20 maggio 2016

I LAVORATORI FORESTALI SONO PREZIOSI PER LA DIFESA DELLE MONTAGNE DELL'UMBRIA. RIUNITI PER RIVENDICARE A GRAN VOCE L’IMPORTANZA E LA DIGNITÀ DEL PROPRIO LAVORO E CHIEDERE GARANZIE SUL FUTURO DI UN COMPARTO STRATEGICO PER LO SVILUPPO LOCALE, PER L’AMBIENTE, PER LA DIFESA DEL TERRITORIO


«I lavoratori forestali sono preziosi per la difesa delle montagne dell’Umbria ricche di boschi»

Assemblea con oltre 600 lavoratori per rivendicare l’importanza del proprio lavoro e chiedere garanzie sul futuro di un comparto strategico per lo sviluppo, l’ambiente e la difesa del territorio


«I lavoratori forestali sono preziosi per la difesa delle montagne dell’Umbria ricche di boschi»Oltre 600 lavoratori forestali riuniti per rivendicare a gran voce l’importanza e la dignità del proprio lavoro e chiedere garanzie sul futuro di un comparto strategico per lo sviluppo locale, per l’ambiente, per la difesa del territorio. L’assemblea regionale dei lavoratori forestali dell’Umbria – organizzata da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil dell’Umbria al centro fiere di Bastia Umbra, con la partecipazione dell’assessore all’agricoltura Fernanda Cecchini, dell’amministratore unico di Afor Giuliano Nalli e della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini – ha messo in evidenza la grande «sete» di risposte dei lavoratori delle ex comunità montane, «molto preoccupati» per l’incertezza sulla sostenibilità e sul funzionamento dell’Agenzia della Forestazione.

Le nostre montagne «In un momento storico nel quale il lavoro è sempre più scarso – spiegano i rappresentanti sindacali in una nota – le circa 650 persone che operano all’agenzia (tra privati e pubblici) sono già di per sé un valore da difendere. Ma oltre a questo, se si vuole davvero preservare il patrimonio ambientale umbro (la nostra regione è una delle più ricche a livello di patrimonio boschivo) è necessario anche sapere che i lavoratori forestali sono una parte preziosa e decisiva della difesa delle nostre montagne, delle nostre colline e più complessivamente dei nostri territori».

Le criticità I sindacati – prosegue il comunicato – hanno elencato le criticità che si sono venute a creare dopo la costituzione dell’Agenzia della Forestazione nel 2011: gran parte dei Comuni, a partire da quello di Perugia, si sono sottratti o hanno ridimensionato il loro coinvolgimento; la partenza dell’Agenzia senza alcuna copertura finanziaria, ha determinato tensioni e squilibri; le competenze dell’Agenzia paradossalmente si sono ridotte rispetto alle vecchie comunità montane; l’età media dei lavoratori è molto alta (53 anni); manca omogeneità contrattuale; dal 2010 non c’è stata più contrattazione né di primo né di secondo livello.

I nodi irrisolti A partire da questi nodi irrisolti il sindacato unitariamente propone alle istituzioni una road-map molto precisa: allargare e verificare le funzioni dell’agenzia per la difesa del territorio a 360 gradi; superare la logica della ‘provvisorietà’ della stessa, attraverso un intervento legislativo della Regione; risolvere e affrontare la questione dell’Adisu e dei lavoratori interessati alla gestione delle portinerie dei collegi universitari (assegnata direttamente all’Agenzia forestale); riaprire il capitolo del turn-over occupazionale; attivare subito il fondo di rotazione per affrontare e risolvere definitivamente il problema della liquidità.

Massimo impegno Per la Regione, l’assessore Cecchini prima e la presidente Marini poi, hanno garantito il massimo impegno per la messa a regime dell’agenzia. «Dalla riforma non si torna indietro – ha detto la presidente – ma dopo tre anni di sperimentazione è tempo di intervenire per fare i necessari aggiustamenti, anche alla luce del nuovo codice degli appalti, con l’obiettivo della piena sostenibilità e di un allargamento delle funzioni». Su questo – ha aggiunto la governatrice – sta lavorando la Giunta, in stretto raccordo con l’Anci e con le organizzazioni sindacali. Dalla presidente della Regione anche un impegno a studiare «forme incentivanti per il turn-over occupazionale».

Scelte condivise «L’assemblea di oggi dimostra che l’Umbria rappresenta un esempio di partecipazione e scelte condivise che dovrebbero diventare un modello anche a livello nazionale – ha detto nelle conclusioni Luigi Sbarra, segretario generale della Fai Cisl nazionale – occorre una visione di insieme che dia spazio a programmazione innovativa, vera progettualità e una dotazione finanziaria all’altezza, con fondi rintracciabili anche nelle risorse europee. Pensiamo – ha aggiunto – ad un’Agenzia nazionale partecipata da Regioni e forze sociali e supervisionata dallo stesso Esecutivo. Un raccordo fra soggetti sociali e istituzionali per attuare e monitorare la programmazione delle politiche di rilancio del comparto forestale e assicurare una gestione trasparente e virtuosa delle risorse e degli strumenti a disposizione. Con l’iniziativa sindacale unitaria di oggi – ha concluso – parte un impegno rinnovato finalizzato al rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto ormai da quattro anni».

18 Maggio 2016
logo







Nessun commento:

Posta un commento

Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.