Per la Sicilia sono giorni di fuoco
PALERMO
- Non solo per le temperature che sono salite improvvisamente bel oltre
i 43° C, e neanche a causa degli incendi appiccati dai piromani in
molte parti dell’isola: a Cefalù, Terrasini, Monreale, San Martino dello
Scale e Monte Pellegrino, oltre che a Palermo. Ma incendi sono
divampati anche sui Nebrodi, in provincia di Agrigento e di Ragusa. Come
sempre dopo aver sedato le fiamme cominciano le accuse e le polemiche.
Alla fine gli incendi sono
stati oltre 500 incendi. Alcuni di questi, nonostante l’instancabile
lavoro di Forestali, Vigili del Fuoco e Forze dell’ordine, non sono
ancora stati spenti del tutto e i Canadair continuano a volare. Pesante
il bilancio: centinaia sono gli sfollati, e diverse decine di persone
sono state visitate per malori causati dall’inalazione dei fumi. Due gli
ustionati, dei quali uno grave nel messinese. Enormi i danni al
territorio.
Come ogni anno appare tardivo
l’intervento delle autorità. Ieri presso la prefettura di Palermo si è
svolto un vertice al quale ha partecipato il ministro dell'Interno
Angelino Alfano, che ha lanciato il suo anatema contro i piromani:
“Durissimi contro i responsabili. Situazione sotto controllo, indagini
in corso con tutti i mezzi necessari”.
La verità è che quella degli
incendi estivi pare essere diventata ormai un’abitudine. E né il governo
regionale nè quello nazionale, fino ad ora, hanno dimostrato di saper
gestire questo problema. Ogni anno in Sicilia gli incendi distruggono
boschi che sono un patrimonio per l’umanità (pochi lo sanno e ancora
meno ne parlano, ma la prova della biodiversità è stata scoperta proprio
in uno dei boschi che i piromani hanno cercato di distruggere: quello
sopra Montepellegrino dove nella prima metà del 1900 George Evelyn
Hutchinson, trovò le prove di questa teoria) si parla sempre dopo che il
danno è stato fatto.
E, come ogni anno, la responsabilità viene attribuita ai Forestali o ai Vigili del Fuoco.
Non ci sta Pino Apprendi,
della direzione provinciale del PD, che per quasi mezzo secolo è stato
vigile del fuoco: “Poche volte nel corso dei miei quasi 40 anni di
servizio nei Vigili del Fuoco ho assistito a simili eventi
catastrofici; ma è pur vero che in altri tempi non si era nelle
condizioni di prevedere con gli appositi servizi meteo, o di sapere
con anticipo l'avvicinarsi di queste temperature tropicali”. E ha
aggiunto “Mi piacerebbe sapere quali organismi si sono riuniti, nei
giorni che hanno preceduto gli eventi, quali provvedimenti di
prevenzione sono stati adottati, quali risorse "aggiuntive" sono state
messe a disposizione”.
Molte le lacune sulle iniziative preventive denunciate da Apprendi:
“Se è vero, come è vero, che il giorno prima è stata avviata la
campagna antincendio, quale piano di prevenzione è stato messo in atto?
Come sono state distribuite nel territorio a rischio le unità operative
antincendio? Perchè non si è provveduto a rinnovare la convenzione fra
Regione Siciliana e Vigili del Fuoco ? Come è stato
predisposto l'utilizzo dei volontari? Le forze dell'Ordine sono state
avvertite che potevano verificarsi di questi eventi per mano
dell'uomo?”. “La politica è pressochè inesistente” ha concluso Apprendi.
Anche il Sindaco di Palermo,
Leoluca Orlando, ha tuonato sull’accaduto: “Colpa di qualche farabutto
tra i forestali” e ancora “Se c'è qualche farabutto che ritiene di
garantirsi affari e posti di lavoro distruggendo il territorio
siciliano, troverà le istituzioni a contrastarli”. Simile, ma più pacato
nei toni, il giudizio del presidente della Regione Sicilia che, in una
intervista, ha affermato: “Ricordo che di recente la Regione ha
licenziato decine di forestali con condanne per mafia o per avere
appiccato incendi. Mi fa orrore il pensiero che criminali siciliani
possano incendiare parchi e boschi centenari”.
A rispondere alle loro affermazioni è Filippo Occhipinti,
consigliere comunale di Palermo. “E' indubbio che i fuochi siano stati
appiccati da maledetti piromani” ha detto “chi crede all'autocombustione
è solo uno sciocco. Ma 500 incendi in tutta la Sicilia non sono opera
di singoli piromani ma di una strategia ben precisa”. Difficile non
condividere la sua opinione.
Il problema secondo Occhipinti
è che “è del tutto evidente che tutta la macchina Regionale dei
soccorsi è andata in tilt, poco preparata ad affrontare una situazione a
dir poco satanica. I piromani sono i primi colpevoli, lo scirocco è
colpevole , ma altrettanto colpevole è la mancata prevenzione e scarsi
mezzi a disposizione sono una colpa altrettanto evidente”.
