21 gennaio 2017

DIGITALE O ANALOGICO

Ricevo e pubblico
da Aldo Rizza


DIGITALE O ANALOGICO

Razionalizzazione e contenimento della spesa. Discretizzazione della forza-lavoro in funzione della disponibilità finanziaria,ovvero digitalizzazione di lavoratori in relazione alle somme possedute. Una operazione che implica una perdita non percepita di lavoratori: 500 ETP senza lavoro saranno meno visibili di 2000 78isti. La forza-lavoro è la somma di occupati e di disoccupati attivi. Come avere un potenziale di 20000 lampadine non necessariamente tutte accese,ma con utilizzo di impiego dipendente dalla facoltà di disporre liberamente risorse finanziarie. Questione di numeri, bytes, 1 o 0. Senza vie di mezzo,dentro o fuori le giornate lavorative. Regolare,matematico. Massimizzando l’efficienza, con l’effetto di un risparmio economico,con rendimento tendente ad 1 e la spesa vicino a 0. Ciò vorrebbe dire macelleria sociale che, in coscienza, tutti scongiurano. Credo piuttosto che l’obiettivo non debba essere economico bensì ecologico,raggiungibile con capacità che esula gli estranei in materia. Dunque se c’è ridondanza di luce, va bene spegnere alcune lampadine,ma l’equivalente energia deve essere ugualmente utilizzata in altri apparecchi al fine di rendere l’ambiente sicuro, confortevole ed efficiente. Vero è che lo stato dell’impianto non è a regola d’arte. Ora, solamente con la “manutenzione” e col “pronto intervento” l’ambiente può funzionare in maniera produttiva, ricreativa e soprattutto protettiva? La silvicoltura, l’ante-incendio non sono difesa civile? Basterebbe una”Azienda” funzionante, con lavoratori competenti e applicare le normative nazionali (353/2000;227/2001) e per quanto non previsto, rivisitare norme correlate al reclutamento di più addetti idraulico agro-forestali,alla tecnica del fuoco prescritto, alla mitigazione del dissesto idrogeologico, ecc.. Considerando che il territorio italiano, oggi più che mai, è sempre più fragile e a rischio. Meno tecnologia, come macchina mangiasoldi, e più tecnica, come dono da apprezzare. In questo blog, 4 anni fa, in ”contro cenere e fango”, appellandomi alla buona volontà, concludevo con la convinzione che qualcosa potesse cambiare in meglio.  Nel frattempo tante cose sono peggiorate in termini economici ed ecologici. Ora voglio concludere con un messaggio, un input analogico, di vita e di speranza di P.Coelho:”Se accade che il clamore del mondo soffochi la nostra vita interiore,vuol dire che è giunto il momento della lotta:dobbiamo risvegliare il guerriero della luce che dorme in ciascuno di noi e intraprendere……un percorso dove la vittoria ha il medesimo volto della sconfitta.” 
Con pessimismo reale e ottimismo volontario                             
Ragusa 21.01.2017 
Aldo Rizza 


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