11 novembre 2016

LA GIUNTA HA ADOTTATO MISURE PER LO SVILUPPO E PER LA SOLIDARIETÀ E LE HA INVIATE AL CIPE PER L'APPROVAZIONE DEFINITIVA. ALTRE RISORSE NELLA FINANZIARIA PER LA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI E PER DARE TRANQUILLITÀ AI LAVORATORI DELLA FORESTALE


Dalla Regione arrivano 287 milioni per enti locali, cantieri e formazioni

LILLO MICELI
PALERMO. «Abbiamo adottato, in giunta, alcune misure molto importanti per lo sviluppo, ma anche per la solidarietà che devono camminare di pari passo». Le misure alle quali si riferisce il presidente della Regione, Rosario Crocetta, sono: il piano finanziario previsto dalla legge di stabilità del 2016, per complessivi 287 milioni 500 mila euro, inviato al Cipe per l'approvazione. Piano che comprende 115 milioni di euro per gli investimenti degli enti locali; 20 milioni percantieri di servizio; 50 milio percantieri di lavoro nei comuni fino a 150 mila abitanti; 20 milioni per cantieri di lavoro a favore degli enti di culto... E il programma complementare di azione e coesione del Piano regionale servizi formativi. Piano che prevede risorse per 117 milioni 500 mila euro che si propone si cambiare il volto della formazione professionale in Sicilia e di dare continuità ai Corsi di formazione obbligatoria per i giovani che lasciano gli studi anticipatamente. La lunga crisi economico-finanziaria ha profondamente mutato il contesto produttivo isolano. Il 2015 è stato l'anno della ripresa (+0,9 del Pii) ed anche se i primi 6 mesi dell'anno in corso hanno fatto registrare un livello di crescita più modesto, il presidente della Regione è pronto a scommettere che «quando saranno noti i rilevamenti Istat del secondo trimestre del 2016, noteremo una ripresa soprattutto dell'occupazione. Rispetto al 2014, abbiamo 50 mila occupati in più e alla fine del 2016, grazie all'incremento del turismo e dell'export dell'agroalimentare, li raddoppieremo. In un paio di anni potremo recuperare i 150 mila posti di lavori persi precedentemente. E altre risorse inseriremo nella finanziaria per la stabilizzazione dei precari, per dare tranquillità ai lavoratori della forestale e dei consorzi di bonifica». In agricoltura, rispetto al 2007-2008, ci sono circa 28 mila aziende in meno, in parte è dovuto al processo di concentrazione; nel settore manifatturiero si è passati da 37 mila 700 a 27 mila e 700 imprese attive, cioè il 26,3% in meno. Meno marcato appare il ridimensionamento delle costruzioni. Sono cresciute le attività di alloggio e ristorazione (+70,8%). IL tessuto siciliano nell'ultimo decennio si è notevolmente trasformato: si è passati dalla deindustrializzazione alla contestuale digitalizzazione dei processi produttivi che non ha risparmiato neanche i settori a maggiore presenza del fattore lavoro, come quello dei servizi, che stanno producendo importanti ripercussioni sulla domanda e offerta nel mercato e sulle caratteristiche delle professioni. Il mondo della formazione dunque deve cambiare radicalmente. La mutazione è in corso, ma bisogna fare i conti con i lavoratori in esubero che possono essere, in parte, riqualificati o accompagnati verso la pensione. Sono previsti 30 milioni per l'incentivazione dell'esodo volontario. Sono state recuperate risorse del Piano giovani non utilizzate. «La riqualificazione degli organismi formativi siciliani - si legge nel programma di coesione rappresenta una condizione indispensabile per la realizzazione di processi di funzionamento dell'offerta di percorsi di formazione professionale fondati su criteri di: efficacia; coerenza con la domanda e i fabbisogni del tessuto produttivo; compatibilita con le risorse finanziarie disponibili».
10 novembre 2016. La Sicilia








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