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di ANTONIO FRASCHILLA
"Quando sono arrivato all'assessorato al Bilancio ho trovato in cassa solo cento milioni, con uscite per 1,8 miliardi di euro. Oggi ci sono in cassa circa un miliardo di euro a fronte di pagamenti già fatti". L'assessore al Bilancio Alessandro Baccei difende il lavoro fatto, a margine dell'audizione delle Sezioni riunite per la Regione siciliana della Corte dei conti, presiedute da Maurizio Graffeo, “sulle previsioni del Documento di economia e finanza regionale”. “In due anni abbiamo fatto un percorso che si sarebbe fatto in 25 anni - dice ancora Baccei - abbiamo trasformato la contabilità, di più non so cosa si potesse fare. Anche la Corte dei conti lo ha confermato. Penso che i risultati siano stati eccezionali. Sono numeri, che non sono confutabili". Baccei parla anche delle partecipate: "In questi anni è stata fatta sulle Partecipate una vera e propria rivoluzione copernicana. Parlo di rivoluzione perché ora le partecipate hanno dei contratti di servizio. Contratti che sono fatti con i prezzi che sono quelli di aggiudicazione delle gare Consip, cioè prezzi di mercato veri".
I rilievi della Corte dei conti. "Vuoti informativi", ritardi definiti "dannosi", "l'assenza di politica delle entrate", e "mancanza dell'avvio di un percorso". E ancora, "l'assenza di elementi sui risparmi" e "l'assenza di un riferimento al mutuo di 65 milioni" di euro stipulato nei giorni scorsi grazie all'approvazione in tempi record dell'assestamento del bilancio 2016. La Corte dei conti bacchetta però la Regione durante l'audizione delle sezioni riunite dei giudici contabili davanti alla commissione Bilancio e Finanze dell'Assemblea regionale siciliana. Per i giudici nel Def "non risultano definiti gli obiettivi della manovra di bilancio, né gli indirizzi agli enti strumentali e alle società partecipate, inoltre non appaiono congrue le politiche economiche della Regione e le linee programmatiche dell'azione di governo". Non solo. "Non appaiono indicati - dice la Corte dei conti - i programmi da realizzare e i relativi contenuti all'interno delle singole missioni del nuovo bilancio armonizzato". Occhi puntati soprattutto sui "ritardi" della Regione siciliana sul Def. "I termini previsti per l'approvazione del rendiconto e per la legge di assestamento non sono stati rispettati dal governo e dall'Ars - si legge nella relazione della Corte - ciò ha comportato un'alterazione dei tempi previsti per l'approvazione del Defr. Per il periodo di programmazione 2017-2019 le cadenze sono state ampiamente inosservate". Altra bacchettata arriva anche sul mutuo acceso nei giorni scorsi da 65 milioni di euro. "Nel quadro tendenziale, la voce "accensione prestiti" è pari a zero, mentre per via del mutuo contratto in favore dei comuni l'indebitamento per il rimborso dei prestiti per il 2016 è di 2 milioni, 840 mila 432 euro e nel successivo triennio si prevede solo una minima diminuzione", si legge nella relazione.
La Corte dei conti critica anche i dati sulle pensioni e la loro copertura finanziaria: “Nel Def i pensionati negli anni 2014 e 2015 risulterebbero pari rispettivamente a 11.956 e a 12.191, mentre nella nota del fondo pensioni Sicilia per il 2016 risultano in ordine 15.654 e 15.585. Sembra pertanto che i dati di partenza su cui sono impostate le proiezioni future - ha rilevato al Corte - non siano corretti".
La replica di Baccei. Per Baccei si tratta “solo di rilievi formali”: “Dalle sezioni riunite della Corte dei conti sono arrivati solo rilievi formali. Un rilievo riguarda, ad esempio la tempistica - spiega Baccei - il povero ragioniere generale ha lavorato nell'ultimo anno per 24 ore al giorno. Il problema è che abbiamo avuto emergenze continue. Siamo andati sempre in aula per le variazioni. La verità è che siamo stati tre mesi con quella legge dei debiti fuori bilancio. Anche l'approvazione del bilancio è slittato per questo motivo".
06 Dicembre 2016
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