A chiederlo sono due organizzazioni sindacali: l’assessore regionale alla Formazione professionale, Bruno Marziano, esponente del PD, si deve dimettere. Firmato: Gianfranco Bono, presidente dell’Associazione Gli irriducibili della Formazione professionale, e Antonio Spallino, segretario regionale dell’USLAL Formazione professionale.
La lettera di queste due organizzazioni sindacali è indirizzata al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e, per conoscenza, allo stesso assessore Marziano.
“Con la presente – si legge nella lettera – le scriventi Organizzazioni sindacali: Gli Irriducibili della Formazione Professionale in Sicilia e USLAL – Formazione Professionale, condannano il comportamento irriguardoso messo in atto dall’assessore regionale alla Pubblica Istruzione e Formazione Professionale, onorevole Bruno Marziano, nei confronti di alcuni lavoratori in sciopero per rivendicare il diritto alla conservazione del posto di lavoro. L’assessore On. Le Bruno Marziano, rispondendo ad una più che legittima richiesta di incontro, avrebbe proferito nei confronti dei lavoratori la seguente frase: ‘Ma chi cazzo sono questi?’. Ci rivolgiamo a Lei Signor Presidente Crocetta per richiedere urgentemente, accertata l’esatta dinamica dei fatti, di revocare la delega di assessore all’onorevole Marziano in quanto non più compatibile con l’importante incarico fino ad ora ricoperto”.
“I destinatari della frase irriguardosa ed irrispettosa – prosegue la lettera – sono lavoratori del sistema formativo regionale, licenziati in netta violazione di norme di legge e del vigente CCNL, a cui Lei, in più occasioni, ha ed aveva assicurato che nessuno di loro avrebbe perso il posto di lavoro. Purtroppo i fatti, Presidente Crocetta, La smentiscono. A fronte di una presunta moralizzazione del sistema, nessuna delle garanzie e delle rassicurazioni riguardanti il personale, da Lei sbandierate, hanno trovato concreta realizzazione. Il Suo leitmotiv in questa presunta campagna di guerra contro la manciugghia è stato: gli Enti inadempienti non saranno più finanziati e nessuno degli operatori perderà il posto di lavoro”.
I fatti, in effetti, danno ragione agli autori della lettera, se è vero che si contano oltre 5 mila lavoratori del settore licenziati. Ai quali potrebbero aggiungersi altri 700 lavoratori circa dell’ANFE. E infatti nella lettera si legge:
“Purtroppo i risultati di questa catastrofe sono sotto gli occhi di tutti ed oltre ai continui e reiterati danni e scivoloni, non possiamo accettare il comportamento offensivo e irriguardoso di un esponente del Suo governo nei confronti di lavoratori che manifestano il giusto dissenso verso la ‘macelleria sociale’ che è stata messa in atto e che persevera con innumerevoli rinvii, apponendo toppe che non riescono più a contenere un sistema che è ormai definitivamente saltato. Agenzia unica della Formazione Professionale, gestione diretta delle somme da destinare al personale, reimpiego degli sportellisti nelle politiche attive del lavoro, prepensionamenti ed uscite incentivate fino ad oggi rimangono solo chimere con roboanti annunci e buoni propositi mentre gli ottomila lavoratori e le loro famiglie vivono nella disperazione e si continua a negare il diritto/dovere alla formazione agli utenti”.
P.S.
In questo momento Crocetta non è in buoni rapporti con il PD siciliano, che gli rimprovera, alla fine, di non accettare la parte del cappone a Natale. Insomma, Crocetta si dovrebbe caricare tutte le penalizzazioni che il Governo nazionale ha inflitto alla Sicilia. Ma il presidente della Regione, per tutta risposta, ha annunciato la sua ricandidatura…
Insomma, a nostro avviso Marziano rischia veramente di andare a casa. Con Crocetta che potrebbe prendere direttamente le ‘redini’ della Formazione professionale siciliana…
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03 Febbraio 2017
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