A dirlo, oltre ai Vigili del Fuoco, erano stati anche i Forestali: Salvatore Ferrara
presidente del MAB Sicilia ha denunciato che quanto è avvenuto “non è
colpa degli operai antincendio boschivo forestale ma di una struttura
governativa e dirigenziale assente”. La verità è che, come ogni anno,
MAB Sicilia (e altri enti) già da tempo avevano allertato molti sindaci
della Sicilia, le Prefetture, l’Assessorato Territorio e Ambiente e il
Comando del Corpo Forestale della Regione Sicilia chiedendo l’anticipo
della campagna antincendio. Che esisteva “un altissimo rischio di
sviluppo incendi in questi giorni” ha detto Ferrara,
“lo si sapeva da tempo”. E come ogni anno era stato richiesto che il
personale del servizio stagionale antincendio venisse reso operativo
anticipatamente, già nei primi mesi di maggio per eseguire nei parchi,
nelle riserve naturali, ma anche nei comuni alcuni lavori di
prevenzione. Lavori che comprendono “la sistemazione delle
infrastrutture antincendio come: strade, invasi, torrette e mezzi”. “Da
anni gli operai si sacrificano per spegnere gli incendi e controllare il
territorio con grande professionalità e sacrificio mettendo a volte a
repentaglio la propria vita” ha ribadito Salvatore Ferrara.
Una tesi confermata da Occhipinti
che ha affermato senza mezzi termini che “Presidente della Regione e
Capo della Protezione Civile si sono celebrati inutili ad organizzare un
soccorso tempestivo e appena sufficiente , ma soprattutto inutili ad
organizzare la necessaria prevenzione che questo anno non è neanche
iniziata”.
A fargli eco è di nuovo Salvatore Ferrara
del MAP: “Il mal funzionamento della macchina regionale Siciliana sugli
incendi si deve andare a cercare altrove”, “In questo momento siamo in
servizio ma non attivi, i mezzi antincendio in nostra dotazione dopo un
anno risultano in cattive condizioni di funzionamento se non addirittura
inutilizzabili e sporchi, mezzi che dovrebbero al momento della
consegna essere controllati e resi efficienti; la stessa situazione
riguarda il sistema di radiocomunicazione della dorsale pluridigitale,
ricordiamo che i collegamenti tra mezzi e sala operativa regionale o
provinciale per noi che operiamo risultano di fondamentale importanza
sia per la sicurezza del personale sia per l’attività di protezione
civile e spegnimento incendi, inoltre segnaliamo che gli operai
forestali AIB già in servizio non sono stati utilizzati
dall’amministrazione per la manutenzione delle postazioni, strade di
servizio, invasi e torrette di avvistamento, tuttora invase dalla
vegetazione e molto sporche”.
Il risultato per Occhipinti
è deludente: “Centinaia di milioni di euro spesi per l'emergenza ,
nulla per la prevenzione e la Sicilia in fumo e fiamme”. “La macchina
organizzativa, con la mancata prevenzione innanzitutto , è il primo
imputato. Ma i vertici della Politica regionale e Nazionale sono quelli
che dovrebbero essere cacciati a calci nel sedere. Partiti che
continuano a sostenere un Presidente della Regione, Rosario Crocetta,
ormai evidentemente e inesorabilmente incapace ad affrontare anche la
minima situazione e che fa delle dichiarazioni imbarazzanti e
scontate”.
“Anche a Palermo”, ha ribadito Occhipinti, “è
mancata la macchina dei soccorsi: celebrare atti di eroismo, di
cittadini e forze dell'ordine o dei vigili urbani che a mani nude con
mezzi di fortuna o con delle bacinelle hanno affrontato e spento
focolari salvando case e vite umane, è lo specchio di una certezza. Da
oggi scopriamo di essere soli contro le emergenze”.
Della stessa opinione Ferrara
del MAP: “La gente comune, lasciata allo sbaraglio, spegne gli incendi
con i secchielli e diventa eroe per la stampa, mentre noi, che pronti e
preparati per poterli aiutare e proteggere, attendiamo invano da chi ci
governa l’ordine di servizio per scendere in campo ed operare, veniamo
continuamente offesi e denigrati, addebitandoci colpe che non ci
appartengono”. “Oggi la Regione Sicilia e lo Stato Italiano ci stanno
offendendo e, cosa ancor più grave, impedendo di effettuare il nostro
lavoro non mettendoci in grado di difendere i cittadini ed il
territorio”, accusa Ferrara.
Parlare dopo che gli incendi
sono divampati (e lanciare accuse), non ha alcun senso. Specie dopo che
non era stata fatta alcuna prevenzione.
La verità è che sono anni,
anzi, decenni che dopo che si sono verificati incendi come quelli dei
giorni scorsi, a caldo (e di caldo, in Sicilia ce n’era più di quanto on
si pensi) le autorità insorgono promettendo di adottare il pugno duro
nei confronti di chi ha appiccato quegli incendi, lanciando accuse
contro questa o quella causa scatenante.
Salvo poi fare poco, se non
addirittura nulla. Così, puntualmente il problema si ripresenta l’anno
successivo. Segno che, nonostante le preghiere e le richieste di Vigili
del Fuoco e Forestali (quelli che in prima persona, rischiano la propria
vita per spegnere gli incendi) e dei pochi politici che
indipendentemente dalla casacca che indossano dimostrano di avere
realmente a cuore la Sicilia, chi governa non ha fatto niente di
concreto e le misure adottate sia a livello nazionale non sono servite a
niente.
18 Giugno 2016
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