20 giugno 2016

PER LA SICILIA SONO GIORNI DI FUOCO


Per la Sicilia sono giorni di fuoco



PALERMO - Non solo per le temperature che sono salite improvvisamente bel oltre i 43° C, e neanche a causa degli incendi appiccati dai piromani in molte parti dell’isola: a Cefalù, Terrasini, Monreale, San Martino dello Scale e Monte Pellegrino, oltre che a Palermo. Ma incendi sono divampati anche sui Nebrodi, in provincia di Agrigento e di Ragusa. Come sempre dopo aver sedato le fiamme cominciano le accuse e le polemiche. 
Alla fine gli incendi sono stati oltre 500 incendi. Alcuni di questi, nonostante l’instancabile lavoro di  Forestali, Vigili del Fuoco e Forze dell’ordine, non sono ancora stati spenti del tutto e i Canadair continuano a volare. Pesante il bilancio: centinaia sono gli sfollati, e diverse decine di persone sono state visitate per malori causati dall’inalazione dei fumi. Due gli ustionati, dei quali uno grave nel messinese. Enormi i danni al territorio.  
Come ogni anno appare tardivo l’intervento delle autorità. Ieri presso la prefettura di Palermo si è svolto un vertice al quale ha partecipato il ministro dell'Interno Angelino Alfano, che ha lanciato il suo anatema contro i piromani: “Durissimi contro i responsabili. Situazione sotto controllo, indagini in corso con tutti i mezzi necessari”.
La verità è che quella degli incendi estivi pare essere diventata ormai un’abitudine. E né il governo regionale nè quello nazionale, fino ad ora, hanno dimostrato di saper gestire questo problema. Ogni anno in Sicilia gli incendi distruggono boschi che sono un patrimonio per l’umanità (pochi lo sanno e ancora meno ne parlano, ma la prova della biodiversità è stata scoperta proprio in uno dei boschi che i piromani hanno cercato di distruggere: quello sopra Montepellegrino dove nella prima metà del 1900 George Evelyn Hutchinson, trovò le prove di questa teoria) si parla sempre dopo che il danno è stato fatto. 
E, come ogni anno, la responsabilità viene attribuita ai Forestali o ai Vigili del Fuoco. 
Non ci sta Pino Apprendi, della direzione provinciale del PD, che per quasi mezzo secolo è stato vigile del fuoco: “Poche volte nel corso dei miei quasi 40 anni di servizio nei Vigili del Fuoco ho assistito a simili eventi catastrofici; ma è pur vero che in altri tempi non si era nelle condizioni di prevedere con gli appositi servizi meteo, o di sapere con anticipo l'avvicinarsi di queste temperature tropicali”. E ha aggiunto “Mi piacerebbe sapere quali organismi si sono riuniti, nei giorni che hanno preceduto gli eventi, quali provvedimenti di prevenzione sono stati adottati, quali risorse "aggiuntive" sono state messe a disposizione”. 
Molte le lacune sulle iniziative preventive denunciate da Apprendi: “Se è vero, come è vero, che il giorno prima è stata avviata la campagna antincendio, quale piano di prevenzione è stato messo in atto? Come sono state distribuite nel territorio a rischio le unità operative antincendio? Perchè non si è provveduto a rinnovare la convenzione fra Regione Siciliana e Vigili del Fuoco ? Come è stato predisposto l'utilizzo dei volontari?  Le forze dell'Ordine sono state avvertite che potevano verificarsi di questi eventi per mano dell'uomo?”. “La politica è pressochè inesistente” ha concluso Apprendi
Anche il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha tuonato sull’accaduto: “Colpa di qualche farabutto tra i forestali” e ancora “Se c'è qualche farabutto che ritiene di garantirsi affari e posti di lavoro distruggendo il territorio siciliano, troverà le istituzioni a contrastarli”. Simile, ma più pacato nei toni, il giudizio del presidente della Regione Sicilia che, in una intervista, ha affermato: “Ricordo che di recente la Regione ha licenziato decine di forestali con condanne per mafia o per avere appiccato incendi. Mi fa orrore il pensiero che criminali siciliani possano incendiare parchi e boschi centenari”. 
A rispondere alle loro affermazioni è Filippo Occhipinti, consigliere comunale di Palermo. “E' indubbio che i fuochi siano stati appiccati da maledetti piromani” ha detto “chi crede all'autocombustione è solo uno sciocco. Ma 500 incendi in tutta la Sicilia non sono opera di singoli piromani ma di una strategia ben precisa”. Difficile non condividere la sua opinione. 
Il problema secondo Occhipinti è che “è  del tutto evidente che tutta la macchina Regionale dei soccorsi è andata in tilt, poco preparata ad affrontare una situazione a dir poco satanica. I piromani sono i primi colpevoli, lo scirocco è colpevole , ma altrettanto colpevole è la mancata prevenzione e scarsi mezzi a disposizione sono una colpa altrettanto evidente”.
