09 Aprile 2017
PALERMO - Alla Regione si riprende a girare. Presto, molto presto i dipendenti regionali saranno oggetto di una nuova mega-rotazione. A giugno si conosceranno i nomi. A ottobre, i trasferimenti dovranno essere completati. Proprio a poche settimane dalla fine della legislatura e dall'inizio della nuova.
Si tratta di una misura che rientra tra quelle indicate dall'Anac nel Piano nazionale anticorruzione . Un piano al quale tutti i dipartimenti hanno dovuto adeguarsi, stilando un piano entro il 31 marzo scorso. Questa era infatti l'indicazione fornita anche da una direttiva del 9 marzo scorso del responsabile anticorruzione della Regione, la dirigente Luciana Giammanco.
Se tutti i dirigenti generali hanno aderito a queste indicazioni, è presto per saperlo. Di sicuro qualcuno lo ha già fatto. Si tratta del ragioniere generale ad interim e capodipartimento delle Finanze Giovanni Bologna, che ha anche pubblicato sul sito ufficiale della Regione il decreto con la presentazione del Piano triennale. Un documento che si rifà, appunto, ai principi previsti dall'Anac e che in buonissima parte contiene indicazioni identiche a quelle degli altri uffici della Regione.
Quali sono quindi i principi alla base delle maxi rotazioni dei dipendenti regionali? Intanto, a livello generale, quello di “prevenire il consolidarsi di posizioni di potere, evitando che il dipendente tratti per lungo tempo le stesse materie, relazionandosi sempre con i medesimi soggetti”. Viene anche precisato come le attività di rotazione debbano anche essere accompagnate da una opportuna formazione dei dipendenti, secondo appunto il Piano della Formazione del personale, e tramite dei percorsi di affiancamento.
Quali i criteri per la rotazione? Si inizierà dai dipendenti che lavorano in “aree a rischio”, cioè in uffici che si ritengono più esposti al rischio di corruzione. Per evitare, poi, un rallentamento dell'attività ordinaria degli uffici, queste rotazioni verranno compiute “gradualmente”. Tra i criteri considerati, poi, la permanenza di un dipendente nella “aree a rischio”: questa non potrà superare i cinque anni. Chi ha quindi raggiunto già quella “anzianità” nello stesso ufficio, dovrà essere trasferito.
I tempi? Come detto, il Piano per la rotazione deve essere presentato entro il 31 marzo di ogni anno. Il 30 giugno è invece il termine per l'individuazione del personale. A quella data, insomma, i vari dipartimenti dovranno fornire i nomi dei dipendenti da ruotare. Rotazioni che dovranno concludersi entro il 31 ottobre. Il 10 novembre di ogni anno, invece, verrà monitorata e verificata la procedura di trasferimento. Il programma dovrà essere comunicato alle organizzazioni sindacali e il dipendente dovrà essere informato con un preavviso di sessanta giorni, per “favorire il passaggio di consegne e il prescritto periodo di affiancamento”.
Insomma, si prova a programmare quella che pare una procedura molto importante per garantire la trasparenza della pubblica amministrazione e che invece, in questi anni, è spesso stata affidata all'improvvisazione e alle necessità mediatiche. È il caso, ad esempio, a inizio legislatura, del trasferimento forzoso di circa cento dipendenti del dipartimento della Formazione professionale. La mancata programmazione, però, finì per fare inceppare la macchina. E così, i lavoratori che hanno “traslocato” non sono stati a lungo rimpiazzati. Un caso, tra tanti. Adesso si prova a mettere un po' di ordine. Tra cinquanta giorni, i dipartimenti dovranno fornire i nomi di dirigenti e dipendenti che dovranno spostarsi ad altro ufficio. A quel punto, nel corso dell'estate la rotazione dovrà andare avanti, per concludersi alla fine di ottobre. Regione, si gira.
Link: livesicilia.it
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