Riforma Pensioni, Cgil: Pronti ad un accordo con il Governo
Lo annuncia Susanna Camusso nell'ambito della vertenza che partirà da domani al Ministero del Lavoro. L'obiettivo è arrivare ad un confronto serio con il Governo per riformare la Legge Fornero.
I sindacati cercheranno di raggiungere un accordo con il Governo sulle pensioni. Lo ha detto oggi il segretario della Cgil, Susanna Camusso alla
vigilia dell'apertura del tavolo di confronto con il Governo previsto
per domani al Ministero del Lavoro. "Si deve trovare una soluzione - ha
ribadito - perché non c'è una prospettiva previdenziale per i giovani,
perché non si può vivere nella forbice tra imprese che hanno bisogno di
innovare e contemporaneamente vedono allungarsi l'età. Perché - ha
osservato - non ci può essere l'idea che se uno va a lavorare, come a
tanti è successo e succede, a 14-15 anni poi deve avere la prospettiva
di arrivare fino a 70. Perché non può essere che se un lavoratore, per
ragioni spesso non dipendenti dalla sua volontà, é passato dal pubblico
al privato, deve ripagarsi i contributi per poter andare in pensione. E
che si consideri - ha aggiunto - che le donne non hanno sistematicamente
un doppio lavoro e quindi una condizione differente". "Sono molti i
temi di una legge assolutamente sbagliata e ingiusta che va cambiata
anche perché - ha concluso - non si può mantenere in fibrillazione una
sistema come quello previdenziale. Bisogna dare delle certezze".
“II primo problema -
ha continuato - è che bisognerebbe avere politiche che creino lavoro
per i giovani, che ne stabilizzino il lavoro e che garantiscano salari e
condizioni dignitose. Perché la previdenza è sempre lo specchio del
mercato del lavoro. Poi c'è il tema dell'ordinamento previdenziale che
si è costruito nel nostro paese. E' un ordinamento fatto in nome dei
giovani, e che in realtà, con un sistema contributivo puro porterà i giovani in pensione oltre 70 anni, con tassi di sostituzione assolutamente bassi. Così sarà impossibile avere una società coesa”.
“Sul versante più strettamente previdenziale -
ha detto la Camusso - bisogna correggere a fondo un sistema
contributivo così rigido da sembrare puramente assicurativo. In realtà,
il nostro è sistema previdenziale, di welfare, che deve quindi garantire
dei tassi di solidarietà e di redistribuzione. Cioè bisogna costruire
meccanismi che coprano tutti coloro che sono entrati molto tardi e in
condizioni precarie nel mercato del lavoro. Dobbiamo immaginare un
meccanismo che valorizzi le carriere costruite in questo modo e fin da
subito immaginare percorsi di solidarietà generale che coprano, ad
esempio, i buchi contributivi”. Tutto questo, però, dicono che ha un costo molto alto.
“Ma non è vero. Ogni volta che si è messo in atto un taglio sui diritti
delle persone, in questo caso sul sistema previdenziale, si è tirato in
ballo il tema della sostenibilità economica. In realtà, e lo confermano
i più seri istituti di studio italiani ed europei, il sistema
previdenziale in Italia non costa più che negli altri paesi europei,
ed è più che sostenibile dal punto di vista finanziario. Adesso, e in
prospettiva, il tema è che non regge dal punto di vista sociale.
Tre
referendum su voucher, appalti e licenziamenti impegneranno i prossimi
mesi la Cgil. Per Camusso , "c'è un tema assolutamente vero che è quello
di chiudere tutte le forme di dualità che ci sono nel mondo del lavoro
introdotte negli anni ed anche da questo Governo. Per questo abbiamo
proposto una riscrittura del diritto del lavoro che prevede i diritti
delle persone che lavorano, indipendentemente dal loro contratto, per
rafforzare questa nostra ipotesi. Abbiamo costruito tre referendum sulle
cose più urgenti: uno sui voucher, il secondo sugli appalti per il
quale, nonostante i confronti e le promesse fatte, e' uscito con un
testo che non vincola la responsabilità solidale, non vincola
l'Applicazione dei contratti e permette il subappalto libero. E infine
quello sui licenziamenti".
13 Giugno 2016
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