Zaia (Lega): "No contro lo scippo ai cittadini"
Luca Zaia governatore Veneto: "La riforma disegna uno Stato ipercentraìista, saremo come la Grecia. Lo spieghi al suo amico Obama
"Il Sì toglie potere alle Regioni, deciderà tutto Palazzo Chigi
Davide vecchi
Milano. No, no, no: in coscienza e percoscienzun bei secco e chiaro no". Luca Zaia non ha dubbi sul referendum costituzionale del 4 dicembre. E non e l'unica certezza. Un aseconda: "Non metterei mai piede in pianta stabile nei palazzi romani".
Eppure c'è chi la indica addirittura come possibile candidato premier. Li lasci indicare, io sto a casa mia, in Veneto, a fare il mio la voro.
E la sua Lega? E in ottime mani, quelle di Matteo Salvini che, piaccia o no, l'ha riportata dal 3% ai numeri di oggi, un mezzo miracolo. Poi si vedrà.
Il vostro alleato storico. Forza Italia, è allo sbando. L'unico che può tenerla unita è Silvio Berlusconi, almeno in questo momento,
Che però ha investito Stefano Parisi.
Parisi? Ah sì. Io il dottor Parisi non l'ho mai visto. Ma mi pare che al momento di lui si possa dire 'non pervenuto'.
Lei parteggia per Giovanni Toti!, è evidente.
Giovanni lo conosco. Con lui ho un rapporto istituzionale perché è governatore di una Regione importante come la Liguria ed è molto costruttivo il rapporto che abbiamo su molti fronti caldi come quello dell'immigrazione.
E anche lui, come Berlusconi, è sul fronte del No.
Appunto. Vede come tutto torna? Ma vuole sapere perché sono convinto che sia necessario il No?
Certo, entri nel merito.
Questa riforma è una presa in giro, una enorme presa ingiro per i cittadini.
Il merito, Zaia, la prego.
Iniziamo col dire che questo referendum non è una concessione agli italiani per renderli partecipi della decisione, come dice Renzi: bugia.
Certo, è necessario
Esatto, è necessario perché Renzi non ha trovato in Parlamento chi gliela votava, cioè i necessari due terzi dei voti. Per questo, solo per questo, si va al referendum: non facciamoci prendere in giro.
Il premier ci prova?
Dice di tutto e il contrario. Ma il testo è scritto nero su bianco. Nella Costituzione che propone Renzi ci sono cose che vanno in direzione opposta traloro. E disegna uno Stato ipercentralista, una forma simile alla Grecia. Li ci sta portando.
Parliamo delle Regioni?
Parliamone. Dice che sono un problema? Ma blinda quelle a statuto speciale.
Come le blinda?
Non voleva ridimensionarle? Sega le Regioni a statuto ordinario, togliendoci deleghe fondamentali per portarle nei notissimi per efficienza palazzi romani, e introduce una norma prevedendo che le regioni a statuto speciale non possono essere toccate senza il loro assenso. Le pare serio?
A lei?
Io so che in Sicilia ci sono 22 mila guardie forestali e ancora devo capire dove hanno le montagne, noi ne abbiamo 400 di forestali nonostante le nostre di montagne siano ben note anche all'Unesco.
Ma Renzi dice che vuole colpire le Regioni sprecone.
Certo, è il suo refrain. A parole. I fatti sono quelli che le ho detto.
Sarà riconosciuto il merito alle virtuose, giusto?
Magari: tutte colpite allo stesso modo. Non ha coraggio di intervenire seriamente. Se hai coraggio di parlare di sprechi dovresti imporre i costi standard. In Italia si sprecano 30 miliardi di euro, un terzo del debito pubblico. Lina montagna di soldi.
Quindi? Delle due l'una: o imponi costi standard a tutti oppure nonhaicoraggioenonvuoirisolvere ma solo fare bassa propaganda elettorale. Ma sa che un pasto in un ospedale Venetocosta 6,5 euro, mentre in altri postiinItalia60?Costi standard e via.
Invece?
Nulla cambia. Tutto peggiora: i migliori, le eccellenze, gli oculati saranno trascinati al livello dei mediocri.
Si spieghi
Io in Veneto ho 600 mila partite Iva, 150 miliardi di Pil, un residuo fiscale di 20 miliardi di euro: noi lasciamo sul tappeto a Roma 20 miliardi l'anno. Ecosa fa Renzi? Ci porta al centralismo, ci inghiotte nella burocrazia, ci toglie autonomia decisionale.
Ma ci sarà...
Mi lasci dire: è una follia, questa riforma è una follia. Renzi sta attuando una equa divisione del malessere, questa è la sua strategia. Noi vorremo fare equa divisione del benessere. Ben diverso. L'operazione di Renzi è suicida. Su tutti i piani. Chissà se gliel'ha detto al suo amico Barack.
A Obama, intende? Certo, gli avrà detto: "Caro Barack spiegami come funziona da tè? Siete federalisti e andate alla grande; io provo col centralismo, tutto aRoma, faccio una cosa tipo Grecia". Un suicidio.
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