomeriggio, hanno avanzato le proprie richieste,
evidenziando che l’articolo contenuto nel collegato che regolamenta la
materia non può essere una soluzione. Non piace infatti il ruolo unico
previsto dalla norma: i 40 super eletti con soli 78mesi di anzianità,
secondo la norma, possono passare alla prima fascia. “Rigettiamo questo
criterio assurdo di selezione dei dirigenti - dicono i sindacati - la
norma sulla dirigenza non è assolutamente compatibile coni criteri
meritocratici che pretendiamo si affermino”. La proposta della Cgil è
quella di stralciare la norma dal collegato per un disegno di legge
organico che riguardi l’intera riforma del settore, includendo anche una
soluzione al divario retributivo tra le categorie A e B. Paolo Montera,
segretario regionale di Cisl Funzione pubblica, ha fatto la sua
proposta: “Oggi il comparto è fortemente demotivato, si cancelli la
norma dal collegato e si pensi a fare le classificazioni dei dirigenti,
eliminare questo selvaggio spoil system e garantire il funzionamento
della macchina burocratica”.
E ancora critiche a Crocetta arrivano da altri sindacati; Santino
Barbera, segretario generale della Filca Cisl Sicilia: “La nuova
normativa sui patti territoriali consente di mandare in gara entro i
prossimi 12 mesi tutte le gare bloccate dal 19 aprile 2016. Questo
consentirebbe di realizzare le opere pubbliche bloccate. Ma a oggi
registriamo da parte del governo regionale solo dichiarazioni su
cantieri che stanno per partire, mentre invece restano meri proclami”.
Il segretario generale degli edili della Cisl siciliana avverte invece:
“O il governo Crocetta la smette con l’annuncite cronica e si mette
seriamente al lavoro sul settore delle costruzioni, o riconosce il
proprio fallimento di fronte agli edili siciliani facendo un decoroso
mea culpa”.
17 maggio 2017 - © RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte: www.qds.it
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