06 Aprile 2017. Qualità, territorio, innovazione. Su questo deve puntare dritto
l’agricoltura siciliana per un definitivo salto di qualità. Ne è
convinto Antonello Cracolici, da cinque mesi al vertice dell’Assessorato
regionale, protagonista di un forum nella sede dell’Agenzia ITALPRESS.
“Il brand Sicilia è straordinario - osserva -. C’è un grande mercato che ha successo, fa reddito e fatturato. Siamo leader in tanti settori del mondo. Lo è chi si è adeguato ai tempi, chi ha aumentato le varietà di produzione, chi ha innovato”. La parola crisi associata all’agricoltura fa storcere il naso all’esponente del Partito democratico: “Non vedo una Sicilia particolarmente in crisi nell’agricoltura - sottolinea -. C’è forse una crisi di innovazione, o di sistema: perchè non avendo organizzato la filiera il singolo è debole, il singolo è piccolo, tutti nani a confronto dei giganti”. Capitolo fondi europei. Per Cracolici “il problema non è spenderli, ma farlo bene. C’è da migliorare la qualità della spesa. Siamo la terra più biologica d’Europa, ma i prodotti biologici non sono certo la parte più importante della commercializzazione. Si coltiva biologico ma si vende tradizionale. Con il nuovo Psr, che premia chi fa prodotti di qualità, non solo biologico ma i vari march Igp, Igt e così via, vogliamo invertire questa tendenza. O incentiviamo gli agricoltori a migliorare la qualità della produzione oppure non produrremo mai valore aggiunto. Innovazione e qualità, non c’è alternativa. O lo fanno o sono fuori”. Il Programma di sviluppo rurale, oltre a sostenere i nuovi investimenti, a incentivare i giovani a entrare nel mondo dell’agricoltura e ad aiutare le aziende a investire, punta forte sulla promozione. “E’ evidente che la Sicilia ha il dovere di sostenere la capacità dei nostri produttori di esporre in giro per il mondo, di aiutarli ad attrarre milioni di persone - sostiene Cracolici -. L’agricoltura e le attività connesse, come l’enoturismo, la valorizzazione dei boschi, sono delle occasioni per la crescita. Dipende da noi”.
Entro maggio, annuncia l’assessore, vedrà la luce la riforma dei forestali, che riguarda ben 24mila lavoratori in Sicilia, quindi toccherà ai Consorzi di bonifica. “Il punto vero non è snellire, ma dare una precisa definizione alle mansioni dei forestali - premette-. Faremo una legge per obbligarli a lavorare: la mia idea è quella di impiegarli in un sistema di prevenzione civile che istituirò e nella gestione delle riserve e del demanio forestale. Vogliamo mettere al centro le attività da svolgere e non le persone”. L’intenzione di Cracolici è poi quella di riformare i Consorzi di bonifica: “Sono 11, diventeranno massimo 3-4 - spiega -. Non per giocare alle tabelline, ma per razionalizzare e avere chiari gli obiettivi che dovranno raggiungere”.
E ancora, stilettate al Pd siciliano (“Ha un approccio da Società per azioni dove ognuno controlla il proprio pacchetto di quote, non da partito”), ai Cinque Stelle (“A pensarli al Governo mi vengono i brividi”) e al suo ex ‘pupillo’ Fabrizio Ferrandelli (“Tra due anni nessuno si ricorderà il suo nome”); e infine, sulla condanna della Corte dei conti a risarcire 346 mila euro per le cosiddette ‘spese pazze’ all’Ars, Cracolici ribadisce il ricorso in Appello.
(ITALPRESS).
