di ANTONIO FRASCHILLA
Assunzioni in enti locali e Regione, aumento dei gettoni per gli assessori dei piccoli Comuni, riapertura dei prepensionamenti per alcuni dipendenti regionali. Norme popolari, poi, come l’esenzione dal ticket sanitario per chi non ha un lavoro oppure il taglio dell’Iva per gli alberghi e dell’Irap per le imprese. E, ancora, immancabili i contributi all’ente con lo sponsor di turno, dal Coppem caro ai democratici all’Istituto d’incremento ippico caro al centrodestra: «Vogliono finanziare perfino nuovi festival musicali, insomma quello che stanno facendo è peggio della vecchia Tabella H», dice il presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo, che annuncia il suo passaggio all’opposizione «perché Crocetta non difende Siracusa», e nel frattempo prova a finanziare centri antiviolenza e case di accoglienza private strizzando l’occhio alle associazioni della sua provincia. Insomma, è partito il grande assalto alla diligenza attraverso l’ultimo treno che passerà dall’Ars prima del voto e che si chiama Finanziaria. I deputati al governatore Rosario Crocetta d’altronde lo hanno detto chiaramente: «Questa sarà una manovra politica». E così nelle commissioni sta arrivando e passando di tutto. Lunedì scadono i termini definiti per la presentazione degli emendamenti prima che il testo vada in aula, ma già quello che i deputati stanno votando dimostra come questa volta non ci saranno dubbi: sarà una assalto alle casse della Regione.
Ieri in commissione Affari istituzionali è stato approvato un primo pacchetto di emendamenti. Tra questi, c’è quello a firma di Nello Musumeci e Domenico Turano che prevede la creazione di un ufficio stampa alla Regione. Ma a differenza della proposta del governo, che prevedeva concorsi pubblici senza alcuna riserva, l’emendamento approvato prevede 20 posti a concorso con una riserva per chi ha lavorato già nell’ufficio stampa: cioè per i giornalisti assunti dal governo Cuffaro senza concorso e con qualifica di caporedattore e poi licenziati da Crocetta. «Abbiamo fatto quello che ci hanno chiesto i giornalisti », dice Musumeci. Cioè l’Assostampa, che con una lettera a firma del segretario regionale Alberto Cicero ha caldeggiato la riserva. Ma il presidente del consiglio regionale dell'Assostampa, Giancarlo Macaluso, non ci sta e prende le distanze: "Sì ai concorsi per l'ufficio stampa, senza se e senza ma e senza riserve per nessuno - dice - sbagliato chiedere corsie preferenziali".
Sempre in tema di assunzioni, via libera alla proposta del dem Giovanni Panepinto di finanziare un corso di formazione per 200 neolaureati in Giurisprudenza ed Economia: «Poi i Comuni potranno assumerli», dice Panepinto. Il socialista Giovanni Di Giacinto ha invece fatto approvare la stabilizzazione dei seimila precari Asu e in commissione Bilancio arriveranno emendamenti a firma di tutti i gruppi per far assumere 1.800 ex sportellisti al Ciapi di Priolo. Rimanendo in tema di personale e promesse di assunzione, ecco una norma che allarga la maglia dei dipendenti dei gruppi all’Ars, primo firmatario Salvatore Cascio, consentendo di entrare nel bacino anche a chi ha avuto un contratto da collaboratore parlamentare recentemente. Ok anche alla riapertura dei prepensionamenti con le regole pre-Fornero per un centinaio di regionali che ne avevano i requisiti due anni fa.
Altro tema caro ai deputati è quello dei costi della politica, ma all’inverso: così Santi Formica ha fatto approvare un emendamento che aumenta il gettone per gli assessori dei 90 Comuni con meno di 5mila abitanti, che passerà da 180 a oltre 500 euro al mese. Potevano mai mancare i contributi a pioggia? Certo che no: i dem hanno proposta una norma per dare 20mila euro al Coppem, che sembrava ormai su un binario morto, e saltano fuori più fondi anche per Centri antiviolenza e per gli oratori che avranno un contributo in più per 3 milioni di euro. Briciole rispetto alla norma di Vinciullo e Di Giacinto che taglia 25 milioni di euro dalla Zona franca della legalità di Caltanissetta cara al governatore per darli «alla creazione di cantieri lavoro a favore degli enti di culto»: cioè per la creazione di altri precari che saranno assunti in cantieri per la ristrutturazione di chiese e parrocchie. Insomma, ce n’è per tutti, ma Ncd prova a fare il colpaccio elettorale: tagliare l’Iva per gli alberghi, che sarebbe di competenza dello Stato, e l’Irap per le imprese. Con quali soldi? Questo è un problema secondario.
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09 Febbraio 2017
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