A dirlo, oltre ai Vigili del Fuoco, erano stati anche i Forestali: Salvatore Ferrara presidente del MAB Sicilia ha denunciato che quanto è avvenuto “non è colpa degli operai antincendio boschivo forestale ma di una struttura governativa e dirigenziale assente”. La verità è che, come ogni anno, MAB Sicilia (e altri enti) già da tempo avevano allertato molti sindaci della Sicilia, le Prefetture, l’Assessorato Territorio e Ambiente e il Comando del Corpo Forestale della Regione Sicilia chiedendo l’anticipo della campagna antincendio. Che esisteva “un altissimo rischio di sviluppo incendi in questi giorni” ha detto Ferrara, “lo si sapeva da tempo”. E come ogni anno era stato richiesto che il personale del servizio stagionale antincendio venisse reso operativo anticipatamente, già nei primi mesi di maggio per eseguire nei parchi, nelle riserve naturali, ma anche nei comuni alcuni lavori di prevenzione. Lavori che comprendono “la sistemazione delle infrastrutture antincendio come: strade, invasi, torrette e mezzi”. “Da anni gli operai si sacrificano per spegnere gli incendi e controllare il territorio con grande professionalità e sacrificio mettendo a volte a repentaglio la propria vita” ha ribadito Salvatore Ferrara.
Una tesi confermata da Occhipinti che ha affermato senza mezzi termini che “Presidente della Regione e Capo della Protezione Civile si sono celebrati inutili ad organizzare un soccorso tempestivo e appena sufficiente , ma soprattutto inutili ad organizzare la necessaria prevenzione che questo anno non è neanche iniziata”.
A fargli eco è di nuovo Salvatore Ferrara del MAP: “Il mal funzionamento della macchina regionale Siciliana sugli incendi si deve andare a cercare altrove”, “In questo momento siamo in servizio ma non attivi, i mezzi antincendio in nostra dotazione dopo un anno risultano in cattive condizioni di funzionamento se non addirittura inutilizzabili e sporchi, mezzi che dovrebbero al momento della consegna essere controllati e resi efficienti; la stessa situazione riguarda il sistema di radiocomunicazione della dorsale pluridigitale, ricordiamo che i collegamenti tra mezzi e sala operativa regionale o provinciale per noi che operiamo risultano di fondamentale importanza sia per la sicurezza del personale sia per l’attività di protezione civile e spegnimento incendi, inoltre segnaliamo che gli operai forestali AIB già in servizio non sono stati utilizzati dall’amministrazione per la manutenzione delle postazioni, strade di servizio, invasi e torrette di avvistamento, tuttora  invase dalla vegetazione e molto sporche”. 
Il risultato per Occhipinti è deludente: “Centinaia di milioni di euro spesi per l'emergenza , nulla per la prevenzione e la Sicilia in fumo e fiamme”. “La  macchina organizzativa, con la mancata prevenzione innanzitutto , è il primo imputato. Ma i vertici della Politica regionale e Nazionale sono quelli che dovrebbero essere cacciati a calci nel sedere. Partiti che continuano a sostenere un Presidente della Regione, Rosario Crocetta, ormai evidentemente e inesorabilmente incapace ad affrontare anche la minima situazione e che fa delle dichiarazioni imbarazzanti e scontate”. 
“Anche a Palermo”, ha ribadito Occhipinti, “è mancata la macchina dei soccorsi: celebrare atti di eroismo,  di cittadini e forze dell'ordine o dei vigili urbani che a mani nude con mezzi di fortuna o con delle bacinelle  hanno affrontato e spento focolari salvando case e vite umane, è lo specchio di una certezza. Da oggi scopriamo di essere soli contro le emergenze”. 
Della stessa opinione Ferrara del MAP: “La gente comune, lasciata allo sbaraglio, spegne gli incendi con i secchielli e diventa eroe per la stampa, mentre noi, che pronti e preparati per poterli aiutare e proteggere, attendiamo invano da chi ci governa l’ordine di servizio per scendere in campo ed operare, veniamo continuamente offesi e denigrati, addebitandoci colpe che non ci appartengono”. “Oggi la Regione Sicilia e lo Stato Italiano ci stanno offendendo e, cosa ancor più grave, impedendo di effettuare il nostro lavoro non mettendoci in grado di difendere i cittadini ed il territorio”, accusa Ferrara
Parlare dopo che gli incendi sono divampati (e lanciare accuse), non ha alcun senso. Specie dopo che non era stata fatta alcuna prevenzione. 
La verità è che sono anni, anzi, decenni che dopo che si sono verificati incendi come quelli dei giorni scorsi, a caldo (e di caldo, in Sicilia ce n’era più di quanto on si pensi) le autorità insorgono promettendo di adottare il pugno duro nei confronti di chi ha appiccato quegli incendi, lanciando accuse contro questa o quella causa scatenante. 
Salvo poi fare poco, se non addirittura nulla. Così, puntualmente il problema si ripresenta l’anno successivo. Segno che, nonostante le preghiere e le richieste di Vigili del Fuoco e Forestali (quelli che in prima persona, rischiano la propria vita per spegnere gli incendi) e dei pochi politici che indipendentemente dalla casacca che indossano dimostrano di avere realmente a cuore la Sicilia, chi governa non ha fatto niente di concreto e le misure adottate sia a livello nazionale non sono servite a niente. 

18 Giugno 2016
Dazebao News







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