Politica – Il numero uno della Regione ha affidato a un video su Facebook il messaggio di fine anno, sciorinando numeri a sostegno di una tesi: «La Sicilia era una macchina diretta in un burrone a cui abbiamo cambiato rotta». Sulla pagina social hanno risposto in tanti. E c'è chi oppone ai suoi dati richieste precise
Salvo Catalano
Rosario Crocetta un po' Mattarella, un po' Berlusconi, con il suo messaggio di fine anno, affidato a un video su Facebook e condito da numeri, sciorinati a sostegno di una tesi: «La Sicilia era una macchina diretta in un burrone a cui il governo regionale ha cambiato rotta». Ai due minuti e mezzo di auguri pubblicati sulla pagina social hanno replicato in tanti: oltre cento commenti. E tra chi plaude, chi insulta e chi invita alle dimissioni, ci sono anche quelli che rispondono al presidente, opponendo ai suoi dati richieste precise, impegni non mantenuti ma su cui ancora sperano.
Come Michele, che si fa portavoce degli enormi disagi di chi vive nelle zone interne dell'Isola e deve ogni giorno spostarsi su strade al limite della praticabilità. «Mi congratulo con lei perché ho sempre creduto che è una persona capace - commenta -, però vorrei chiederle un piccolo favore se possibile, che facessi completare questa benedetta Nord/Sud che collega Gela con Santo Stefano di Camastra, per noi Nicosiani è l'unica grande via di comunicazione in cui sperare».
Sono tanti quelli che sottopongono a Crocetta la reale situazione degli ospedali, sia in termini di servizi offerti ai cittadini che rispetto al personale sanitario. «Per favore presidente, sblocchiamo le mobilità interregionali in sanità», scrive Costanza. «Signor presidente, ma le mobilità in Sicilia nella sanità si faranno nel duemilamai?», le fa eco Gero. «Risponda sulla telenovela delle assunzioni degli infermieri», aggiunge Giuseppe. Mentre Michele per il 2017 sogna che «andando in qualsiasi pronto soccorso in Sicilia sia come in Veneto». Un pensiero anche per l'arte: «Spero che faccia vivere bene l'arte in Sicilia e non la annienti con ignoranza e scelleratezza», si augura Filippo.
Non manca il tema del lavoro. «Rilanciamo l'edilizia e le Terme di Acireale e Sciacca», scrive Fabio. Tante richieste arrivano da Gela: «La cosa che più mi auguro per il 2017 - commenta Chiara - è che per la nostra città riesca a fare qualcosa perché sta diventando invivibile. Ancora auguri da una ex dipendente Smim». Maurizio torna su uno dei cavalli di battaglia di Crocetta: i forestali, su cui il presidente ha portato avanti una campagna di pulizia delle liste, espellendo chi è condannato per reati di mafia e non solo. Ma l'utente guarda all'insieme dei lavoratori: «L'hanno informata che il più giovane dei braccianti forestali si ritrova oltre i 50 anni di età? E aspettano come promessa una legge dignitosa e mai mantenuta da oltre 25 anni?».
E di ultracinquantenni preoccupati ce ne sono anche nella formazione professionale. «A me - scrive Enzo - pare proprio che spesso avete buttato l'acqua sporca con tutto il bambino come soul dirsi. Tanti lavoratori hanno pagato e stanno pagando a caro prezzo i giochi loschi della politica. Le parlo dei lavoratori della formazione professionale e degli sportelli multifunzionali, quasi tutti ormai licenziati, senza un datore di lavoro e a rischio di non potere essere più inseriti nel mercato del lavoro, considerato che la maggioranza di noi siamo in fascia di età ultracinquantenne. Se non si risolve questa situazione dove andiamo? Chi ci prende? Cosa sarà di noi avere perduto il lavoro dopo più di 30 anni?».
31 Dicembre 2016
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