Annunciata pioggia di emendamenti, si temono logiche clientelari. La manovra dovrebbe essere incardinata il 22 febbraio
di Raffaela Pessina
PALERMO - L’Ars ha dato il via libera, nel corso di una seduta
praticamente deserta, all’ordine del giorno che autorizza la spesa della
Piano di azione e coesione (piano operativo complementare) per il
2014-2020. In particolare, vi sono 334 milioni 619 mila euro per
finanziare l’accordo di Programma quadro sulla depurazione delle acque;
148 milioni per interventi nel settore del dissesto idrogeologico; 117
milioni destinati al piano regionale dei servizi formativi, 115 milioni
per investimenti degli Enti locali. Il documento prevede inoltre
interventi in favore della programmazione regionale: 59 milioni per la
portualità secondaria, 47 milioni per la viabilità, 87 milioni e 900
mila euro per il tratto Santo Stefano di Camastra-Gela, 50 milioni per
l’istituzione di un fondo per le imprese che investono nel territorio di
Termini Imerese, 20 milioni in favore di cantieri negli Enti di culto,
70 milioni per i cantieri di servizio nei Comuni, 50 milioni per la zona
franca di legalità nella provincia di Caltanissetta, 30 milioni al
credito d’imposta.
Per quanto riguarda i documenti economici, la commissione Bilancio, sempre mercoledì scorso, ha dato il via ai lavori sulla Finanziaria. Il termine per presentare gli emendamenti scade il prossimo lunedì alle 12. La seduta dell’Assemblea regionale siciliana, invece, è stata rinviata al prossimo 21 febbraio: all’ordine del giorno l’esame del Bilancio e della manovra, l’ultima prima della fine della legislatura, attesa in autunno. Già si vocifera di una mole di emendamenti tale, che appesantirà la Finanziaria e c’è già chi sta cercando di ricostituire all’interno del documento una specie di Tabella H, con finanziamenti a pioggia in tutti i settori. Del resto, questa è l’ultima occasione per i deputati per accontentare le proprie Province di provenienza prima della consultazione del prossimo autunno. Intanto in commissione Affari istituzionali è stato approvato un emendamento che stanzia 5 milioni di euro ai Comuni al fine di consentire la continuità dell’espletamento nelle scuole primarie e secondarie di secondo grado del servizio di assistenza scolastica all’autonomia e alla comunicazione.
Soddisfatta la proponente Antonella Milazzo del Pd. “è un decisivo
passo in avanti per garantire il diritto alla studio agli alunni con
disabilità psicofisiche e/o sensoriali”. Sul fronte del toto candidati
alla poltrona di Presidente della regione si registra la risposta di
Gianfranco Miccichè di Forza Italia all’appello lanciato da Nello
Musumeci a sottoporsi alle primarie di centrodestra. “Sono
favorevolissimo alla candidatura di Nello Musumeci alla presidenza della
Regione, sono tra i fautori di questa ipotesi- ha detto Micciché - Non
ho nulla contro le primarie anche se oggi mi sembrano inutili - ha
aggiunto - prima dobbiamo capire quali saranno i partiti di questa
coalizione di centrodestra”.
Meno comprensivo si è mostrato nei confronti dell’Udc: “Facciamo molta fatica ad andare con chi ha proposto Crocetta - ha detto il commissario di Forza Italia - Non dimentichiamo che D’Alia non è uno qualunque, ma colui che ha costruito la vittoria dell’attuale presidente della Regione. Tuttavia siamo aperti al dialogo e a diverse soluzioni”. Infine Vincenzo Figuccia, vice capogruppo di Forza Italia all’Ars, cerca di mettere in mora il governo regionale.
“L’assessore regionale al Lavoro Gianluca Micciché merita la sfiducia del Parlamento regionale perché non ha saputo affrontare problematiche come quelle degli sportelli multifunzionali, degli Asu, dei Pip e della mobilità in deroga. Insomma, per scarsi risultati, l’assessore Micciche’ deve essere allontanato dalla giunta regionale”. E ha dissotterrato l’ascia di guerra: “Nelle sue audizioni in commissione all’Ars così come nelle dichiarazioni di intenti - ha detto Figuccia di Miccichè - l’esponente del governo si è manifestato come un venditore di fumo e persino come un incallito impreparato. Nei prossimi giorni presenterò una mozione di sfiducia”. Ma anche gli esponenti della cosiddetta maggioranza lo attaccano, come Totò Cascio, presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars e deputato di Sicilia futura. “Sono tante le vertenze che non ha saputo affrontare - ha detto Cascio - la vicenda degli Asu sostenuti dal Fondo sociale occupazione e formazione che si trovano nel limbo, senza possibilità di essere utilizzati in tanti enti siciliani, è l’emblema di come l’assessorato al Lavoro abbia abbandonato a se stessi questi lavoratori non ritenendo prioritaria questa vertenza nella Conferenza Stato-Regioni. Non mi stupirebbe un voto dell’Aula per sfiduciarlo”, ha concluso Cascio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
10 Febbraio 2017
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