09 maggio 2016

SITI E MUSEI SICILIANI NELL'ABBANDONO, SOS DAI DIRETTORI CHE DIVENTANO CUSTODI E GIARDINIERI. TUTTO CIÒ MENTRE SI ATTENDE CHE LA REGIONE INVII I PROMESSI OPERAI DELLA FORESTALE


Siti e musei siciliani nell'abbandono, Sos dai direttori che diventano custodi e giardinieri


Siti e musei siciliani nell'abbandono, Sos dai direttori che diventano custodi e giardinieri
Il direttore del museo di Kamarina mentre innaffia il prato del sito


Niente soldi per ripulire dalle erbacce il museo archeologico di Kamarina? Ci pensa il suo direttore. D'altronde, Giovanni Di Stefano è ormai abituato a "trasformarsi" in giardiniere per tenere curato il giardino museale ibleo con il suo paesaggio verde dal sapore africano dove si trovano anche veri e propri relitti della vegetazione dell'antichità. "Per me è ormai una bella abitudine curare il prato, annaffiare le piante e dedicarmi alla pulizia del giardino del museo - dice Di Stefano -. Conviviamo con la difficoltà e i ritardi nello stanziamento dei fondi per la manutenzione, e certo non possiamo restare a guardare".

Di Stefano è uno dei direttori fai-da-te dell'Isola. Di coloro che, con i dipendenti degli uffici, intervengono per il decoro di musei e monumenti regionali in degrado per carenza di soldi pubblici. Non solo Kamarina è infatti bisognosa di cure. A Taormina, nonostante i 4 milioni di euro incassati all'anno, il Teatro antico è senza manutenzione ordinaria ed è la direttrice Maria Costanza Lentini a spolverare le vetrine dell'Antiquarium. Così a Ragusa, è il soprintendente Calogero Rizzuto ad acquistare toner e carta per gli Uffici; a Segesta, il direttore Sergio Aguglia è abituato a buttar via le bottigliette vuote che deturpano il Teatro greco; a Trapani, i dipendenti della Soprintendenza ripuliscono le scrivanie mentre a Selinunte è il Comune a dare una mano per ridar lustro ai 175 ettari di lussureggiante oasi verde. Tutto ciò mentre si attende che la Regione invii i promessi operai della forestale e fondi per i nuovi contratti delle pulizie.

A storcere il naso davanti al degrado dei tesori archeologici negati sono i turisti che affollano in questi giorni le città d'arte siciliane e si trovano davanti ai resti monumentali deturpati da erbacce e incuria. "Una situazione a cui siamo tristemente abituati - dice Ernesto Fichera, presidente delle Guide turistiche di Messina -ma che soprattutto in queste settimana quando Taormina e le altre mete turistiche iniziano ad affollarsi di visitatori, è motivo di protesta". Dalla cavea del Teatro antico di Taormina off limits a causa delle panche danneggiate, alle Naumachie invase dalle erbacce e alle Terme in abbandono e, ancora, all'Anfiteatro romano di Catania tra acquitrini e degrado, sono tanti i siti archeologici segnalati dai turisti per le loro tristi condizioni di oblio.

A Selinunte, gli antichi mosaici sono nascosti dalle sterpaglie come i sarcofagi e le antiche iscrizioni sull'acropoli, mentre a Siracusa rimangono fuori dai tour alcuni scorci dell'Anfiteatro romano della Neapolis e, a Segesta, è impossibile scorgere la cisterna antica sull'acropoli perché invasa dalle erbacce.


09 Maggio 2016
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2016/05/09/news/siti_e_musei_nell_abbandono_sos_dai_direttori_che_diventano_custodi_e_giardinieri-139398238/







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