“Il brand Sicilia è straordinario - osserva -. C’è un grande mercato che ha successo, fa reddito e fatturato. Siamo leader in tanti settori del mondo. Lo è chi si è adeguato ai tempi, chi ha aumentato le varietà di produzione, chi ha innovato”. La parola crisi associata all’agricoltura fa storcere il naso all’esponente del Partito democratico: “Non vedo una Sicilia particolarmente in crisi nell’agricoltura - sottolinea -. C’è forse una crisi di innovazione, o di sistema: perchè non avendo organizzato la filiera il singolo è debole, il singolo è piccolo, tutti nani a confronto dei giganti”. Capitolo fondi europei. Per Cracolici “il problema non è spenderli, ma farlo bene. C’è da migliorare la qualità della spesa. Siamo la terra più biologica d’Europa, ma i prodotti biologici non sono certo la parte più importante della commercializzazione. Si coltiva biologico ma si vende tradizionale. Con il nuovo Psr, che premia chi fa prodotti di qualità, non solo biologico ma i vari march Igp, Igt e così via, vogliamo invertire questa tendenza. O incentiviamo gli agricoltori a migliorare la qualità della produzione oppure non produrremo mai valore aggiunto. Innovazione e qualità, non c’è alternativa. O lo fanno o sono fuori”. Il Programma di sviluppo rurale, oltre a sostenere i nuovi investimenti, a incentivare i giovani a entrare nel mondo dell’agricoltura e ad aiutare le aziende a investire, punta forte sulla promozione. “E’ evidente che la Sicilia ha il dovere di sostenere la capacità dei nostri produttori di esporre in giro per il mondo, di aiutarli ad attrarre milioni di persone - sostiene Cracolici -. L’agricoltura e le attività connesse, come l’enoturismo, la valorizzazione dei boschi, sono delle occasioni per la crescita. Dipende da noi”.
Entro maggio, annuncia l’assessore, vedrà la luce la riforma dei forestali, che riguarda ben 24mila lavoratori in Sicilia, quindi toccherà ai Consorzi di bonifica. “Il punto vero non è snellire, ma dare una precisa definizione alle mansioni dei forestali - premette-. Faremo una legge per obbligarli a lavorare: la mia idea è quella di impiegarli in un sistema di prevenzione civile che istituirò e nella gestione delle riserve e del demanio forestale. Vogliamo mettere al centro le attività da svolgere e non le persone”. L’intenzione di Cracolici è poi quella di riformare i Consorzi di bonifica: “Sono 11, diventeranno massimo 3-4 - spiega -. Non per giocare alle tabelline, ma per razionalizzare e avere chiari gli obiettivi che dovranno raggiungere”.
E ancora, stilettate al Pd siciliano (“Ha un approccio da Società per azioni dove ognuno controlla il proprio pacchetto di quote, non da partito”), ai Cinque Stelle (“A pensarli al Governo mi vengono i brividi”) e al suo ex ‘pupillo’ Fabrizio Ferrandelli (“Tra due anni nessuno si ricorderà il suo nome”); e infine, sulla condanna della Corte dei conti a risarcire 346 mila euro per le cosiddette ‘spese pazze’ all’Ars, Cracolici ribadisce il ricorso in Appello.
(ITALPRESS).
Fonte: www.italpress.com
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Non capisco cosa vuol dire " faremo una legge per obbligarli a lavorare". Voglio pensare che sia solo stato un errore di trascrizione, perché i lavoratori forestali hanno sempre lavorato, e oltre tutte le infamita` che hanno dovuto sopportare, non è che adesso qualcuno vorrebbe appioppare quest'altra etichetta di fannuloni!!! Saluti Giuseppe Candela
RispondiEliminaMa dove l'anno trovato questo assessore lui parla e lui si capisce
RispondiEliminaColleghi l assessore viene dritto dritto dal sindacato.è un ex sindacalista coi fiocchi.perciò mettiamoci il cuore in pace se pensiamo che possa migliorare la nostra posizione.la soluzione è la revoca in massa delle deleghe sindacali.Solo così faranno vera opposizione!!!!chi ha un idea migliore la esponga.pipì puglisi
RispondiEliminaAssessore carissimo mentre lei ricorre in appello x quelle centinaia di migliaia di euro (che noi guadagniamo in 20 anni di lavoro),mi dica ché è da dicembre ad ora,che non ci pagate lo stipendio.Si vergogni.Non avete PIÙ scuse da inventare.meglio essere governati da gente nuova!!!!Turi laspina
RispondiEliminail problema x lui e che nn lo votera piu nessuno dei forestali tranne gli lecca culo ..dei sindacati...via le deleghe a tutti meglio soli che con loro loro solo x deleghe vogliono e l altri il voto canbiamo bandiera ..il 5 novembre..peppe gilardo ct
RispondiEliminaFaremo una legge per obbligarli a lavorare *** io non riesco a capire cosa significa!! Ma da circa vent'anni diciamo la stessa cosa tutti 151/oti uguale stabilizzazione !! Invece mi sembra che sia caduto dalle nuvole ma fa ......? Comunque il 5 novembre ci sentiamo !! O chissà ### potrebbe succedere un miracolo!! Aib Salvatore distretto 2 Catania
RispondiEliminaIn provincia di Agrigento molti iniziano a togliere le deleghe alla triade.
