Brucia e vai a farti fottere
Che “Il Giornale” sia la voce di
Berlusconi e che sia tenuto in vita con i suoi soldi e con quelli dei
finanziamenti pubblici dati alla stampa è cosa nota. Che il suo attuale
direttore Alessandro Sallustri ignori le regole elementari del
giornalismo e della deontologia professionale, ci vuol poco a rendersene
conto, data la sua spiccata malvagità nel deformare le notizie e
riadattarle solo agli interessi del suo padrone. Da qualche tempo la
linea di questo volgare foglio è diventata la voce ufficiale anche della
Lega e di Salvini, reclamizzandone il suo razzismo e il suo odio, anche
contro tutti i siciliani. Ieri si è raggiunto il massimo della
vergogna: sotto il titolo: “Sicilia, brucia e fotti” si affermava che i
siciliani danno fuoco ai loro boschi per chiedere poi allo stato
rimborsi per lo stato di calamità causato da loro stessi. Si continuava
il delirio affermando che in Sicilia ci sono 27 mila forestali, dei
quali tremila sono mafiosi, e si concludeva che gli incendi non sono
scoppiati per cause naturali, ma per precisi e misteriosi disegni dei
mafiosi, che vorrebbero speculare sulle aree incendiate, sottoposte a
vincoli, oppure dei forestali che darebbero fuoco per garantirsi il
posto di lavoro attraverso successivi progetti finanziati di
ripiantumazione, a parte quelli che brucerebbero i pascoli perché è
stato scoperto l’inghippo dei finanziamenti europei finiti nelle tasche
dei mafiosi titolari di concessioni ottenute per pochi soldi. Siamo alle
solite: per Sallustri, e quindi per Berlusconi i Siciliani sono sempre
gli stessi, parassiti, furbetti, disonesti,sfaccendati e senza voglia
di lavorare, pronti solo a sfruttare le risorse dello stato che in gran
parte proverrebbero dagli onesti lavoratori del Nord, rispettosi delle
leggi,i quali pagano le tasse e rappresentano il polmone dell’economia
nazionale. Lo scirocco non c’entra, nemmeno le temperature micidiali
sino a cinquanta gradi: non potendo dare la colpa a Dio si cerca sempre
qualcuno da accusare come responsabile, si agita lo spettro di
misteriosi incendiari, sull’esistenza dei quali non esiste alcuna prova,
e si cerca di dirottare l’attenzione non sulla necessità di dotare le
strutture e le misure antincendio di più efficaci mezzi, ma di dare
corpo ai soliti oscuri disegni di cui la Sicilia o è vittima, o è
complice. Davanti a tanta miserabile riduzione della condizione di
giornalista e a tanti così idioti giudizi c’è da chiedersi, se tra i
siculi fautori dell’immarcescibile Silvio impegnati a far risorgere
dalle ceneri i passati fasti di Forza Italia, c’è qualcuno che sa ancora
usare la testa, che cosa ci sta a fare in questo partito. L’unica
motivazione per gridare “Forza Italia” oggi è infatti legata al
prosieguo del cammino della nazionale di calcio italiana ai campionati
europei.
Per quanto riguarda invece il numero
dei forestali, bisognerebbe fare qualche passo indietro, al 1980,
quando, come contropartita per gli ingenti finanziamenti concessi dallo
Stato alla ristrutturazione industriale della Fiat, i politici
meridionali dell’epoca – e i sindacati, con in testa la Cgil –(oltre ai
fallimentari stabilimenti della Fiat nel Sud, dalla Campania alla
Sicilia, costosi e inutili: tant’è vero che hanno chiuso i battenti dopo
aver sprecato ‘vagonate’ di soldi, sempre nel nome della Fiat) chiesero
l’assunzione di un folto numero di forestali. Che non erano altro che i
braccianti agricoli, che nel Sud, in proporzione, erano molti di più
che nel Centro Nord Italia. Questi braccianti agricoli sarebbero stati
pagati per occuparsi dei boschi del Sud Italia, in collaborazione del
Corpo Forestale, allora dello Stato. I contributi INPS e la
disoccupazione sarebbero stati a carico della Regione. Adesso pare che
questi lavoratori, trattati come sfaccendati e una cinquantina, dei
quali, non tremila, sospesi dal lavoro per passati guai con la
giustizia, siano finiti tutti nel mirino di Renzi, il quale progetta di
mandarli tutti a casa e di negare i 90 milioni di euro necessari per
mantenere il rapporto di lavoro: un altro scippo, dopo avere rubato al
Sud 12 miliardi di Euro di fondi PAC con i quali ha finanziato il Jobs
Act nel Centro Nord Italia. Al prossimo incendio c’è da prelevare
Sallustri e il suo giornalaccio e buttarli dentro gridando: “Brucia e
vai a farti fottere”.
20 Giugno 2016
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