La riforma del settore forestale. L'obiettivo che vede impegnata la Regione è quello di una rivisatazione della legislazione vigente per il riordino complessivo del settore forestale e la realizzazione di un nuovo sistema di gestione. Il programma degli interventi si muove nel solco delle disposizioni dettate della Legge Finanziaria 17 marzo 2016, n. 3 (cfr. articolo 17, commi 1 e 2 ), per risolvere le importanti criticità del sistema forestale in ordine ad alcuni temi strategici, quali la razionalizzazione dell'attività amministrativa e l'efficientamento economico strutturale, comprendendo la materia degli Enti vigilati come l‟Ente di Sviluppo Agricolo (cfr. comma 13, art. 47, L.R. 9/2015).
La soluzione legislativa affronta in maniera organica e riformatrice le principali questioni delsettore, per gli aspetti di competenza dell'Assessorato,e riconsidera l'intero impianto normativo preesistente. L‟obiettivo è quello di definire un sistema forestale efficiente, razionalizzare l'intervento istituzionale, puntare sulla massima valorizzazione di produzioni e servizi in ambito demaniale regionale, attribuendo effettiva priorità alle attività da realizzare e professionalizzando le maestranze coinvolte dall‟intervento pubblico.
A fronte di una politica territoriale centrata sulla risorsa naturale come fonte di ricchezza e della relativa costruzione di un‟effettiva circuitazione forestale/naturalistica, in un contesto di innovazione sostenibile e ricerca applicata riservato alla piena valorizzazione delle risorse patrimoniali, il disegno prevede la creazione di un'Agenzia regionale, espressamente dedicata alle attività forestali, rurali eterritoriali, assegnando comunque in via prioritaria le funzioni amministrative principali al Dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale per provvedere alla rappresentanza e alla tutela degli interessi forestali regionali.
Alla struttura agenziale, ente strumentale regionale e di fatto il braccio operativo dell'Assessoratoper l'attuazione degli interventi pubblici grazie al reclutamento degli addetti agricolo-forestali, nonché dei lavoratori agricoli dell'Ente di Sviluppo Agricolo, verranno affidati prevalentemente compiti di gestione in materia forestale e di miglioramento dell‟economia delle zone boschive, oltre ad assicurare il funzionamento delle ripartizioni faunistico-venatorie ed altri incarichi di supporto per la valorizzazione delle aree interne e la realizzazione di opere infrastrutturali interaziendali.
La realizzazione di una gestione organizzativa unitaria e organica degli adempimenti datoriali faciliterà i procedimenti di reclutamento e consentirà la re-immissione immediata delle risorsegenerate dalla valorizzazione per finanziare gli investimenti produttivi. I passaggi chiave della riforma possono essere sintetizzati in almeno cinque moduli strategici, a partire dai quali è stata costruita la parte qualificante dell‟articolato, legati ai seguenti punti:
- pianificazione forestale, quale strumento essenziale ed obbligatorio di programmazione e supportoall'implementazione delle politiche di sviluppo settoriale;
- promozione e sviluppo dell'intervento pubblico con il trasferimento effettivo delle innovazioni, la conservazione della biodiversità, la tutela degli ecosistemi naturali, del paesaggio, degli alberi monumentali e dei boschi da seme, la prevenzione del rischio idrogeologico, il contrasto ai cambiamenti climatici e alla desertificazione, nonché la valorizzazione del ruolo multifunzionale delle aree di interesse forestale e naturalistico, compreso il patrimonio escursionistico;
- riordino dell' assetto complessivo dell‟ambito rurale e territoriale, per assicurare maggiore efficacia ed efficienza al sistema, e messa in opera dell‟Agenzia con la traslocazione delle funzioni svolte attualmente dagli Uffici territoriali e la soppressione dell‟Ente di Sviluppo Agricolo;
- centralità delle attività lavorative, con l'individuazione delle macro aree di attività, per ciascuna delle quali procedere poi alla definizione concreta dei fabbisogni di manodopera;
- discretizzazione della forza-lavoro, in funzione delle attività e delle disponibilità finanziarie della Regione, con una netta rivisitazione delle norme correlate al recluta
Il settore delle foreste;
la nuova governance dei consorzi;
la valorizzazione del demanio trazzerale e forestale;
la valorizzazione del settore vivaistico e della biodiversità vegetale;
migliorare la competitività dei produttori primari integrandoli meglio nella filiera agroalimentare attraverso i regimi di qualità, la creazione di un valore aggiunto per i prodotti agricoli, la promozione dei prodotti nei mercati locali, le filiere corte, le associazioni e organizzazioni di produttori e le organizzazioni interprofessionali;
preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura;
incentivare l’uso efficiente delle risorse e il paesaggio a un’economia a bassa emissione di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale;
Ossia la riforma Cracolici.aldorizza
RispondiEliminaCon questa riforma forestale x noi operai cosa ce di buono
RispondiEliminaLa cosa più bella di questa riforma e dove dice: ecc ecc ecc.buffoni ci prendono in giro.la riforma ci sta bene ma anche di giornatè in più o ancora meglio stabilizzazione. La riforma senza stabilizzazione la rimandiamo al mittente. E sempre un grazie a chi ci dovrebbe rappresentare più PAPPONI di chi ci governa. Giardina Fernando.
RispondiElimina