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Liste pulite, Cantone: i partiti facciano una legge. "Anac può dare bollino blu sugli appalti, non sulle persone"
Roma, 17 apr. (askanews) - "Si è creato un equivoco sul nostro ruolo. Tra i nostri compiti, non c'è assolutamente nulla che riguardi la politica e non vogliamo immischiarci in cose non nostre" perchè "utilizzando una frase scherzosa, direi che l'Anac può dare il bollino blu sulle gare, ma non certo sulle persone". Lo spiega in un'intervista al "Messaggero", il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone. "La Bindi pone un problema giusto. Anche se bisogna capire su che cosa va fatto il controllo. Non possiamo essere noi i soggetti controllori. Non c'è, ad oggi, nessuna legge in questo senso. E non credo che sarebbe opportuno che dovessimo occuparci noi di questa materia" spiega ancora Catone, sottolineando che "un organismo pubblico, quale potrebbe essere la Prefettura o le commissioni elettorali, dovrebbe controllare i requisiti soggettivi dei candidati. Ad esempio, le condanne per reati gravi, anche non passate in giudicato".
Secondo il presidente dell'Anac, questo potrebbe non bastare perchè "il vero problema è che molto spesso i candidati sono formalmente immacolati. Ma, per legami personali o familiari, si comprende che possono essere esponenti di mondi illeciti. In questo caso, non c'è alcuna legge e alcuna norma che potrebbe escluderli. Anche perchè, in gioco, è uno dei diritti più importanti di livello costituzionale: cioè il diritto all'elettorato passivo".
17 Aprile 2016
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