RispondiEliminaTranquillissimo la triade.dopo le revocare in massa se prenderanno provvedimenti favorevoli e ragionevoli nel rispetto del contratto nuovo ed adeguamento salariale adeguato,si potrebbe tornare alla ovile!Turi laspina
RispondiEliminaFare commenti e' un diritto di ognuno di noi che segue questo blog, come e' diritto di ognuno esprimere le sue convinzioni. Infatti io questo farò. Sono forestale gal giugno del 1984 e desidero la stabilizzazione come ognuno di noi, ma non capisco anche sforzandomi di capire le colpe che attribuite a sindacati, come se fossero loro a fare le leggi o ad effettuare i pagamenti, comodo trovare "Il capro espiatorio nei sindacati", la colpa è dei governi e dei governanti incapaci, inetti, ignoranti, insulsi, insignificanti che noi/voi avete eletto o peggio non andando a votare. Siamo tutti liberi di fare le revoche ai sindacati, ma se cin loro abbiamo un avvocato d'ufficio, senza di loro saremo carne da macello. Mi considero ignorante, ma vedo in tanti un ignoranza volutamente disfattista, intenta solo alla demolizione del nostro comparto. Per quanto riguarda la frase irriverente sproloquiata da Cracolici, lo vorrei per il tempo delle sue ferie nei boschi con una qualsiasi nostra squadra dell'azienda o dell'ispettorato per fargli capire cos'è il nostro lavoro, altro che "costringerli a lavorare". ASINO.
RispondiEliminaqualcuno per favore gli dica a questa specie di bes..a che ci sono persone che sono morte per salvaguardare i boschi siciliani e altri che a 67 anni restano a zappare sotto il sole tutto il giorno ... doppio Asino
RispondiEliminaSignor Leonardi Vincenzo io penso che siano proprio i forestali la rovina dei forestali i sindacati sono secondari tutto il resto è secondario perché se non saranno i forestali stessi a chiedere i loro diritti con forza e uniti davanti a un governo sordo e inadempiente con la volontà di cambiare le cose non si arriverà da nessuna parte barbara Bosisio moglie di un 151 ista che e dall 85 che lavora in forestale
RispondiEliminaEgregia Signora Barbara, debbo purtroppo condividere con lei, la cruda realtà. In tanti e forse in troppi pensano che sia un diritto acquisito e che a chiedere i nostri diritti, bastino gli altri.
EliminaSecondo me per obbligo di lavorare lui intende:impegnarci dal 1 gennaio al 31 dicembre e farci fare solo le giornate di garanzia,senza darci la possibilità di fare altri lavori, regolarmente ingaggiati, per poter sopravvivere;quindi favorendo il lavoro nero. E qualora tu fossi ingaggiato ti scalerebbe le giornate di "garanzia".
RispondiEliminaCrocetta - Cracolici ...... sono politicante inutili ...... solo promesse e disastri ...... sono solo degli incapaci a tempo indeterminato dell'ARS ... spero che alla prossima tornata elettorale non prendano voti a sufficienza per essere rieletti perdendo così la loro garanzia occupazionale in politica. Fedele B.N. D2 Catania
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