di
[PIERO GIOVANNELLI]
Voltagabbana: «Tanto per fare un esempio, in
poco più di due anni e mezzo, ci sono state 325 “migrazioni” tra le
varie formazioni, per un totale di 246 parlamentari coinvolti. In
presenza di questo fenomeno, che è la vera “palude”, quale stabilità e
governabilità pensiamo di poter avere?»
PISTOIA. Piero Giovannelli continua a spiegarci perché voterà no al referendum.
Ecco la seconda parte delle sue osservazioni:
7) Fermo restando, poi, tutto quanto di male si può dire della “navetta” Camera-Senato (la “palude”, come la definisce il nostro premier), è sfrontato e bugiardo affermare che è questa a limitare la velocità di “produzione” delle leggi.
Il problema dell’Italia è, contrariamente a quanto ci si vuol fare credere, rappresentato da una eccessiva produzione di leggi (il doppio ed oltre di Gran Bretagna e Spagna, ad esempio, per chi non lo sapesse o finga), con tantissimi commi e rimandi, e che queste leggi non hanno quasi mai uno spessore giuridico e lessicale ed una chiarezza che eviti nelle fasi successive l’intervento di azzeccagarbugli della più varia tipologia.
In ogni caso, quando in Parlamento esistono volontà e precisi interessi, anche di bassa lega, le leggi vengono comunque approvate in tempi record, e la presunta “palude” si prosciuga velocemente. Per fare solo alcuni esempi:
- legge sul finanziamento ai partiti approvata in tre giorni;
- legge per far slittare la data dei referendum del 21-22/6/2009 riguardanti la legge elettorale approvata in sei giorni;
- legge cosiddetta “salvabanche”, peraltro molto complessa, approvata in tredici giorni;
- lodo Alfano (per salvaguardare Berlusconi dai suoi guai giudiziari) approvato in ventun giorni.
Ed allora, per favore, di cosa stiamo parlando?
Perché, poi, invece di accusare la “palude” a cui ci costringerebbe il bicameralismo perfetto ed insistere come in un “mantra” sul fatto che questa “palude” ci abbia costretto ad avere sessantatré governi in settanta anni, non si riconosce con onestà e chiarezza che, in realtà, la instabilità dei governi è dovuta, in gran parte, alle ”migrazioni” che avvengono spessissimo tra deputati e senatori, da un gruppo parlamentare all’altro?
Tanto per fare un esempio, in poco più di due anni e mezzo, ci sono state 325 “migrazioni” tra le varie formazioni, per un totale di 246 parlamentari coinvolti. In presenza di questo fenomeno, che è la vera “palude”, quale stabilità e governabilità pensiamo di poter avere?
E, finché nel nostro Parlamento potranno continuare ad accedere indisturbati individui come gli Scilipoti, i Razzi, i Barani e non solo, dove crediamo di poter andare?
8) La riforma, inoltre, in palese violazione dell’art 5 (“La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali, attua, nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo, ecc.”), smantella disinvoltamente le autonomie locali, al solo livello di regioni a statuto ordinario, peraltro, ancora prendendo a pretesto argomenti legati al risparmio.
Ma, se si ragiona da persone oneste, è evidente che una cosa è la gestione delle risorse, che deve sempre essere ordinata, oculata e giustificata nelle spese, nonché, in linea di massima, svolta con criteri di uniformità sull’intero territorio nazionale (e voglio vedere se davvero, specie in materia sanitaria, lo diventerà).
Altro è il voler togliere ad una regione la facoltà di legiferare, per quanto riguarda il dettaglio, sul territorio di propria competenza; o, più in generale, di esprimersi, attraverso i propri rappresentanti, su quanto lo Stato intende compiere sul proprio territorio, senza ricorrere a quello che sarà quel ridicolo ed inutile simulacro chiamato “Senato delle autonomie”.
La cosa più grave, poi, è che, invece, rimangono inalterati, quanto alla potestà legislativa concorrente ed alla libertà di spesa (che, poi, viene supportata dallo Stato centrale e, quindi, da tutti noi), i poteri delle regioni a statuto speciale, con il risultato, comprensibile per tutti, che ad ogni italiano abitante nelle regioni a statuto ordinario toccherà pagare per i 23mila operai forestali della Sicilia; un vero e proprio esercito, ma perfettamente inutile tutte le volte che la mafia, come accadde anche pochi mesi fa, deciderà di appiccare incendi a proprio piacimento; per i 15mila dipendenti della Regione Sicilia (in numero sette volte superiore a quello della Regione Toscana che tante volte critichiamo), nella quale i funzionari godono di stipendi pressoché corrispondenti a quelli di un dirigente di regione ordinaria.
Oppure continueremo a foraggiare l’Alto Adige, dove la signora Eva Klotz, figlia del terrorista Georg, a suo tempo detto “il martellatore della Val Passiria”, dopo avere incassato, poco tempo fa, 900mila euro dallo Stato Italiano, ha proseguito, con la massima impudenza, a sputare metaforicamente addosso all’Italia. (“Sudtirol ist nicht Italien” è il suo motto).
Tanto perché lo si sappia, grosso modo all’inizio dell’anno, in Toscana, ci sono stati (e forse ci sono ancora), grossi problemi per assicurare il salario a cinquecento operai forestali (in una regione, peraltro, dotata di molti più boschi e di molto migliore qualità rispetto a quelli siciliani), e si sono dovuti coinvolgere, in maniera discutibile e controversa, per risolvere la questione, i consorzi di bonifica. [piero giovannelli – 2. continua]
13 Novembre 2016
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Strano, ero convinto di tutto il contrario. A parte le fesserie che scrive sui forestali frutto di poca informazione, mi piace credere che la realtà sia quella che predica da sempre il professore Massimo Costa, che alla fine dei conti siamo noi siciliani che siamo sempre stati derubati da Roma ladrona che ci ha voluto tenere sempre in una condizione di sottosviluppo. Mi auguro che il professore risponda in modo adeguato a questo signore, comunque su due cose concordo con lui, una è che gli incendi sono in gran parte appiccicati dalla mafia, e la seconda e che voterò NO al referendum. Saluti Giuseppe Candela
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