Gaetano Rammi
LETOJANNI. L'assessore regionale Maurizio Croce ha incontrato ieri alcuni dei sindaci dei Comuni colpiti dal nubifragio di venerdì scorso. Il titolare delle deleghe al Territorio a ambiente è giunto nel primo pomeriggio nell'aula consiliare del municipio. Il primo cittadino di Letojanni, Alessandro Costa, ha dato atto alla Regione di essersi subito attivata: «Sia Croce che il presidente Rosario Crocetta si sono fatti sentire, mettendosi a nostra disposizione. Al di là dell'aspetto economico, abbiamo bisogno di tecnici che ci aiutino: non disponiamo di risorse professionali. Letojanni ha un territorio di cinque chilometri, ma attraversato da otto corsi d'acqua. Un'ultima questione riguarda gli interventi partiti nei giorni scorsi attraverso delle ordinanze urgenti: da qui a poco, non ce la faremo più». È intervenuto quindi il deputato regionale Beppe Picciolo che, dopo avere fatto osservare un minuto di silenzio in memoria di Roberto Sacca (morto dopo essere stato travolto dal torrente Silemi), ha invitato a distinguere il periodo precedente all'insediamento di Croce da quello successivo: «Dopo troppi anni di abbandono, le alluvioni si abbattono su un territorio già martoriato. Grazie a Crocetta, c'è adesso un commissario, lo stesso Croce, che si avvarrà di un apposito ufficio. Le spese dovranno essere comunque certificate dalla Protezione civile. La nostra presenza non è solo un atto simbolico». Il sindaco di Giardini Naxos. Nello Lo Turco, ha espresso la propria preoccupazione per l'assenza di risorse economiche e umane: «Il coordinamento della Regione è indispensabile. Ci sono torrenti che attraversano tré comuni: se solo uno ne cura la pulizia, è inutile. L'esondazione del San Giovanni si è ripetuta dopo quattordici mesi». I gravi problemi di Castelmola sono stati denunciati dal sindaco. Orlando Russo: «II settanta per cento degli abitanti vive nelle frazioni. Interveniamo con ordinanze che non sappiamo come pagare: io non ho ancora i soldi per quelle del 2015». Il primo cittadino di Mongiuffi Melia, Rosario D'Amore, ha criticato l'esclusione dall'elenco dei comuni alluvionati e i criteri di finanziamento: «Una parte di Mongiuffi è a rischio crollo: servirebbe poco più di un milione di euro, ma non abbiamo possibilità di redigere un progetto esecutivo. Ce ne verrà quindi finanziato un altro già pronto, meno importante e più costoso». Su quest'ultimo punto ha concordato anche Croce: «Si creano paradossi; non si mette al primo posto la salvaguardia dei cittadini». L'assessore regionale ha citato i provvedimenti già presi: lo stato di calamità e quello di emergenza (rassicurando che verranno aggiunti altri comuni), un significativo aumento del capitolo della Protezione civile dedicato a queste emergenze, la creazione di un fondo di progettazione e lo stanziamento di quaranta milioni di euro. «Quella di Messina è la provincia più fragile» ha notato. «I fenomeni si ripetono ogni inverno. Per decenni abbiamo abbandonato il territorio. Non è vero che la Regione non sa spendere; non ha saputo programmare. Abbiamo 17 mila forestali: perché non gli facciamo curare la manutenzione ordinaria dei torrenti? Serve una cabina di regia con la Regione in ogni provincia». Da segnalare infine che tutti i sindaci hanno espresso solidarietà a Costa e al tecnico comunale Carmelo Campailla, indagati per la frana sull'autostrada: gli amministratori comunali si sentono lasciati soli, privi di mezzi, eppure chiamati a subire ogni conseguenza. Croce ha commentato: «Credo che ci sarà un momento in cui Costa potrà dire di avere fatto tutto quello che poteva. La Regione gli starà vicino».
Rimpinguato il capitolo della Protezione civile dedicato a queste emergenze
«Ci sono fiumare che attraversano tré comuni: se solo uno ne cura la pulizia è inutile» Seduta molto partecipata.
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