Furnari. Lo scandalo del terreno svenduto: ascoltato all'Ars il sindaco Foti
Il terreno demaniale svenduto a Furnari. La Commissione antimafia in campo
Auditi all'Ars il sindaco Foti e Aloisi: fari sullo scandalo, verbali secretati
II demanio svenduto e l'ombra di una cricca politica-burocratica-affaristica. Il sindaco di Furnari, Mario Poti , è stato audito ieri - così come l'aw. Salvatore Aloisi che tutela gli interessi dell'amministrazione del centro tirrenico - dalla Commissione parlamentare Antimafia. L'audizione, che ha registrato dichiarazioni di una certa gravita, naturalmente da vagliare, ma m tal senso c'è un'inchiesta m corso da parte della Procura di Messina, è stata secretata. All'organismo parlamentare regionale di inchiesta presieduto dall'on. Musumeci, il sindaco Fori e l'aw. Aloisi - che hanno voluto ringraziare anche l'on. Malafarina per il ruolo svolto - hanno riferito di aspetti che hanno portato alla denuncia dell'episodio avvenuto a Furnari, dove un terreno demaniale di circa 20.000 mq in prossimità del mare, e nel quale ricade una porzione del Parco urbano di circa 6.000 mq, è stato svenduto al prezzo irrisorio di 3.944,80 euro (0,18 euro a mq ) senza alcuna evidenza pubblica e violando il diritto di prelazione a favore dell'ente locale sul cui territorio ricade il bene. Tale episodio - al di là, nella fattispecie, di taluni rapporti tra persone - ha scoperchiato in generale un vero e proprio vaso di Pandora, e costituisce un fenomeno allarmante che non è sfuggito alla Commissione parlamentare regionale di inchiesta e di vigilanza sul fenomeno della mafia in Sicilia. In Commissione - secondo quanto è trapelato - sono stati localizzati alcune questioni relative a ipotizzabili illeciti di diversa natura, ma è stato anche affrontato l'inquietante episodio del furto di fascicoli che riguardano proprio il terreno demaniale svenduto a Furnari - contratto intanto bloccato - al Genio civile di Messina. «La solidarietà manifestata dalla Commissione al Comune di Furnari», ha di chiarato Poti , «conforta l'Amministrazione nelle importati scelte intraprese perché si affermi la legalità in un territorio sovente danneggiato da bande e comitati d'affari». Intanto a Palermo qualcuno continua a procrastinare il "gioco". Dalla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana pubblicata il 15 aprile, si apprende dell'esclusione dal demanio marittimo di aree situate a Marinella di Porto Empedocle e contestuale inclusione delle medesime aree nel patrimonio disponibile della Regione. Ovvero, si è pronti alla vendita. (fra.ce.)
22 Aprile 2016
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