Il GUP del Tribunale di Trapani ha rigettato l’istanza di patteggiamento avanzata dai legali del Comandante del Corpo della Forestale di Erice accusato dei reati di incendio boschivo, truffa e peculato.
Si è tenuta ieri mattina l’udienza
preliminare a carico del Comandante del distaccamento di Erice del Corpo
Forestale, Adamo Benedetto al quale vengono contestati i reati di
incendio boschivo, truffa e peculato. Si tratta di due procedimenti
penali riuniti. Il difensore dell’imputato Avv. Donatella Buscaino aveva
depositato istanza di patteggiamento che prevedeva una pena finale a
due anni di reclusione, subordinata al versamento di € 6000,00 al Corpo
Forestale come risarcimento per il reato di peculato. Quantificazione e
termini peraltro già concordati con il pubblico ministero ma a sorpresa
il Giudice per l’udienza preliminare, Dott.ssa Caterina Brignone, ha
rigettato l’istanza non ritenendola ammissibile, rinviando per la
prosecuzione e per altre scelte difensive all’udienza del 6 marzo 2017.
Nel processo si erano già costituite
parti civili le associazioni Codici Onlus, Codici Sicilia, rappresentati
dagli avv.ti Mario Campione e Vincenzo Maltese, e Codici Ambiente,
rappresentato dall’avv. Patrizia Pagliarello mentre la Regione siciliana
ha deciso di non costituirsi.
I fatti risalgono allo scorso 13 giugno
2015 quando divampò un incendio di vaste proporzioni sul versante sud
della montagna di Erice, che mise in pericolo edifici ed aree protette, e
che ha bruciato circa 400 ettari di macchia mediterranea.
Immediatamente, l’associazione Codici tramite l’Avv. Vincenzo Maltese
depositava presso la Procura della Repubblica di Trapani un esposto
denuncia che poi ha dato impulso all’attività d’indagine. Tra le
richieste proprio quello di accertare eventuali responsabilità in ordine
alle omissioni o ritardi dei primi interventi e se erano state poste
in essere tutte le operazioni del caso da parte degli agenti del Corpo
forestale.
Dalle indagini, secondo l’accusa, è emerso che il Comandante non si trovava sul posto di lavoro “violando
i propri doveri di presenza in servizio e conseguente negligenza ed
imprudenza, omettendo di attivare le prime urgentissime manovre che ne
potevano scongiurare la diffusione in modo incontrollabile” (capo a). Oltre al reato di incendio boschivo l’Adamo deve rispondere anche di quello di truffa
per aver registrato, con artifici e raggiri, la propria presenza presso
la sede di servizio mentre in realtà si trovava altrove..conseguendo
pertanto l’ingiusto profitto della retribuzione…”(capo B) nonché di quello di peculato per “uso improprio del mezzo e del relativo carburante..”(capo C). Il
tutto in danno della Regione Sicilia e del Comune di Erice che assieme
all’associazione Codici sono indicate tra le Parti offese.
“La denuncia di CODICI è stata acquisita tra le fonti di prova,
commentano gli Avv. ti Manfredi Zammataro, segretario del Codici
Sicilia e Avv. Vincenzo Maltese procuratore della stessa associazione.
“CODICI in questo procedimento ha svolto un ruolo fondamentale
attivandosi immediatamente tramite l’Avv. Vincenzo Maltese e depositando
un esposto denuncia con il quale chiedeva di far luce sulla vicenda. A sostegno di quanto detto, si
sottolinea come nella stessa richiesta di rinvio a giudizio, tra i
mezzi di prova vi sia proprio la denuncia da noi depositata oltre alla
informativa di reato della sezione di P.G. del Corpo Forestale.
Precisa l’avv. Vincenzo Maltese che,
sebbene indicata tra le parti offese, la Regione avrebbe dovuto dare un
segnale di attenzione verso la comunità ericina e non solo,
costituendosi anch’essa parte civile ma così non ha fatto.
Tutto rinviato quindi, si attende di
conoscere adesso le ulteriori scelte che farà l’imputato tramite il suo
difensore per la prossima udienza fissata per marzo 2017, e se intenderà
definire con ulteriori riti alternativi alla luce del rigetto della
proposta di applicazione di pena su richiesta delle parti da parte del
GUP.
16 Dicembre 2016
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