di ANTONIO FRASCHILLA
Dopo 48 ore di sedute a vuoto, finalmente si sblocca la Finanziaria. Via libera alla norma sulla operazione immobiliare che prevede il riacquisto dei beni ceduti ai privati e la cessione di altri immobili al Fondo pensioni in cambio di mancati trasfrerimenti: una manovra, questa, che sblocca 200 milioni di euro di liquidità e salva di fatto la Finanziaria, fino a pochi minuti fa appesa a un filo. La quadra si trova su un cavillo: l'opposizione aveva contestato la mancata certezze della quantificazione del valore degli immobili da cedere al fondo. Approvato un emendamento che prevede che, in caso di valutazione più bassa degli immobili, il congelamento del trasferimenti al fondo pensioni fino al 2019, senza intaccare però altro patrimonio del Fondo stesso. Fondamentale la mediazione dell'assessore Antonello Cracolici, dopo le tensioni tra l'opposizione e l'assessore Alessandro Baccei. Ma non solo. Il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, vedendo i banchi della maggioranza vuoti questa mattina, ha chiamato i segretari di Pd, Sicilia futura ed Ncd, Fausto Racici, Salvatore Cardinale e Dore Misucraca, chiedendo loro di intervenire:"Ho il dovere di rappresentarvi, quali responsabili politici della coalizione che sostiene il governo Crocetta, l'assoluta mancanza di coesione tra i partiti, ma anche il loro sfilacciamento interno, per cui è assolutamente impraticabile giungere allo stato, all'approvazione della Finanziaria. Così non si può andare avanti con certezze". Poi il voto si è sbloccato, e adesso si va avanti su precari e disabili.
L'operazione immobiliare
Con questa operazione la Regione riacquista i palazzi ceduti dieci anni fa al Fondo Fiprs ex Pirelli Re, partecipato in passato da società con sedi in paradisi fiscali, e adesso partecipato anche da Unicredit e Intesa San Paolo. Con 60 milioni di euro del Fondo pensioni, la Regione riacquista questi beni, ma il Fondo pensioni si accollerà anche il mutuo da 104 milioni di euro che il Fiprs, cioè i privati, nel 2007 acceserò per comprare i beni della Regione stessa. Con questa norma, inoltre, la Regione cede alcuni altri immobili per un valore di 118 milioni di euro al Fondo: ma per i prossimi due anni non erogehrà la rata che per legge deve garantire al Fondo pensioni per garantire le pensioni dei regionali, pari a 59 milioni di euro all'anno. Questa manovra, di, fatto sblocca liquidità dal bilancio pari a 118 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti altri 50 milioni che l'Irfis darà alla Regione e una una tantum di 20 milioni di euro che Palazzo d'Orleans incasserà come socio del fondo Fiprs. Soldi che servono a coprire la spesa di tutta la Finanziaria, disabili compresi. L'articolo 13 è il cuore della manovra. E' il fulcro della Finanziaria ha spiegato in aula l'assessore all'Economia Alessandro Baccei: "Se non si approvasse questo articolo mancherebbero i soldi per completare la manovra, verrebbe meno anche la copertura sulla norma che finanzia i disabili, che per noi sono una priorità". Insomma, senza il via libera, "saremo costretti ad andare in assestamento di bilancio; invito il parlamento ad approvarla, si tratta di un'operazione vantaggiosa sia dal punto di vista economico che per il rendimento, il 4,5% circa, maggiore di quello che hanno adesso i dipendenti del fondo pensioni". In aula l'opposizione definisce questa norma "una truffa ai danni dei pensionati della Regione": "E' uno scandalo, questa proposta è inaccettabile e i beni immobili della Regione ceduti al fondo sono sopravvalutati, un palazzetto ad Assaro che secondo questa norma vale 2 milioni di euro per il Fondo pensioni, in realtà sul mercato ne vale 200 mila euro", dice il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone. Anche i 5 stelle contestano la proposta del governo: "La Regione sta inoltre ricomprando a peso d'oro gli immobili ceduti ai privati sui quali non è stata mai fatta manutenzione e che valgono molto meno di dieci anni fa", dice Giancarlo Cancelleri.
