04 luglio 2016

IL “TACITO” SILENZIO DEGLI ISPETTORATI


Il “tacito” silenzio degli Ispettorati


di Antonino Lomonaco
Ciò che più mi fa pensare non è tanto che dopo diciassette giorni, dall’inizio della campagna di antincendio boschivo, un po’ ovunque in Sicilia, pare che le squadre degli A.S.P.I. siano ancora bloccate ed impossibilitate ad intervenire sugli incendi, poichè sprovviste di mezzi ed attrezzi. Ciò che mi fa pensare è il silenzio a riguardo, da parte degli Ispettorati forestali, i quali, un po’ per la carenza di fondi dovuta all’austerità, un po’ chissà per quali altri motivi, non hanno provveduto, in sei mesi, alla manutenzione degli automezzi, dei dispositivi di sicurezza personali e degli attrezzi delle squadre di pronto intervento. La visita del medico del lavoro la stiamo espletando in questi giorni, una visita veloce, come se la nostra fosse una attività sedentaria e poco pericolosa: come se il fine fosse il numero, nel più breve lasso di tempo, dei visitati e non l’attenzione all’ integrità della loro salute. Questo silenzio, da parte degli Ispettorati forestali, in verità, l’avevo già notato l’anno passato, quando l’ignoranza di chi governa ha ben pensato di ridurre, arbitrariamente, di un venti per cento il contingente, aumentando, in tale modo, il peso ed i rischi degli interventi di repressione incendi per chi restava. A onor del vero, in questo caso, è bene confessare una certa indolenza anche proprio in quegli A.S.P.I. che, come me, non erano stati toccati dal provvedimento, poichè avremmo dovuto reclamare ed opporci, immediatamente, all’assurdità di quel taglio, il quale, da solo, già rilevava la mancanza di una adeguata valutazione della portata e delle condizioni di rischio incendi del territorio, oltre, certamente, all’aumento proporzionale dei rischi di chi si trovava poi ad operare con la ridotta assistenza e connessione nelle squadre. Come può essere interpretato questo silenzio da parte degli Ispettorati forestali?... Come un disinteresse alla loro attività di repressione incendi?... Come una ammissione implicita, e “pudica”, di una qualche responsabilità nei ritardi?... Come mancanza di una chiara prospettiva della situazione?... Eppure non mancano nelle loro file professionisti, dirigenti seri, e ben remunerati. Mi chiedo: a chi interessa davvero l’integrità del nostro territorio?... Un territorio sempre più abbandonato e, proprio per questo, sempre più ostile al benessere della gente che vi abita. E’ facile poi, a danno avvenuto, tirarsi i capelli, o indicare, nell’apprensione, i colpevoli del danno confondendo capre e cavoli: confondendo, contro ogni logica, chi rischia la vita per spegnere gli incendi con chi, invece, li appicca! Questo, infatti, non è un modo razionale di affrontare un problema, è un modo infantile, isterico e, manco a dirlo, politicamente inadeguato (poichè questa è la Politica: la cura della gente e del proprio territorio!).







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