LA BUROCRAZIA RALLENTA IL PIANO DI CATTURA ED I SUIDI BALLANO
Nel tardo pomeriggio di oggi (12 ottobre) sono previste altre due “attese” di caccia ai suidi selvatici, secondo il “piano di gestione” elaborato dall’Ente Parco delle Madonie
Un appostamento si farà a Castelbuono, nell’area di Vigaretto e l’altro a Castellana Sicula in contrada Vallone Margi. Quattro le unità, autorizzate agli appostamenti, che verranno impiegate a Castellana e tre a Castelbuono.
Le squadre si ritroveranno appostate dalle ore 16,30 e resteranno, pazientemente, ad aspettare fino al tramonto. Le zone interessate sono state appositamente delineate da cartelli contenente la scritta “zona di pericolo, nell’area attività di controllo suidi con armi da fuoco”.
L’ultimo paziente appostamento è stato fatto il 21 settembre, a Polizzi Generosa, dove sono stati avvistati decine si esemplari ed a Castellana Sicula sempre nello stesso agro.
In quell’occasione il dipendente del Parco e coordinatore del “Piano di gestione dei suidi in area Parco”, Alessandro Scelfo, riuscì a ferire un suido che si sarebbe portato molto più a valle dalla sua postazione ma non è stato possibile recuperarlo per via delle condizioni impervie del terreno.
Anche a Castellana sono stati avvistati diversi esemplari ma le “regole d’ingaggio” delle squadre sono chiare: solo appostamenti e niente battute.
Altro sistema autorizzato per la cattura è quello delle gabbie-recinto ma al momento pare che ci siano problemi burocratici in quanto la convenzione con la ditta specializzata nella gestione della filiera post cattura, quindi commercializzazione, non è stata ancora formalizzata.
A tal proposito nel corso di una “prova di armamento” di una delle gabbia-recinto installata a Piano Noci, Polizzi Generosa, avvenuta la scorsa settimana, sono stati catturati 3 esemplari ma immediatamente liberati per il fatto che non c’era nessuno disponibile ad attivarsi per l’abbattimento, per non procurare inutili sofferenze agli animali il personale interessato al “piano” si è determinato di liberare gli animali che si sono ritrovati nel recinto, attirati dall’odore del mangime.
Le gabbie-recinto, al momento, sono installate a Petralia Sottana in contrada Pomieri, a Castelbuono in contrada Liccia, a Volpignano di Collesano ed un’altra a Scillato nella zona che sovrasta borgo Eras. A Gratteri invece è stata posizionata in contrada Cozzo Carbone.
La gestione dei sei “chiusini” toccherà all’Azienda Foreste (Polizzi, Scillato e Gratteri), all’Istituto Zooprofilattico di Palermo (Collesano) ed al personale dell’Ente Parco. Altri quattro verranno istallati all’interno del demanio forestale su cui vigileranno gli operai stagionali.
Tutti stanno aspettando una “carta” che dovrebbe rilasciare il servizio veterinario del distretto di Petralia Sottana che darebbe il via all’azienda Paraula, di Petralia Soprana, per operare legittimamente.
Tutti, tranne i suidi che continuano indisturbati a terrorizzare i residenti in area Parco, a distruggere irrimediabilmente la rara flora che insiste nel sottobosco nonché le specie animali che nidificano a portata di grugno, come la conturnice siciliana, quasi estinta
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