Le altre norme approvate
I fondi ai Comuni
Via libera ai fondi per i Comuni. E l'assessore all'Economia Alessandro Baccei rimanda al mittente le accuse di tagli al bilancio. "La Sicilia è la regione italiana che fa i trasferimenti più alti ai Comuni, abbiamo lasciato le risorse stabili dal 2015, per un totale di oltre 800 milioni di euro, negli ultimi anni i trasferimenti regionali ai Comuni non sono mai diminuiti, anzi posso dimostrare, come dice la Corte dei conti, che sono sono aumentati", dice Baccei che assicura come "la stessa somma è prevista nella Finanziaria di quest'anno e carte alla mano - l'ultima relazione della Corte di Conti in materia di trasferimenti ai Comuni - dal 2012 al 2015 i trasferimenti hanno registrato un'inversione di tendenza passando da 906,3 milioni a 829,1 milioni. Sono oltre 800 milioni, non 300 quindi". Approvate alcune riserve dal fondo dei Comuni. Due milioni e mezzo andranno per gli abbonamenti degli studenti pendolari fuori sede: “È un ottimo risultato – afferma il deputato Giancarlo Cancelleri - finalmente i Comuni hanno la possibilità di dare una risposte a tante famiglie con un fondo ad hoc, che grazie a noi è stato portato a 2,5 milioni di euro”."Grazie ad un mio emendamento all’articolo 1 della finanziaria, anche i comuni colpiti dalla calamità della ‘cenere lavica’ potranno accedere al fondo unico da un milione e 700 mila euro per interventi straordinari di protezione civile”, dice Concetta Raia, parlamentare regionale del PD a proposito dell’esame della finanziaria in corso all’Ars. “Lo scorso anno molti comuni della Sicilia orientale hanno subito pensanti danni dalla cenere lavica: escluderli dalla possibilità di accedere al fondo – aggiunge Raia – sarebbe stato un grave errore”.
Gli enti in liquidazione e la salvaguardia del personale
Ok alla norma sugli enti in liquidazioni, tra cui Eas, Espi, Ems, Terme di Acireale e Sciacca, oltre che l'Arsea, l'Agenzia della Regione siciliana per le erogazioni in agricoltura. La norma prevede che per gli enti soppressi e in liquidazione, la Regione non rispondera' delle "passivita' eccedenti l'attivo della singola liquidazione". In sostanza, se il patrimonio dell'ente non bastera' a pagare i debiti, la Regione non interverra' in aiuto. Il deputato Giorgio Assenza di Forza Italia aveva sollevato dei dubbi, perche' la norma non garantirebbe il pagamento dei debiti di queste aziende ai creditori. Previsto, infine, il trasferimento del personale di questi enti nella Resais.
Consorzi di bonifica e forestali
Via libera anche alle norme di salvaguardia per i Consorzi di bonfiica e per i forestali: saranno pagate le mensilità arretrate e si apre la porta all'aumento delle giornate lavorativa "se ci saranno le risorse".
Le proteste
Mercoledì scorso duecento sindaci hanno manifestato a Palazzo dei Normanni contro i tagli ai trasferimenti regionali ai Comuni previsti in Finanziaria e contro la norma che prevede la decadenza delle giunte e del consilgio in caso di mancata approvazione del bilancio. Ad accoglierli il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone, il governatore Rosario Crocetta e i capigruppo. Se da un lato Ardizzone ha invitato i sindaci a non enfatizzare la norma sulla decadenza di sindaco e giunta, certo che "si troverà, attraverso la buona politica, una soluzione condivisa per procedere alla modifica della norma in questione", dall'altro il presidente dell'Anci Sicilia Leoluca Orlando, ha precisato che "i sindaci sono sempre più preoccupati per la continua mortificazione del ruolo delle autonomie locali".
Fonte: palermo.repubblica.it
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